Nel magico Paese del Sol Levante #2: Tokyo - fra Asakusa e Akihabara

La città di Tokyo è immensa: i due giorni che io e mio marito vi abbiamo trascorso sono stati intensi e frenetici, perché abbiamo cercato di vedere il maggior numero possibile di luoghi, ma sapevamo fin dall'inizio che ci saremmo lasciati alle spalle molte attrazioni di grande valore. 
Dopo la prima giornata trascorsa fra Shinjuku e Shibuya, abbiamo dedicato il tempo restante a due quartieri che segnano forse i due estremi dell'evoluzione della capitale giapponese: Asakusa, l'antico cuore della città, che conserva alcune delle atmosfere più caratteristiche e tradizionali, e Akihabara, il modernissimo centro della cultura otaku (il termine nipponico che, in un certo senso, corrisponde al più familiare geek). Visitate nel giro di poche ore, queste due aree segnano uno stacco così netto che sembra impossibile la loro coesistenza, una accanto all'altra.

Tokyo, Akihabara

Sulla riva occidentale del fiume Sumidagawa, Asakusa ospita sia la Skytree tower, la torre più alta al mondo, sia alcune tracce dell'epoca Edo, con i suoi quartieri di negozi di artigianato e le piccole locande che servono piatti a base di tempura quasi sulla strada, anche nelle torride giornate estive. Il cuore di Asakusa è però il Tempio Sensoji, il più antico di Tokyo, il cui nucleo risale al VII secolo. Si tratta di un imponente complesso buddista, cui si accede attraverso Nakamise, una strada caotica costellata di botteghe di souvenir e dolcetti, che si apre subito oltre il Kaminarimon, il grande cancello su cui pende una gigantesca lanterna rossa di carta. Si narra che la sua fondazione sia dovuta al voto di tre pescatori, che, trovata nelle reti una statua della divinità Kannon, avrebbero ricevuto in sogno la richiesta di erigere un edificio sacro; quanto si vede oggi, tuttavia, è il frutto della ricostruzione postbellica. 

Tokyo, Asakusa - Tempio Sensoji

Il tempio è maestoso e affollato di pellegrini e turisti e alla grande frenesia contribuiscono sia il continuo lancio di monete seguiti dalle preghiere rituali accompagnate dal battito delle mani sia la celebrazione dei rituali, con il continuo salmodiare dei bonzi ritmato dai tamburi. Intorno al tempio, dal Kaminarimon fino al braciere in cui brucia l'incenso con il cui fumo cui i visitatori si cospargono il capo, si muovono orde di selfisti e giovani vestiti con lo yukata e non è facile godere pienamente dell'osservazione di ogni punto dell'area sacra; per questo motivo gli elementi più apprezzabili sono la pagoda a cinque piani e il vicino giardino che ospita il monumento eretto in onore di tre maestri della poesia haiku del XVII secolo, Nisiyamasoin, Matsuo Basho ed Enomoto Kikatu e la tomba del poeta waka Toda Mosui.

Tokyo, Asakusa - La lanterna del Kaminarimon al Tempio Sensoji

Tokyo, Asakusa - Tempio Sensoji

Sul fianco del tempio Sensoji si trovano una stradina costeggiata di chioschi che vendono spiedi di pesce grigliato, granchio e carne e che precedono un'altra area religiosa, stavolta del culto shintoista, l'Asakusa jinja. Avvicinandoci al santuario ci siamo sorpresi di trovare due sposi nei loro abiti tradizionali, pronti a lasciare il luogo in cui avevano celebrato il matrimonio a bordo di un risciò preceduto da tedofori: lo sposo indossava un kimono scuro e cercava di ristorarsi con un ventaglio mentre la sposa, completamente vestita di bianco, col volto bianco anch'esso e un'elaboratissima acconciatura, riceveva le attenzioni di tutti gli invitati.

Tokyo, Asakusa - chioschi presso il Tempio Sensoji

Tokyo, Asakusa jinja

A nord del tempio Sensoji si apre il quartiere vecchio, nel quale è incastonato il più antico parco di divertimenti della città, chiamato Asakusa Hanayashiki, le cui montagne russe, inaugurate nel 1953, corrono direttamente sulla testa di chi passeggia per la strada.
Nel pomeriggio è arrivato il momento del nostro pellegrinaggio otaku: per chi è cresciuto negli anni '80 e '90 gli anime sono stati una compagnia costante e non avremmo mai potuto rinunciare ad Akihabara, il regno della cultura geek. Il quartiere è caotico, pieno di gente ma, incredibilmente, mi ha catturata più della storica area di Asakusa: i colori dei grattacieli e delle loro insegne, i manifesti con i personaggi di manga, anime e videogiochi appesi ovunque, le buffe cameriere che invitano a frequentare i Maid cafè nelle loro uniformi in pieno stile manga, le rumorose sale-gioco, i negozi di elettronica e dei più disparati gadget ispirati a fumetti e film animati costituiscono un caleidoscopio folgorante.

Tokyo, Akihabara

Corroborati da un gustosissimo tonkatsu, la cotoletta accompagnata da riso bianco, zuppetta di miso e da una gustosa salsa di soia, ci siamo lanciati nell'esplorazione di Akihabara, perdendoci fra le teche ricolme di modellini ispirati a Sailor Moon, One Piece, Dragonball, Sword Art Online, Il mio vicino Totoro e molti altri cartoni animati di successo. I negozi otaku di Akihabara sono un vero tempio dei collezionisti e dei manga-dipendenti, che possono qui trovare ogni genere di oggetto ispirato alla serie preferita, dai calzini alle gomme da cancellare, dalle figurine agli asciugamani.
Prima di rientrare in albergo e riuscirne per una cena a base di takoyaki (delle eccezionali polpette di polpo servite con alghe e salse, rigorosamente servite in numero di otto), ci siamo concessi una fugace visita al mercato dei libri usati di Kanda, a nord del parco del Palazzo imperiale. Essendo domenica, molti negozi erano chiusi, ma abbiamo avuto un piccolo assaggio dei quasi duecento esercizi che vendono libri e fumetti, oltre ad aver visitato una bella libreria per ragazzi, la Book House.

Tokyo, Kanda - negozio di libri usati

Tokyo, come ho detto e come si può immaginare sulla base della sua estensione, aveva molto altro da offrire, dall'Ochanomizu Origami Kaikan, dedicato alla celebre arte della piegatura della carta, al Museo di arte moderna, dai panorami mozzafiato delle tre torri che svettano sulla capitale alle escursioni nelle vicine località di Nikkō e Kamakura, dalla Baia con il tipico mercato del pesce al parco di Ueno, ma abbiamo scelto di vedere anche altre aree di questo meraviglioso Paese.
Vi do quindi appuntamento al prossimo post, dedicato all'esplorazione della regione di Hokuriku, nella parte occidentale dell'Honsu centrale, precisamente ai centri di Takayama, Shirakawa-go e Kanazawa.
Dōmo arigatō.

C.M.

Commenti

  1. Bellissimo post, mi è piaciuto tanto leggerlo!
    Quando ho visto il titolo pensavo che fosse una recensione di "La banda di Asakusa", il primo romanzo di Yasunari Kawabata che ho finito di leggere giusto poco fa, invece mi hai stupita con questo diario di viaggio.
    Tokyo è una delle mete nella mia lista di posti da visitare una volta nella vita, e mi è decisamente venuta voglia di andarci :D

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    Risposte
    1. Tokyo mi ha stupita, perché ha decisamente superato qualsiasi aspettativa, ma poi sono rimasta incantata anche da tutti gli altri luoghi che ho visitato. Il Giappone è una meta eccezionale per tanti motivi e mi farebbe piacere tornarci, anche se so che tanti altri Stati meritano un passaggio.
      Yasunari Kawabata sarebbe stato l'accompagnamento letterario del viaggio, se avessi avuto tempo ed energia per dedicarmi alla lettura: Il paese delle nevi mi attende per una prossima lettura! :)

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