Tutto cambia - Elizabeth Jane Howard

Eccoci arrivati al momento tanto atteso e, allo stesso tempo, tanto temuto. La straordinaria saga dei Cazalet è giunta al termine con la pubblicazione dell'ultimo di cinque volumi pubblicato da Fazi editore, intitolato Tutto cambia.

Sono passati nove anni dalla conclusione delle vicende narrate nel precedente capitolo, Allontanarsi: è il 1956 e, se alcuni personaggi sono ormai diventati poco più che delle evocazioni (come Christian, che ha abbracciato la vita religiosa, i membri della famiglia Castle, dei quali non si sa più nulla e la stessa Louise, ancora presente ma molto marginale), molti altri ne sono apparsi e si sono guadagnati il primo piano. Sono i figli di Polly, le gemelle Jane ed Eliza, Andrew e Spencer, e di Clary ed Archie, Harriet e Bertie. Siamo di fronte ad un passaggio generazionale importante, che si apre con la morte dell'amata Duchessa, assistita fino all'ultimo da Rachel, che in questo ultimo atto della saga è costretta a sopportare infiniti dolori e perdite laceranti. La famiglia Cazalet si è dunque ingrandita, anche grazie a Hugh, che in Jemima Leaf ha trovato un porto sicuro di amore dopo il dolore della morte di Sybil e con il secondo matrimonio di Edward, che ha sposato Diana, una donna che nessuno accoglie con benevolenza e che a sua volta manifesta ben poco affetto per i familiari del marito. I personaggi che popolano le pagine di quest'ultimo romanzo sono numerosissimi e il nucleo originario si è ormai frammentato in tante storie sempre meno comunicanti, che inseguono la carriera di drammaturga di Clary, purtroppo legata ad un triste momento della vita con Archie, le avventure di Georgie, impegnato nella realizzazione di un piccolo zoo cui, entusiasticamente, partecipano i genitori e i cugini, i primi amori di Juliet e il graduale rientro di Villy e Roland fra le braccia della famiglia da cui i tradimenti di Edward l'hanno allontanata.
Se già in Allontanarsi si avvertiva la dissoluzione graduale dei grandi ritratti di Louise, Zoë, Clary e Polly che avevano reso indimenticabili Gli anni della leggerezza, Il tempo dell'attesa e Confusione, in Tutto cambia il processo viene portato a termine e, di fatto, non abbiamo più personaggi centrali. Il vero protagonista di Tutto cambia è la famiglia Cazalet intesa come nuova compagine scaturita dalle trasformazioni innescatesi dal 1937 in avanti, che ha attraversato la seconda Guerra mondiale e i traumi che si sono ripercossi nelle relazioni dei personaggi.
È una famiglia che affronta un momento estremamente difficile, nel quale è obbligata a fare i conti con il passato, con l'eredità del Generale e della Duchessa e con la consapevolezza che gli amatissimi riti che hanno da sempre caratterizzato l'identità familiare, uno fra tutti il magico Natale dei pranzi sontuosi e delle calze con i regali tanto attesi dai più piccoli, possono aiutare a godere pienamente del presente ma non rallentare l'avanzata verso il futuro.
Tutto cambia è un romanzo pervaso da una malinconia che solo le scenette che hanno come protagonisti i bambini e che richiamano qualche pagina de Gli anni della leggerezza possono momentaneamente stornare. Il lettore avverte l'incombente distacco non solo voltando le pagine, ma osservando il mondo dei Cazalet che si consuma e si prepara ad assumere un volto nuovo, del quale, però, è preclusa la conoscenza. Che ne sarà di Polly e della sua numerosa famiglia nel castello di Lord Fakenham adibito al ricevimento dei matrimoni? In quali teatri arriveranno i drammi di Clary e quale destino attende la scuola di pittura che da sempre Rupert e Archie desiderano di aprire? Che ne sarà di Rachel, custode delle tradizioni?

Carl Larsson, Fra Natale e il nuovo anno (1896)

Ora che la saga è terminata, Allontanarsi non sembra più il raccordo fra il passato e un nuovo equilibrio che era parso qualche mese fa, ma forse il finale più sopportabile. Tutto cambia trascina gli eventi verso un epilogo di cui, da lettori affezionati alla famiglia Cazalet, non si vorrebbe essere testimoni. Immaginare il futuro dei Cazalet, insomma, sarebbe stato meglio che vederselo raccontare con questa malinconia. Il lettore ne sarebbe stato più rassicurato. Eppure questo epilogo era necessario, con le sue pagine tristi e qualche slancio di tenerezza che emerge a ricordarci perché abbiamo tanto amato questa saga, che, come quella altrettanto monumentale dei Buddenbrook, trae la propria grandezza dal realismo di una narrazione che non intende rasserenare, ma fornire uno spaccato di vita, raccontare l'inevitabile nostalgia che ogni essere umano avverte quando osserva la china che dall'infanzia spensierata lo ha condotto alla consapevolezza dell'età adulta.
Rimasti soli, senza giovani intorno, gli adulti si dissero che era stata proprio una bella giornata e che Rachel aveva organizzato tutto in modo magnifico. Si aggrapparono al momento presente, ma per alcuni di loro diventava ogni minuto più difficile respingere il pensiero, oscuro e pressante, di un futuro incerto. Stavano per lasciare il luogo che avevano considerato casa per tanti anni. Ancora pochi giorni e tutto sarebbe finito. Niente sarebbe mai stato più lo stesso.
C.M.

Commenti

  1. Queste grandi saghe famigliari hanno tutte in comune una drammatica parabola: il sipario viene calato assieme a molte istanze e riflessioni; cadono personaggi e sentimenti. Forse per render meglio questo "passaggio di ere", di cambiamenti.

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    1. E lo rende al meglio, in maniera struggente e con l'amarezza del distacco.

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