In viaggio contromano - Michael Zadoorian

Esistono tanti bei romanzi, libri che fanno sognare, immaginare, che non si riesce proprio a smettere di leggere. E poi ci sono quelli che ci fanno sobbalzare, emozionare, che ci prendono e non ci lasciano più, che ci danno degli scossoni.
In viaggio contromano di Michael Zadoorian (Marcos y Marcos) è uno di questi. Lo è per la storia, per i suoi personaggi, per le descrizioni dei luoghi, per l'introspezione, per lo stile. Per innumerevoli ragioni, The Leisure Seeker - questo il sottotitolo del romanzo, nonché del film che ne ha ricavato lo scorso anno Carlo Virzì e che a questo punto devo assolutamente vedere - è un capolavoro.  
Adesso abbiamo tutto il tempo del mondo. Peccato che io sia a pezzi e John ricordi a stento il suo nome. Non importa. Me lo ricordo io. Messi insieme, facciamo una persona intera. 
Il Leisure Seeker è il camper con cui Ella e John Robina, due anziani soffocati da una routine che non fa che accentuare il senso della prossima fine, hanno deciso di intraprendere un ultimo grande viaggio, ripercorrendo la mitica Route 66 e ritornando in California, a Disneyland, sulle tracce dei ricordi di una vacanza di tanti anni prima. Sarebbe meglio dire che in realtà la decisione è di Ella, dal momento che il marito ha il morbo di Alzheimer e, pur essendo ancora perfettamente in grado di guidare, non è in grado di prendere decisioni e non è consapevole di ciò che sta accadendo. Potrebbe sembrare che Ella voglia circuire il marito, ma la verità è che anche lei è malata ed è stanca di entrare e uscire dagli ospedali per curare dei tumori il cui decorso è irreversibile. Se della loro vita rimane ormai poco, se nessuna cura può alleviare il decadimento di entrambi, Ella vuole almeno rincorrere un'ultima emozione e donare a se stessa e al compagno di tanti anni un gran finale. Ecco quindi che il Leisure Seeker si mette in marcia, lasciandosi alle spalle Detroit e le preoccupazioni dei figli di Ella e John e imboccando a Chicago la storica strada statunitense: destinazione Santa Marta, laddove la Route 66 termina, nel cuore dello sfavillante mondo di Los Angeles. Nel corso del lungo viaggio attraverso dieci stati, Ella racconta le piccole e grandi avventure intervallate da pasti decisamente poco indicati per due anziani e da serate nei campeggi trascorse a guardare le diapositive degli anni trascorsi insieme, in particolare quelle dello spensierato periodo delle vacanze con i bambini. Gli spostamenti sono impegnativi, il sonno per Ella è un miraggio, mentre si fanno sentire in tutta la loro forza dolori e ventate di depressione da combattere a suon di pilloline, ma John si affida alla moglie e, del tutto ignaro di ciò che sta facendo, realizza il sogno di entrambi.
Fra le pagine di In viaggio contromano si susseguono registrazioni di viaggio e riflessioni sulla vita e sulla malattia, ma la cifra fondante del romanzo è l'ironia, la straordinaria forza con cui l'autore, tramite Ella, narratrice di tutta la storia, trasforma momenti malinconici come i vuoti di memoria e i colpi di testa di John e le insidie di un percorso in aree abbandonate in piccoli siparietti. Zadoorian riesce a mostrarci la difficile condizione di una coppia che deve contrastare enormi limiti posti dall'età e che, nonostante tutto, riesce a trovare nel suo forte legame il modo per trasformare rabbia e delusione in sorrisi e carezze. Sono come due bambini Ella e John: due strampalati vecchietti che alternano momenti di straziante lucidità a sfoghi di una incoscienza necessaria per sentirsi ancora vivi, ancora padroni della propria esistenza, in barba a diagnosi mediche e piogge di ansia fine a se stessa.
In viaggio contromano è il secondo libro di Michael Zadoorian, che aveva esordito con Second Hand; se dopo la lettura del primo romanzo era nata una forte curiosità nei confronti dell'autore, da In viaggio contromano è scaturita una profonda ammirazione. Questo libro ha superato qualsiasi aspettativa ed ha scalato l'Olimpo delle mie letture preferite. Nella sua semplicità, che non di rado strizza l'occhio al prosastico, come già Zadoorian aveva dimostrato di saper fare, è un romanzo destinato a rimanere nel cuore per la sua forza comunicativa, per le reazioni che sa suscitare, per le emozioni che regala. Come la grande letteratura - e so che è un concetto che ripeto spesso, ma tant'è - In viaggio contromano ci spinge a fare i conti con argomenti scomodi, con personaggi fuori dalle righe, con situazioni che definiremmo paradossali, ma, con questa scelta coraggiosa, ci pone davanti alla necessità di riflettere su temi importanti. In questo caso, sull'amore e sulla libertà.
 
Quando si alza il sole siamo le uniche persone per strada. Affondata nel mio sedile del Leisure Seeker, con una tazza di caffè tiepido dell’area di servizio in mano, guardo i colori spodestare il cielo notturno – il viola si trasforma in ciliegia, l’antracite diventa azzurro. Le stelle sbiadiscono mentre il profilo delle montagne di Sacramento si staglia all’orizzonte con le sue sfumature argentee, le aloe spinose e la boscaglia intricata, come se una fotografia di Ansel Adams venisse sviluppata sotto i miei occhi.
Sarà che avvicinandosi la fine del nostro viaggio divento sentimentale, ma questo spettacolo è proprio quello che avevo bisogno di vedere, oggi. E John, nella sua follia, ha consentito che accadesse.
Mi inclino verso di lui, gli tocco un braccio. «Grazie».
C.M.

Commenti

  1. Che bello, appare come una storia che sotto sotto incoraggia, che spinge a non lasciarsi condizionare troppo dai limiti imposti dalla vecchiaia, dalla malattia o da altre difficoltà della vita… Un invito a non farsi schiacciare da pensieri pesanti e negativi per recuperare, almeno in parte, l’entusiasmo dei tempi andati… Per vivere in piena libertà ogni piccolo attimo che resta. E’ una recensione che mette di buon umore :-)

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    1. Questo libro è proprio tutto ciò che hai elencato: per me è stato un grande inno alla vita, alla libertà e all'amore. :)

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  2. Lo scrittore affronta con coraggio un argomento abbastanza delicato, dove sembra sia proprio Ella a premeditare il tutto, dopo una vita in cui i due hanno affrontato tempi buoni e cattivi, dei figli e dove il tempo scorre senza guardare in faccia nessuno. Bello e commovente.

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    1. Coraggio è la parola giusta: il romanzo è un percorso minato fra argomenti non solo delicati ma anche talvolta scomodi. Zadoorian ha tutta la mia ammirazione.

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