Deliziosa Verona #2: il volto romano

Il prestigio di Verona affonda le proprie radici nell'epoca romana: in epoca repubblicana la città diventò un importante centro strategico nella Pianura Padana, grazie alla sua posizione lungo l'Adige, ideale per controllare lo sbocco della valle che dal fiume prese il nome. Verona ottenne ben presto il rango di municipium, godendo di una buona autonomia e della possibilità di nominare magistrati propri.
Il nucleo originario della città, situato su Colle San Pietro, assunse un volto via via più simile a quello della capitale: vi passava la via Postumia (strada nevralgica che andava da Genova ad Aquileia, unendo le principali città del nord Italia), che si immetteva in città attraverso Porta Borsari (in origine Porta Iovia) ed usciva da Porta Leoni, anticamente collegata al Ponte Postumio; nel suo punto nevralgico sorgeva il foro romano, l'attuale Piazza delle Erbe.

Arena - Piazza Bra

I monumenti caratteristici di questa fase della storia di Verona sono, oltre alle citate porte, rimaneggiate in età imperiale (II-III sec.), il teatro romano, posto all'esterno dell'ansa dell'Adige e oggi solo parzialmente visibile, Ponte Pietra, il più antico attraversamento del fiume, ricostruito in seguito ai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, l'arco dei Gavi e la celebre arena, oltre a diversi scavi e opere musive che fanno capolino qua e là, anche all'interno degli edifici privati.
La Verona romana è quella più godibile attraverso una semplice passeggiata: si può gustare la bellezza della storia e dell'arte tipica di quest'epoca anche senza staccare alcun biglietto, anche se, a mio avviso, merita una visita almeno il museo del teatro romano, con la sua piccola ma originale collezione.
Entrando in Piazza Bra, l'arena attira l'attenzione, invitando ad ammirarla in tutta la sua circonferenza: oggi principalmente destinata agli spettacoli (con eccessi tipici dell'odierno marketing dei beni culturali), essa incanta con la sua complessità, presentandosi al contempo come antico luogo deputato ai giochi e come la fortezza inglobata nelle mura cittadine in età medievale, ma va detto che nei secoli successivi, non più sede dei ludi, fu usata anche come cava di pietra e addirittura come quartiere in cui si esercitavano attività malfamate, come la prostituzione, poiché nel XII secolo il comune ne affittò gli arcovoli per far fronte alle spese. Nel Cinquecento l'arena venne riscattata in favore dell'Università cittadina, per poi tornare ad essere edificio apprezzato per il suo valore storico-artistico. Se è arcinota la notizia dello svolgimento di giochi cruenti e battaglia simulate nelle arene, meno, non molti sanno che anche in epoca medievale, nel pieno dominio degli Scaligeri, l'arena fu sede di un nuovo massacro, quello dei catari di Sirmione, la cui esecuzione in un pubblico rogo permise ai signori di Verona di ottenere il ritiro della scomunica papale attirata dalle simpatie ghibelline di Mastino I, Cangrande e Mastino II.

L'arco dei Gavi vicino a Castelvecchio

Proseguendo la visita attraverso via Roma, all'estremità sud della piazza, si giunge a Castelvecchio. Ci si trova così lungo il corso dell'antica Postumia, dove è possibile ammirare l'arco dei Gavi, risalente al principio del I sec. a.C. e oggi visibile accanto alla fortezza scaligera, dove fu spostato nel secolo scorso, dopo lo smontaggio effettuato nel 1805 dalle truppe napoleoniche per eliminare gli ostacoli al traffico. Si tratta di un monumento molto semplice, con un solo fornice, destinato a celebrare la famiglia dei Gavi, che doveva allinearsi con la successiva Porta Iovia, divenuta Porta Borsari per lo svolgimento di attività di riscossione doganale.
Spostandosi verso nord, dunque, si raggiungono l'antica porta e Piazza delle Erbe, il cui volto è segnato più dalle successive vicende medievali, dallo sviluppo della classe mercantile e degli organismi comunali e dagli interventi voluti da Venezia durante la dominazione della Serenissima. Il mio suggerimento, dopo una passeggiata in questo spazio e nell'attigua Piazza dei Signori, è di procedere verso Sant'Anastasia, alle cui spalle si staglia Ponte Pietra, che occupa la zona più affascinante di Verona, con il suo inarcamento sull'ansa dell'Adige, lo scrosciare dell'acqua in sottofondo e il panorama delle colline che incoronano la città.
Oltrepassato il ponte, in pochi istanti si raggiunge il teatro romano (I sec. a.C.), anch'esso sfruttato per gli spettacoli estivi. Il sito, recuperato con la demolizione del caseggiato che lo aveva sovrastato dal Medioevo in avanti grazie all'intervento di Andrea Monga (XIX sec.), conserva poco dell'antico splendore, essendo visibili solo la cavea e qualche parte della scena, ma, come già detto, comprende un museo che custodisce epigrafi, vetri, bronzetti, statue e il plastico dell'antico teatro, che si estendeva lungo il pendio fino a terminare in un tempo sopraelevato.

Verona, veduta dell'ansa dell'Adige da Ponte Pietra

Con il contributo di una giornata serena, una simile passeggiata per Verona non può che rivelarsi incantevole: il tragitto romano, che comunque si interseca con le esperienze di epica medievale e moderna, si snoda nella parte più pittoresca della città, all'interno dell'ansa e lungo la sua sponda esterna. Nelle giornate soleggiate è difficile non distrarsi ad ammirare il paesaggio e la sera, quando le colline si punteggiano di luci, non è possibile restare indifferenti all'atmosfera raccolta e pacata di Ponte Pietra.

C.M.

Commenti

  1. Finalmente conosco qualcosa di più della Verona romana di cui mi parlavi. Non sapevo la storia sull'arena.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti è una storia poco conosciuta, in generale dei monumenti romani si parla poco, sembrano quasi degli ornamenti disseminati qua e là... passano sempre in secondo piano rispetto a Romeo e Giulietta, purtroppo.

      Elimina
  2. Meraviglioso questo secondo percorso che ci suggerisci. L'arena *__*: l'ho visitata e c'era un'atmosfera particolarissima! La fotografia incanta e ho cercato di immaginare come potrebbe essere la sera *_*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sono mai riuscita a scattare una foto decente di sera: Piazza Bra (come Piazza delle Erbe), va vista personalmente, nessuna foto rende la loro magia notturna, specialmente quella delle serate estive! :)

      Elimina

Posta un commento

La tua opinione è importante: condividila!