L'uomo greco - a cura di J.P. Vernant

Pubblicato da Laterza, L'uomo greco è una raccolta di saggi curata dall'antropologo francese Jean-Pierre Vernant e comprendente interventi di alcuni fra i massimi studiosi di storia antica, fra cui Luciano Canfora, Giuseppe Cambiano, Charles Segal, Mario Vegetti, ciascuno dedicato ad uno specifico aspetto della vita degli uomini (e in parte delle donne) in Grecia, di cui si considerano gli aspetti cultuali, politici, militari, l'educazione dei bambini e dei ragazzi, il matrimonio e tanti altri elementi più o meno noti della storia della società greca. 

La polifonia del testo fa sì che si avvertano notevoli cambiamenti nello stile e, quindi, nel ritmo della ricostruzione, oltre che ripetizione di alcuni concetti fra un articolo e l'altro; tuttavia L'uomo greco è, nel complesso, un documento ricco di informazioni e abbastanza godibile anche dai non specialisti, che possono appassionarsi nello scoprire come si svolgevano le cerimonie nuziali o entrare dietro alle quinte dei circoli aristocratici che tramavano contro la democrazia ai fini di instaurare un ordine nuovo associandosi mediante meccanismi corporativi che ricordano talvolta le corporazioni massoniche.
Il quadro d'insieme è composto non solo attraverso riferimenti alle fonti storiche e ai documenti archeologici, ma anche mediante numerosissimi richiami alla letteratura, intesa come bagaglio di notizie che, anche se adattate agli scopi etici ed estetici dei committenti, può tuttavia darci importanti segnali dei rapporti fra gli uomini e fra gli uomini e gli dei nel territorio considerato la culla dell'Occidente.
Particolarmente interessante risulta l'articolo di Yvonne Garlan sulla guerra, l'esercizio dei soldati e l'organizzazione dell'esercito, che non coinvolge solamente dati di carattere militare, ma anche importanti consonanze politiche, poiché l'origine stessa di quella partecipazione politica che si riconosce come una innovazione del mondo ellenico è legata alla pratica della guerra: dall'VIII sec. a.C., con lo sviluppo dell'oplitismo, il cittadino era, in Grecia, colui che imbracciava le armi per difendere la polis cui apparteneva.
Una menzione speciale meritano anche l'analisi strettamente politica effettuata da Luciano Canfora, che evidenzia le dinamiche di contrasto fra democratici e oligarchici ad Atene e la diversa concezione dello Stato e il pezzo di Osway Murray sulla socialità greca, con particolare attenzione ai fenomeni di symposion e syndeipnon, cioè alle forme di convivialità dietro alle quali non si cela semplicemente uno scopo edonistico, ma una vera e propria concezione della politica e dei rapporti sociali: è da questa particolarissima disamina che scopriamo le funzioni delle mense statali e le figure dei parasitoi, funzionari che godevano del diritto di mangiare al pritaneion, ma che spesso erano inefficienti, tanto che dal loro nome si è originato quello del parassita moderno.
L'uomo greco è, quindi, uno straordinario percorso nella vita degli antichi Greci, dalle forme di società più arcaica (vi sono anche passi dedicati alla società micenea, spesso sulla base dei poemi omerici) fino alle consuetudini ellenistiche, che si propone di ricostruire una "figura scomposta in molteplici sfaccettature" attraverso una ricca "galleria di ritratti" che non di rado ci richiede di smettere di cercare le somiglianze rispetto al nostro modo di vivere e pensare per offrire uno sguardo alle divergenze e alla singolarità dell'uomo greco.

Prospetto dell'opera:
  1. L'uomo e l'economia di Claude Mossé
  2. L'uomo e la guerra di Yvon Garlan
  3. Diventare uomo di Giuseppe Cambiano
  4. Il cittadino di Luciano Canfora
  5. L'uomo e la vita domestica di James Redfield
  6. L'uditore e lo spettatore di Charles Segal
  7. L'uomo e le forme della socialità di Oswyn Murray
  8. L'uomo e gli dei di Mario Vegetti
C.M.

Commenti

  1. Un saggio che non mi dispiacerebbe affatto leggere! Tra l'altro i saggi Laterza sono sempre ben curati, è un piacere averli in libreria.

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    1. Hai ragione, le collane di saggistica sono davvero pregevoli, come quelli del Mulino, che sono piccoli gioielli da libreria.

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  2. I saggi Laterza e Il Mulino mi riportano sempre indietro, ai tempi dell'università perché mi è capitato di doverne studiare diversi. Questo sembra davvero interessante e mi incuriosiscono, in particolar modo, i contributi di Canfora e di Vegeti.

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    1. Anche a me è capitato di studiare spesso su questi testi, che fossero manuali veri e propri o più agili monografie: ricordo con particolare piacere un saggio del Mulino in parte affine a questo e dedicato però alla donna romana. Magari ne parlerò in futuro!

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  3. Questo è uno di quei libri in cui mi immergerei. Amo l'antichità e la grecità mi ha accompagnata per moltissimo tempo, figurati che all'università feci un programma per crediti liberi di 5 punti il che stupì il professore il quale pensava fossi di lettere classiche o avessi fatto il liceo classico! Ahah!
    Mi pare anche di aver studiato su un testo di Storia greca del Mossé che mi era piaciuto veramente tanto, semplice nel linguaggio e nella struttura ma molto completo.

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    1. Il mondo greco fa quest'effetto: non mi stupisce che tu ne sia stata così attratta da suscitare quella reazione nel tuo professore, soprattutto perché quando si nutre una tale passione esce da tutti i pori! :)

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