Quest'anno
sono stranamente calata nello spirito delle feste. Neanche così strano,
a dire la verità, perché ho aspettato queste vacanze come i bambini
attendono Babbo Natale, per azzerare il contatore della fatica e delle
centinaia di chilometri che macinavo settimanalmente per recarmi al
lavoro. Ecco, credo che questa febbrile attesa del Natale abbia non poco
influenzato le mie letture: non solo mi sono fatta ammaliare dai
consigli a tema dei colleghi blogger, inserendo nella lista dei desideri
diverse raccolte natalizie, dalle Lettere da Babbo Natale di Tolkien a Il panettone non bastò di Buzzati (in realtà una conferma e non una new-entry), passando per la raccolta dei Racconti di Natale pubblicata da Elliot edizioni a Il libro di Natale di Selma Lagerlöf, ma ho anche scelto delle letture decisamente natalizie per la Vigilia: Un cantico di Natale e La ghostwriter di Babbo Natale di Alice Basso, un brevissimo racconto pubblicato da Garzanti e gratuitamente disponibile in pdf e ebook.
Protagonista
del racconto è Vani (Silvana), che di lavoro fa la ghostwriter: il suo
non è un ripiego del genere "volevo fare la scrittrice ma mi sono
riciclata come ghostwriter"; assolutamente no, lei ama immergersi nello
stile degli autori e riprodurlo nella maniera più credibile. Ah,
dimenticavo: Vani Sarca è anche una misantropa all'ennesima potenza. Per questo la
Vigilia di Natale del 2006 eleva un inno di ringraziamento
all'influenza che promette di risparmiarle il cenone in famiglia.
Promessa non mantenuta, perché sua madre, suo padre e sua sorella si
presentano a casa sua con i viveri del caso, costringendola ad una
cerimonia conviviale che Vani si sarebbe volentieri risparmiata e che
cerca in ogni modo di abbreviare. Fortuna vuole che al piano di sopra la
festicciola natalizia organizzata dalla madre della piccola Morgana con
i compagnetti di classe della bambina si trasformi in un giallo e le
grida di sgomento giungano fino alla tavola imbandita di Vani, che
coglie l'occasione per sottrarsi al banchetto sgradito. Salita ad
informarsi sull'accaduto, Vani si trova coinvolta in un'indagine
decisamente sui generis: qualcuno ha rubato uno dei regali messi
sotto l'albero per i bambini ed è necessario capire immediatamente chi
abbia avuto il movente più credibile, pena lo scoppio della terza guerra
mondiale fra i genitori inviperiti.
La ghostwriter di Babbo Natale
si legge in pochi minuti ed è il perfetto racconto di Natale per chi ha
voglia di leggerezza e cerca una chiave ironica e decisamente poco
spirituale di approccio al Natale: nelle pagine di questo racconto non
si trovano avventure catartiche alla Scrooge, ma, semmai, un recupero
del carattere burbero e cinico del personaggio di Dickens, calato nel
personaggio di una giovane donna che si improvvisa detective e impara, a
suo modo, a giocare con la leggenda di Babbo Natale.
C.M.
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