Sul mare. Racconti di sole e di vento - AA. VV.

Nessun paesaggio, nessun luogo, nessun elemento si è caricato nei secoli di tanti e tanto vari significati quanto il mare: forza spaventosa in grado di annientare l'uomo e, quindi, metafora della vita, immensa distesa che rappresenta l'infinito e mette l'uomo di fronte ai propri limiti e alla grandezza dei propri sogni, risorsa per la vita, simbolo dei ritmi naturali, delle cose che crescono e si riducono come un respiro, ma anche - più di recente - sinonimo di tranquillità, riposo e divertimento vacanziero.

Nella raccolta Sul mare. Racconti di sole e di vento, edita da Lindau, si incontrano tutti questi valori associati al mare, variamente concatenati e affidati a diverse voci: David Herbert Lawrence, Grazia Deledda, Luigi Capuana, Federigo Tozzi, Katherine Mansfield, Luigi Pirandello, Dabriele D'Annunzio, Joaquin Maria Machado de Assis, Giovanni Arpino e Camilla Salvago Raggi. Il risultato è una pregevole antologia in cui, più che ai personaggi che si susseguono nei diversi racconti, la voce narrante è affidata al mare stesso, alle scene che osserva, alle vite cui fa da corona e da linfa.
C'è l'uomo che amava le isole, anonimo protagonista del racconto di Lawrence, che è affetto da un inguaribile taedium vitae e ricerca spazi isolati e sempre più angusti; c'è, solo su una spiaggia, il cane dagli occhi malinconici di cui Grazia Deledda descrive la lealtà; ci sono le donne e le bambine della famiglia Burnell, che, nella villeggiatura di Katherine Mansfield ricordano alcuni momenti de Gli anni della leggerezza della Howard; c'è il passionale Dalfino di D'Annunzio, che si confonde fra le onde, al punto da perdere il proprio nome; c'è l'adorabile Miss Finch di Camilla Salvago Raggi, che immagina un imminente incontro con un vecchio con la sciarpa sul lungomare ligure. Ma sono solo alcuni dei personaggi che affollano questa breve e piacevolissima antologia e che ci raccontano, nel mare, le loro storie, le loro paure, i loro dubbi, le loro speranze.
Sul mare è come un memoriale delle onde, delle spiagge e del cielo: sfogliando le pagine si avverte la sensazione di toccare la sabbia e di poter gustare la freschezza delle onde, pare quasi che lo sguardo spazi oltre le parole per cercare orizzonti lontani oltre la distesa marina. Una metafora? No, semplicemente un'impressione generata dalla grande letteratura qui raccolta - una letteratura poco nota, sicché si aggiunge come elemento di plauso la scelta di riscoprire delle novelle altrimenti messe ingiustamente da parte, creando questo dialogo fra autori di epoche e paesi diversi, tutti legati dall'essersi posti degli interrogativi sul mare, sulla sua simbologia, sulla sua carica esistenziale.
Sul mare è il libro perfetto per l'estate, da leggere come l'espansione di una vacanza vissuta o come il vagheggiamento di una negata, ma è anche un'antologia prismatica che, come un dipinto impressionista, può assumere colori diversi nelle altre stagioni, quando si resta affascinati dalle raffiche invernali che battono le onde, quando si ammirano i bagnanti che fanno a gara per strappare all'autunno l'ultimo sole, l'ultima nuotata o quando si misura la durata di un caldo raggio di sole nunzio dello scioglimento di una mite primavera nell'estate.

Vittorio Matteo Corcos, Luna di miele (1885)

Si stava lì, ci si incantava a guardarlo – e dopo un po’non si riusciva più a staccarne gli occhi. Si cominciava con lo scegliere a caso un’onda da lontano, e poi, quell’onda la si seguiva mentre veniva avanti e si gonfiava, ingrossava, pareva sempre sul punto di rompersi – e invece no, resisteva miracolosamente intatta, una liquida, trasparente muraglia di vetro che finalmente, fragorosamente, veniva a schiantarsi sulla riva. Miss Finch aspettava quello schianto – quasi lo desiderava. Lo desiderava come una liberazione, uno scioglimento. Lo aspettava, come si aspetta il ritorno del proprio respiro. Quello era il respiro del mare: poteva rallentare, tardare, farsi attendere fino allo spasimo: ma poi, immancabilmente, doveva ritornare.

C.M.

Commenti

  1. Sono contenta che tu ti sia abbandonata a questa raccolta di racconti, dove le passioni infuriano come le onde del mare. Quella letta con più piacere è stata la vicenda della Raggi.

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    1. Anche per me è stato il racconto più bello, in più mi ha fatto conoscere un'autrice che non avevo mai incrociato nel mio cammino di letture!

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  2. Sembra una raccolta molto interessante. Il mare ha sempre esercitato un fascino particolare su di me e questi racconti sembrano incarnare la forma più pura di questo fascino selvaggio e primitivo. I nomi degli autori, poi, sono tutto meno che trascurabili:)

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    1. Da questo punto di vista è particolarmente interessante Dalfino di D'Annunzio, un'interessante declinazione del mito del superuomo e del panismo, in cui, però, si vedono i temi del primo Gabriele, con il fascino per la passionalità anche brutale... un racconto davvero bello!

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