La metamorfosi - Franz Kafka

Ebbene, Kafka. Un altro degli errori di lettura della gioventù, assegnato e mai spiegato, commentato, illustrato. Riprendere La metamorfosi era un dovere, oltre che una curiosità: come avrei potuto spiegare ai miei ipotetici futuri allievi la letteratura del primo Novecento senza rinfrescare le reminescenze di questo racconto, del quale - mi sono resa conto rileggendo - non avevo capito proprio nulla?
Il secondo tentativo mi ha offerto una narrazione piacevole. E amara, certo, perché nella storia di Gregor Samsa, probabilmente il personaggio letterario più citato in assoluto, non può che annidarsi un enorme disagio, misto a pietà e rabbia. Gregor è un impiegato come tanti, che lavora sodo per sostenere la famiglia, che versa in difficoltà economiche. Un giorno questo suo ruolo di salvatore viene messo in pericolo da un fatto strano, inaspettato: Gregor si sveglia un mattino tramutato in un grosso scarafaggio, suscitando l'orrore dei familiari e, dapprima, una tenue commiserazione da parte della sorella. Il padre, figura autoritaria quanto quella del padre dello scrittore, ha un'immediata reazione di condanna e diventa aggressivo, scagliando contro Gregor tutto quanto trova per casa; una mela colpisce Gregor, rimanendogli conficcata nel carapace fino al giorno della sua morte, segno del peccato di cui il povero Gregor si è macchiato agli occhi del severo genitore. Da artefice del mantenimento della famiglia, Gregor precipita a poco a poco nella condizione di un essere immondo, si abbandona alla sua condizione degradata, che si aggrava quando la sorella Grete smette di rivolgergli il suo affetto: ogni legame con l'umanità è reciso, Gregor è ridotto a parassita e la famiglia soffre della sua presenza almeno quanto ne soffre Gregor.
La metamorfosi è solitamente presentato come il racconto che meglio interpreta il disagio dell'uomo del Novecento, inetto, legato ad un ruolo sociale che coincide con la sua funzione economica, che vive in una famiglia che esternamente risponde a tutti i canoni del decoro, ma all'interno è scossa da tensioni morbose e violente. Tuttavia vi ho trovato minore efficacia rispetto alle analoghe denunce pirandelliane, che si collocano qualche anno più tardi. Il racconto non mi ha lasciato l'impressione di una rivelazione folgorante al pari delle opere dell'autore siciliano, anche se non posso negare l'estrema perizia di Kafka nel tessere l'allegoria di questa spiazzante favola contemporanea.
Nella vicenda di Gregor sono condensati i grandi conflitti umani: il bisogno di essere accettati e riconosciuti, la paura della solitudine, il senso di impotenza e inettitudine di fronte ad un fallimento del tutto inevitabile e incontrollabile. La metamorfosi di Gregor è la trasformazione dell'uomo contemporaneo, svuotato dell'umanità, della bellezza e dell'armonia con l'ordine sociale di cui lo aveva rivestito il cieco sogno positivista: il carapace di cui si riveste il giovane Samsa è quella maschera putrida che l'individuo, spersonalizzato e disprezzato perché diverso, si vede apporre con violenza dalla società e dalle persone che dovrebbero averlo più a cuore.

C.M.

Commenti

  1. Ricordo che lessi wuesto libro alle medie, per caso. Non mi fu assegnato, nello specifico, ma mi capitò in mano mentre ero alla ricerca nell'armadio (sì, l'armadio) della classe di un lubro da leggere per la solita lettura mensile. Ti dirò, ne rimasi colpita pisitivamente perché si rivelò essere qualcosa di molto diverso rispetto a quello che mi era capitato in msno sino ad allora.

    A voler essere onesta, sarebbe un racconto da riprendere per vedere l'effetto che potrebbe farmi ora, dopo anni.

    Ricordo che l'episodio della mela mi scosse profondamente... Che tristezza.

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    1. Confermo l'importanza della rilettura, tanto più se la prima risale alla scuola media: trovo interessantissimo vedere come muta la percezione delle opere a distanza di tempo e con un pensiero più maturo.

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  2. Non ho ancora letto questo libro, ma prima o poi dovrò farlo assolutamente perché si tratta di un classico. La tua recensione mi è piaciuta molto perché ha saputo delineare i tratti essenziali dell'opera senza spoilerare nulla, inoltre ha fornito una breve analisi del testo con un tono leggero e piacevole. Continua cos', Cristina, a presto.

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    1. E' uno di quei libri che quasi si danno per scontati (anche se non sopporto quando si esercita su chi non ha letto questa o quell'opera "fondamentale" una pressione che sfocia nel senso di colpa), che, per così dire, sembra di aver letto solo per la loro fama. La metamorfosi vale quel paio di orette che richiede, se te ne capita l'occasione non la perdere. A presto!

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  3. Anche a me è servita una rilettura. La prima volta non sono riuscita ad apprezzarlo ma alla seconda ho capito anch'io perché è un racconto così celebre. C'è tutto, come hai detto anche tu: i grandi conflitti umani. Mi è rimasto nel cuore.

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    1. A volte i libri sono come le persone: non sempre colpiscono al primo incontro, ma occorre dare loro una seconda possibilità...

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  4. Anche per me è uno di quei classici che dovrei rileggere. Bella la tua analisi, concisa ma significativa.

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    1. Ho puntato sulla brevità sia per non fare una recensione più lunga del racconto, sia per evitare di avanzare contenuti "spoiler" e interpretazioni non direttamente suggerite dal testo (il mio manuale scolastico parlava per pagine e pagine di minuzie). Grazie di aver apprezzato!

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    2. In molti casi la sintesi di un libro comporta anche maggiori sforzi rispetto all'analisi più lunga e dettagliata dello stesso. Ma in entrambi i casi quello che conta è che il messaggio, o meglio l'essenza del contenuto, arrivi ai lettori.

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    3. Vero, in generale credo che la sintesi mi riesca meglio quando recensisco a distanza di giorni, mentre sono vittima di mille riflessioni quando scrivo a caldo! :P

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  5. Questo racconto l'ho amato ♥ Kafka riesce a interpretare la natura umana con una grande e meravigliosa allegoria!

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    1. E in maniera ancora attuale, come, probabilmente, resterà in eterno!

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