Lo stagista inaspettato (Nancy Meyers, 2015)

Quando una commedia è ben fatta, rappresenta il tipo di film che preferisco vedere. Senza nulla togliere a grandi capolavori di altri generi: amo molto i film storici, quelli fantastici e anche qualche pellicola drammatica, ma, quando mi butto sul divano alla fine della giornata, il genere di storia che preferisco godermi è quella in cui il serio si mescola al faceto. Se con i libri preferisco la compostezza e non disdegno narrazioni tristi e impegnative, di fronte allo schermo mi voglio rilassare e divertire.
 

A questa mia disposizione ha perfettamente corrisposto Lo stagista inaspettato, che mi sono lasciata sfuggire al momento dell'uscita al cinema, ma che fin dall'apparizione del trailer mi ha stuzzicata con la sua ironia e la promessa di un paio d'ore di divertimento. C'era la garanzia data da Robert De Niro, che nei ruoli comici è fra gli attori storici di Hollywood che preferisco (il solo cammeo umoristico nel film fantastico Stardust è rende l'idea), e buone aspettative derivavano anche dalla coprotagonista, Anne Hathaway, che ha fatto sembrare questa pellicola il seguito ideale de Il diavolo veste Prada.
Siamo infatti ancora nel mondo della moda, nella startup di successo di Jules Ostin, che punta su iniziative sociali mettendo in palio alcuni posti da stagista riservati agli over 60. Fra i candidati c'è Ben Whittaker, un pensionato stanco della routine e di avere come incombenza principale quella di presenziare ai funerali. Desideroso di rendersi utile ed entusiasta di tornare in campo, Ben diventa lo stagista personale di Jules, un'imprenditrice vivace, entusiasta della propria attività e coinvolta in ogni fase della produzione e della vendita dei prodotti di abbigliamento. Ben presto, però, Jules rivela tutta la propria fragilità: il lavoro sottrae tempo prezioso alla famiglia e, da presenza ingombrante quale sembrava agli occhi del capo, Ben diventa la sua spalla fondamentale, un collaboratore fidato, una sorta di nonno per la figlia, nonché un grande amico che la spinge a godere delle soddisfazioni del lavoro e del proprio talento. 
Passato forse in sordina rispetto ad altre commedie americane e surclassato da film sempre uguali a se stessi, Lo stagista inaspettato non ha ricevuto la visibilità che merita. Mi vien da pensare che sia proprio a causa della sua profondità, dell'abilità di trasmettere, attraverso una sequenza di sorrisi e risate spassose, dei messaggi importanti. Ben e Jules, infatti, nello scambio quotidiano, apprendono uno dall'altra il vero significato del lavoro e della collaborazione, lei mettendoci l'energia e la freschezza, lui grazie ai suoi saggi consigli e al ruolo di zio di tutti che assume nell'azienda. In questa commedia si affrontano temi importanti quali l'importanza di svolgere con amore e dedizione il proprio lavoro, di credere nei progetti professionali e di vita, di essere se stessi senza la paura di dover corrispondere alle aspettative degli altri. Nancy Meyers ha costruito una storia per tutti che, in tempo di crisi e di crescita di colossi imprenditoriali in cui il valore umano è sacrificato all'ottimizzazione dei tempi e alla spersonalizzazione, riscopre invece gli esseri umani e la buona volontà che hanno decretato il vero successo economico nel passato. Il tutto senza peso e senza retorica, anzi, con il brio della battuta e della risata adatta a tutta la famiglia.

C.M.

Commenti

  1. Ciao! Io ero andata a vedere questo film in ottobre, mentre mi trovavo in Inghilterra, e devo dire che mi era piaciuto...Qui a Trento credo non sia nemmeno stato inserito in programmazione...peccato perché avrebbe meritato!

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    1. Anche qui dalle mie parti è stato quasi ignorato (ricordo i trailer, ma sì e no che sia rimasto una settimana in sala), un vero peccato!

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  2. Ciao:) Solitamente le commedie non mi fanno impazzire (le vedo volentieri ma non ci spenderei dei soldi, per intenderci), ma questa, vuoi per De Niro vuoi per l'opinione favorevolissima che hai condiviso, un po' mi incuriosisce. Nel caso, avresti qualche altra commedia interessante da suggerire?

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    1. Ciao e bentornata! Fra le commedie che ho più apprezzato negli ultimi anni ci sono Quasi amici, pellicola francese diretta da Olivier Nakache e Midnight in Paris di Woody Allen. Le ho apprezzate più o meno per gli stessi motivi, perché ci ho trovato il giusto mix fra divertimento e profondità. :)

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  3. Grazie per la risposta:) Li ho già sentiti nominare entrambi e con Midnight in Paris vedrei il mio primo Allen. Così, anche solo per cultura:)

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    1. Anche per me è stato il primo film di Woody Allen, e devo dire che ha scardinato tutte le aspettative che avevo su questo regista, che prima non mi attirava per niente. Di suo, poi, ho visto Magic in the Moonlight e Scoop, entrambi molto carini, anche se non all'altezza di Midnight in Paris (specialmente il secondo). :)

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    2. Magic in Moonlight mi ricordo che volevo vedermelo, quando uscì il trailer. Ma poi, tanto per cambiare, il proposito si è perso nel nulla... Credo che vedrò anche quello:)

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    3. A proposito di questo film ho letto delle impressioni tiepide o negative (soprattutto da parte dei fan storici di Allen), eppure io l'ho trovata molto gradevole. Fammi sapere! :)

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