L'insalata mista dei libri

Negli ultimi mesi, come si può notare dalle date degli ultimi post, ho avuto pochissimo tempo per aggiornare il blog e altrettanto eloquente è il mio tabellone delle letture, che rimane fermo per diverse settimane su uno stesso titolo per il medesimo motivo. Infatti attendo in maniera febbrile le vacanze di Natale per potermi rimettere al passo e dedicarmi a qualche attività rilassante, mettendo da parte per un po'registri, compiti e penne rosse.
Quando osservo la pila di volumi in attesa, non posso fare a meno di notare l'estrema varietà dei loro generi. A dire il vero, non ho nemmeno una vera e propria pila di volumi, perché evito di mettere tutte le nuove acquisizioni in un solo punto, bensì, nell'osservanza di una delle mie manie librose, li ripongo sempre al loro posto nella libreria, principalmente secondo casa editrice (ecco perché mi scombussolano gli autori che pubblicano con editori diversi) e poi numero del volume o, se assente, in ordine alfabetico.
Ma torniamo al vero nodo della questione. I miei libri in attesa compongono una vera e propria insalata mista, perché in questo momento specifico comprendono classici, narrativa contemporanea italiana, americana, inglese, africana nordeuropea. Al momento mi trovo in Argentina con Ricardo Romero e il suo Roque Rey, ma ho già il biglietto aereo per tornare a Grouse County con Tom Drury, per non parlare del mio colloquio sospeso con Leopardi attraverso lo Zibaldone e di un nuovo balzo nella Terra di Mezzo. Ho un libro di Wole Soyinka che mi guarda chiedendo attenzione e Irene Nemirovsky che mi propone Suite francese, ma voglio anche dare attenzione a Elizabeth Von Armin e a Jan Brokken. Naturalmente non mancano opere antiche, ma, accanto ad esse, sono in attesa anche dei fumetti, dagli ultimi volumi di Lady Oscar ai primi di Sailor Moon, oltre ad uno di Simple e Madama e l'intera serie di A Silent Voice (a proposito, dovrei riprendere l'abitudine di scrivere anche dei fumetti, fra le altre cose). Ultimi ma non ultimi, ci sono numeri e numeri di riviste storiche letti solo in minima parte.
Come vi dicevo, una bella macedonia, una cornucopia che riflette la varietà dei miei scaffali anche considerando i libri già letti, dal momento che mi ritengo una lettrice abbastanza eclettica (scarseggiano solo la poesia contemporanea e la fantascienza). Questa disponibilità di libri diversissimi, che può garantire una proposta per qualsiasi voglia di lettura possa sopraggiungere, non frena la mia smania di aggiungere libri alla wishlist: giorno dopo giorno le newsletter delle case editrici e l'appressarsi delle feste fanno sì che decine di libri si impongano alla mia attenzione e che debbano contendersi la proprità con quelli storicamente in coda nella lista. Aprendo il capitolo Lista dei desideri, si incontrerebbe un altro minestrone di verdure diverse e tutte gustose, con libri che desidero leggere per scopi didattici (La Costituzione italiana di Francesco Fagnani, per esempio) e nuovissime uscite che piovono da ogni editore, primi fra tutti Come tessere di un domino di Zigmunds Skujiņš e Negli occhi di chi guarda di Marco Malvaldi. Poi il Natale è tempo di fiabe, quindi le raccolte nordiche di Iperborea e le Fiabe Italiane di Calvino esercitano un fascino particolare (e di fiabe sto trattando a scuola con i miei alunni) e c'è sempre Buzzati con Il panettone non bastò a ricordarmi di calarmi nell'atmosfera delle feste.
Non so se sia l'inverno (cioè l'equazione coperta-libro-tisana / cioccolata calda), la prospettiva di un paio di settimane di tregua o una semplice suggestione consumistica (ma esiste periodo dell'anno in cui noi bibliomani non sentiamo l'impulso di aprire il portafogli per i nostri amati amici di carta?), ma quando penso ai libri che ho da leggere e alla prospettiva di mettermi tranquilla a sfogliarli l'atmosfera si fa soffusa e calda ed è subito pace. Poi penso che di qui a Natale al lavoro saranno giorni di fuoco e dopo Natale ancora peggio, quindi la bolla di sogni rischia di scoppiare, ma intanto la whislist si sarà ulteriormente allungata e forse qualche nuovo titolo avrà fatto capolino sugli scaffali, arricchendo l'insalata di gusti e consistenze nuove.
Anche le vostre librerie, fra letture passate, presenti e future, sono variegate oppure prevale un genere specifico o troneggia un autore che preferite in assoluto?

C.M.

Commenti

  1. ahhaahahahh mi consolo Cristina! Anh'io come te ho molti libri in attesa di lettura (carteacei ed ebook). Più di quelli che riesco a leggere.
    Vado da Buzzati che ho ricevuot in dono per Natale (Il panettone non bastò) a Suskind (Profumo), da Murakami (parecchi titoli) a De Giovanni, dalle poesie di Whitman a Silencer di Andy Mc Nab.
    Non riesco a leggere solo un tipo di libro, solo un genere. Mi piace cambiare e cambio a seconda dell'ispirazione del momento.
    In libreria però, no. Lì solo quelli già letti. Gli altri creano pile in prcario equilibrio sul davanzale della finestra in camera da letto (tanto per cambiare aria apro la porta-finestra) sulla credenza in sala, sul bracciolo del divano, sul comodino...

    In libreria invece ho cercato di dividere tra attualità, narrativa italiana, narrativa straniera, narrativa sudamericana, poesie... i classici sono da un'latra parte ancora.
    Un poutpourry anche qui ma quanto mi piace!
    Ciaoooo

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    1. La varietà è fantastica: riserva sorprese e movimenta il tutto, in questo caso la nostra vita di lettori!

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    2. Perfetto! La penso anch'io così.

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    3. Dunque evviva le insalate di libri! :)

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  2. Ciao Cristina! Non lascio un commento ad un tuo post da veramente molto tempo (talmente tanto che probabilmente nemmeno ti ricordi di me!), pur avendo continuato a leggerti quasi sempre. Quando il tempo a disposizione da passare su blogger diminuisce, si diventa un po' avari di commenti, ma che peccato però, perché è proprio da questi che nascono il dialogo ed il confronto. Quindi sto cercando di "ti-attivarmi" di più anche come commentatrice, quindi eccomi qui :)

    È sempre consolatorio vedere che non siamo gli unici ad aver ammucchiato una mole imbarazzante di libri che ancora attendono di esser letti: se parliamo di numeri, quest'anno ho letto pochissimo e sto mantenendo un buon ritmo soltanto in questi ultimi mesi autunnali/invernali (è come dici tu, il potere dell'immaginario plaid-bevanda calda-libro!) perciò il mucchio dei libri in attesa si è sfoltito poco, mentre ovviamente ho continuato ad acquistare ogni volta che se ne è presentata l'occasione... A mia discolpa, posso dire che compro quasi sempre libri usati, e come si fa a lasciare lì un volume desiderato, in ottime condizioni, quando costa solo tre euro?!

    Per quanto riguarda i generi ch popolano la mia libreria, direi che predominano i classici e classici moderni, con una buona fetta di contemporanei sia italiani che stranieri; sistemati a parte invece ci sono una manciata di serie manga che sto seguendo. A proposito, non sapevo ne leggessi anche tu! Mi piacerebbe davvero un sacco leggere dei post dedicati anche ai fumetti, quindi spero che troverai il tempo di parlarne.

    Scusa per il papiro... Ti auguro buon lavoro, e che le meritate vacanze arrivino presto!

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    1. Ma certo che mi ricordo, Julia, anzi, bentornata! Purtroppo anch'io, oltre a essere poco presente nel mio stesso blog, riesco a leggere e commentare poco di quello che si scrive in quelli che seguo e me ne rammarico.

      Quanto ai fumetti, in passato ho scritto di alcuni manga che mi hanno appassionata e riportata indietro nel tempo, agli anime della mia infanzia, cioè Pollon e Rayearth, poi sono stata poco diligente e non sono riuscita nemmeno a scrivere di Sword Art Online... spero di recuperare!

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  3. A me capita di peggio. Non solo ho la mia lista dei libri che mi aspettano, in più c’è sempre qualcuno che mi allunga un altro libro da leggere … sai con quale frase? “prendilo tu perché io non ho ancora tempo” ci guardiamo in faccia e ridiamo … siamo tutti nella stessa minestra … o come dici tu nella stessa insalata. ciao

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    1. Minestre, insalate, macedonie... sono tutte immagini che si addicono a questa nostra mania! :)

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  4. Carissima,
    ho letto con attenzione le tue considerazioni e mi sono ritrovata in diverse tue espressioni.Anche a me piace variare le letture.Insegnando in un istituto superiore,a volte prendo anche spunto da ciò che le colleghe di lettere fanno leggere ai ragazzi e mi incuriosisco.Non ti nascondo che ho ripreso I promessi sposi, e lo rileggo con spirito completamente diverso dai tempi del liceo.
    Con l' approssimarsi delle festività natalizie poi, non posso fare a meno di rileggere per l'ennesima volta Un canto di Natale e, come te, ritrovo Il panettone non bastò di Buzzati, una raccolta che avevo fatto conoscere anche alla mia adorata madre. A presto,Rosanna.

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    1. Grazie per aver condiviso questo pensiero, Rosanna. Trovo che tutti i libri incontrati (o con cui ci si è scontrati) a scuola meritino una seconda possibilità, il beneficio del dubbio, l'opportunità di farci scoprire se è quanto sia cambiato il nostro modo di vedere le cose...

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