La ricerca del tempo per leggere

Vorrei, ma non posso. Quante volte noi lettori abbiamo fissato il libro sul comodino - iniziato, da iniziare, quasi abbandonato, quasi finito - rammaricandoci di non trovare proprio il tempo o l'energia da dedicargli?
Ultimamente fisso gli scaffali (i pochi che già hanno fatto la loro comparsa nella nuova casa) con un acuto desiderio di consumare tutti i volumi che li affollano, spesso ripromettendomi di dedicare a uno di loro un po'di tempo, magari la sera, a conclusione di tutti gli impegni che piombano sulla giornata. Ma poi niente: la sera arriva e, con essa, il sonno.
Chi di voi si riconosce in questa situazione?

Illustrazione di Gürbüz Doğan Ekşioğlu

La ricerca del tempo per leggere è un'attività stimolante, che ci proietta verso la nostra grande passione, eppure, a lungo andare, se rimane inappagata, genera anche nervosismo. Sarà capitato anche a voi di leggere a singhiozzo, di lasciare un libro iniziato a impolverarsi accanto al divano e di riprenderlo poi con entusiasmo... rendendovi conto di aver perso completamente il filo o di non ricordare proprio nulla!
Il fatto è che, quando la mente è occupata e lo stress delle occupazioni quotidiane ci assedia, anche la concentrazione svanisce e la lettura non è un passatempo che ne possa fare a meno. E ci si innervosisce, perché si vorrebbe davvero abbracciare quello svago e quel piacere che sappiamo scaturire dalle pagine. In questo modo ci priviamo della nostra passione e rischiamo di trasformarla in un momento di tensione, in ansia da prestazione: riusciremo a leggere o la paura stessa di non arrivare in fondo alla pagina ci tratterrà dal prendere in mano un libro?
Ci sono periodi - come questo, in cui i cambiamenti sono tanti e i ritmi di lavoro incalzano - in cui la lettura diventa un miraggio e il tempo dedicato al desiderio di leggere supera quello effettivamente destinato ai libri. Se, poi, i libri fanno parte anche del lavoro, capire come coniugare le letture di dovere a quelle di piacere diventa ancora più difficile. In questi giorni dovrò rispolverare per bene I promessi sposi, oggetto delle lezioni del secondo anno di liceo, rivedere le letture che penso di condividere con i miei alunni durante l'anno scolastico e, naturalmente, esaminare a fondo i manuali scolastici. Le mie giornate, dunque, sono ricolme di parole stampate, ma le letture di svago passano inevitabilmente in secondo piano e, guardando indietro, credo il sacrificio del tempo per leggere di questi giorni sia paragonabile solo a quello dell'ultimo anno di liceo, quando la preparazione per la Maturità assorbiva ogni minuto e polverizzava il concetto stesso di lettura di piacere.
Occorre trovare qualche strategia per sostenere la frustrazione, ben sapendo e accettando stoicamente che non si possa vivere di soli libri (e per fortuna): un giusto mezzo per barcamenarsi fra lo stress e i suoi rimedi, che, personalmente, faccio fatica a impormi.
Voi, amici libromani, come ricercate il tempo per leggere e, soprattutto, come lo trovate o come resistete al fallimento della ricerca? Avete dei libri dai poteri così grandi da tenervi svegli quando le palpebre si fanno pesanti o da tenervi carichi fino alla fine della giornata o della settimana?

C.M.

Commenti

  1. Leggendo il tuo post ritrovo me stessa e la cosa mi "consola" un po', visto che mi pongo gli stessi interrogativi! Riuscirò a leggere tutti i romanzi o testi che ho accumulato.La ripresa dell'attività didattica mi costringe a dedicare il mio tempo ad una serie di incombenze, più o meno utili, ma necessarie alla pianificazione e programmazione dei percorsi disciplinari.La sera però anch'io cerco di ritagliare almeno un'ora per una lettura rilassante che mi aiuti a prendere le distanze dallo stress quotidiano che pervade le mie giornate(giorno libero incluso).
    In ogni caso auguro buon week end e buone letture a tutti!

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    1. Spesso il giorno libero è quello in cui le incombenze ci tormentano di più, vero? Io mi ritrovo sempre a fare i conti con le scartoffie e tutto quanto ho rimandato, quindi capita che proprio il finesettimana sia il momento in cui leggo meno!
      Facciamo comunque in modo di non guastarlo troppo: buon finesettimana anche a te!

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  2. Ci sono momenti in cui davvero il carico di impegni lavorativi e di problemi cercano di stenderci.
    Per me ora è il secondo caso ma purtroppo porta con sè anche insonnia per i troppi pensieri. Così, per non pensare più e rilassare la mente di notte accendo il tablet e leggo. Immergermi nelle avventure e disavventure altrui per un poco mi anestetizza dalle mie.
    Non c' è niente di peggio però di non riuscire a prendere in mano quel volume che hai comprato perchè continuava a farti l'occhiolino. Una vera tortura!
    Ciao

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    1. Infatti il problema diventa particolarmente "mordente" quando avremmo bisogno della lettura per scaricare la tensione e cercare sollievo dalle preoccupazioni. Un tormento, non c'è dubbio!

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  3. Uhhh, dev’essere un male comune allora! ;-) Anch’io ho libri abbandonati, appena iniziati o già letti a metà, sparsi per tutta la casa… Ecco, mi fai venire in mente L'assommoir di Zola, parcheggiato da un anno sul comodino, di cui dovrò per forza rileggere qualche capitolo per riprendere il filo! Nel mio caso il problema non è solo il tempo, che bene o male riesco a gestire abbastanza bene, ma dipende anche dal fatto che ho il vizio di portare avanti più letture assieme, e poi mi faccio inevitabilmente prendere da una o dall’altra a discapito delle altre, destinate così ad attendere le calende greche… Però, se i problemi della vita fossero tutti qui, che paradiso in terra sarebbe! Per quanto ti concerne, se hai già molto da leggere e approfondire per la scuola, per il tuo lavoro di insegnante, credo sia purtroppo inevitabile una stanchezza mentale/serale, ossia una sorta di rigetto nei confronti dei libri...

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    1. Io, invece, non riesco più a leggere due o tre libri insieme (di rado ho superato qualche tentativo), soprattutto quando il tempo è poco. Per questo soffro dell'indigestione da parole stampate e fatico, chiusi i libri di scuola, ad aprirne uno di svago, anche se spesso il desiderio di farlo c'è. Poi, per carità, questo dispiacere è compensato dal fatto che il mio lavoro mi piace e quindi i sacrifici vengono bilanciati, anche considerando che dispongo di antologie di tutti i tipi!
      In bocca al lupo per il ritorno a Zola! :)

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  4. Questo è un classico stato d'animo che contagia molti lettori, avere diversi libri sul comodino o sugli scaffali e non sapere come fare per iniziare o continuare non avendo il tempo. Forse in passato senza strumenti tecnologici i nostri avi lo trovavano il tempo per leggere, oggi in un modo o nell'altro diventa difficile, eppure se si trova un poco di forza di volontà, una fiammella o qualcosa che ti carica riesci a prendere o riprendere quell' oggetto rettangolare che ci suscita emozioni, arrivando così la volta buona per finirlo di leggere per appagare il tuo animo.

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    1. Sicuramente la tecnologia ci distrae, ma, se considero il tempo che le dedico, mi accorgo che non è poi quello che concorre con la lettura: se a volte, alla sera, riesco a scorrere per una decina di minuti gli aggiornamenti sui social, è però vero anche che la mia concentrazione al riguardo è così bassa che lo stesso tempo non potrebbe essere volto poduttivamente alla lettura. A volte il tempo per leggere arriva, ma non riesco a trattenere ciò che leggo, il che, forse, è anche peggio. Poi, a volte, un'inaspettata lucidità ci assale e riusciamo a consumare il volume in attesa, e allora anche il rimandare trova il suo senso.

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  5. Sino a poco tempo fa ti avrei risposto che era impossibile per me non trovare il tempo di leggere, ma nell'ultimo periodo è accaduto spesso di non riuscire a concentrami. Ho faticato a trovare storie che riuscissero ad allontanare la mia mente dai problemi e soprattutto ho faticato parecchio a scrivere per mantenere in vita il mio blog.
    Ma se una passione è vera alla fine il tempo e la voglia si trovano sempre.
    Concordo sul fatto che la tecnologia distragga parecchio dalla lettura. Una volta anche sull'autobus andando al lavoro avevo sempre un libro in mano, ora mi spiace doverlo ammettere ma in mano ho sempre il cellulare...

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    1. Bisogna solo trovare le strategie per resistere fino a quando il tempo non si trova, cosa non facile è decisamente stancante...

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  6. Io quest'anno mi sono ritrovata con il problema opposto, ovvero che non riuscivo a leggere per mancanza di ispirazione! Avevo tempo, ma nessuno dei libri che iniziavo mi piaceva. Mi annoiavano e mi sembravano tutti o troppo pesanti oppure sin troppo semplici e prevedibili. Forse dipende dal fatto che leggo sempre moltissimo, e ogni tanto il mio cervello deve rallentare.
    A volte mi è capitato di non avere tempo, ma di solito era in momenti lavorativi e/o di vita impegnativi, come traslochi o cose del genere. Per fortuna questi periodi passano e poi possiamo immergerci di nuovo nelle storie :)

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    1. Questo è un altro grosso problema, forse ancor peggiore, perché non possiamo individuare all'esterno le "colpe" della nostra difficoltà di avvicinarci ai libri. Riconosco la sensazione, che in passato ha colpito anche me, e penso anch'io che sia una sorta di allarme del nostro cervello, che chiede una tregua distensiva. Poi, di solito, si riprende con l'entusiasmo con cui si incontra un vecchio amico! :)

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  7. Leggo, leggo, leggo. Ogni momento è buono per leggere.
    sinforosa

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  8. Condivido il tuo pensiero, il tempo è tiranno. Il tempo per leggere si assottiglia sempre più, diventa impossibile da gestire per noi insegnanti in momenti particolari dell'anno scolastico, per me aggiungo quando sono vicina a uno spettacolo. I libri cessano improvvisamente di esistere, per essere ripresi in mano anche dopo mesi. In estate, mi rilasso e do fuoco alle polveri.
    Durante l'anno scolastico rubo ritagli di tempo durante le prove scritte in classe.

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    1. Io non riesco a separare il lavoro dallo svago, quindi faccio molta fatica a leggere a scuola nei momenti morti, anche, per esempio, nelle ore buche o in attesa di una riunione: d'istinto mi metto a correggere qualche compito o a compilare scartoffie, dicendomi che, sbrigando prima quel lavoro, poi avrò tempo per leggere a casa... Invece alla sera arriva l'agguato del sonno e addio!

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