Nel cuore della notte - Rebecca West

Per tutti coloro che si sono appassionati alle vicende di Rose e Mary Aubrey oggi è un lunedì meno lunedì degli altri, un lunedì per il quale sarà valsa la pena lasciarsi alle spalle il finesettimana. A poco più di sei mesi dal primo volume, Fazi Editore porta in libreria Nel cuore della notte, seguito de La famiglia Aubrey.

L'autrice, Rebecca West, ci riporta nella familiare atmosfera di casa Aubrey, dove ormai le due gemelle sono cresciute e trascorrono le giornate fra lezioni di pianoforte in prestigiosi istituti di musica e concerti, seguendo le orme del successo della madre. La situazione familiare si è risollevata grazie alla vendita di due dipinti di cui Clare ha nascosto per anni il valore al marito, scomparso insieme a tutti i debiti contratti, e al caloroso affetto del signor Morpurgo, che si è ormai preso a cuore Richard Quin e tutti i suoi cari. Cordelia, per parte sua, ha ormai imparato a convivere con la certezza di non avere talento per la musica, sebbene non abbia ancora perdonato colei che l'aveva illusa di avere di fronte a sé una luminosa carriera di violinista, e si adatta alla sua nuova condizione di moglie, nella quale il suo carattere sembra almeno in parte rabbonirsi. Non vanno dimenticati Richard Quin, che trascura il flauto ma rimane il ragazzo amabile che il lettore ha imparato a conoscere, e la cugina Rosamund, determinata a diventare un'infermiera e sempre capace di grande abnegazione in favore del prossimo. Tutta la famiglia è ormai entrata nel nuovo secolo e si prepara ad affrontare gli inevitabili cambiamenti, in particolare l'esplosione del primo conflitto mondiale e le devastanti conseguenze che avrà sulla tranquillità familiare.
Non mancano, nel progredire dei personaggi verso le responsabilità e le amarezze dell'età adulta, alcuni momenti di avventura che ricordano le prime spensierate pagine del primo capitolo della trilogia: la vacanza della famiglia alla locanda Dog and Duck nella campagna lungo il Tamigi, con le passeggiate dei giovani nella natura e una losca quasi-rissa notturna, ha il sapore di una piccola grande impresa che idealmente pone fine ai sogni adolescenziali e accompagna Rose, Mary, Richard Quin e Rosamund verso la presa di coscienza che la realtà che hanno imparato a conoscere è destinata a mutare inesorabilmente. Si affaccia la paura della morte, quella che forse ha già colto, chissà dove, il capofamiglia, e quella che, prima o poi, dovrà toccare il nucleo di affetti che rimane. In questo secondo momento della sua storia, Rose Aubrey comprende che nulla è eterno, che è necessario imparare a convivere con la certezza del distacco e, imitando il meglio di ciò che si è visto fare agli adulti, cercare di proseguire nel cammino allo stesso modo.
Nel cuore della notte ha una ripartenza un po'lenta, ma, a concedere a Rebecca West la fiducia che si è guadagnata con La famiglia Aubrey, si viene presto ripagati dell'attesa. Sì, perché anche stavolta gli eventi sono pochi, eppure tutti i tasselli della narrazione stanno al loro posto e contribuiscono a dare spessore ad una storia lineare ma ben definita. Se, dunque, può sembrare che le poche ore trascorse dagli Aubrey a casa del signor Morpurgo e lo stesso capitolo del Dog and Duck non siano particolarmente significativi, si capirà invece che essi contribuiscono a definire sia la continua e rassicurante presenza del signor Morpurgo (l'unico con il quale Clare condividerà un triste segreto) sia la luminosa figura di Richard Quin, che è forse il vero protagonista di questo secondo romanzo. C'è poi molto di autobiografico fra queste pagine, che appaiono interessanti anche per conoscere meglio l'autrice, il cui vero nome era Cicely Isabel Fairfield e che, oltre ad essere stata in polemica con molti colleghi, fra cui Virginia Woolf, ha attraversato difficoltà familiari paragonabili a quelle dei suoi giovani protagonisti. 
Non rimane dunque che scoprire cosa sarà degli Aubrey e se Rose sarà segnata dagli ultimi sviluppi della vicenda quanto Rebecca West è stata dalle vicende personali che hanno fornito il prezioso materiale narrativo a questa saga, che raggiunge qui il suo pieno sviluppo, offrendo ricche descrizioni, riflessioni destinate a lasciare un segno profondo e pagine di forte trasporto emotivo.

Il problema di questo mondo è che noi e le persone che amiamo siamo due entità separate. È terribile avere a cuore ciò che prova l’altra persona, come se fosse parte di noi, eppure non sapere mai con certezza quello che prova, perché ognuno di noi è solo se stesso. È come essere in prigione, solo al contrario, chiusi fuori invece che dentro.
C.M.

Commenti

  1. Ciao :) ormai questo romanzo è ovunque proprio come lo era il precedente al tempo dell'uscita, e devo dire che sono contenta di leggere che anche questo secondo romanzo stia piacendo perché prima o poi inizierò questa serie anche io!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'aspetto positivo del rimandarne la lettura è la possibilità di gustare tutti e tre i volumi uno dietro l'altro, quindi per saziare la curiosità meglio il "prima", ma non è detto che il "poi" non abbia i suoi vantaggi. :)

      Elimina
  2. Ho letto anch'io questo intenso romanzo. Il ritmo lento della prima parte mi ha dato modo di apprezzare le descrizioni e le riflessioni dell'autrice.La seconda parte mi ha coinvolta di più emotivamente. La morte che bussa alla porta degli Aubrey è un momento intenso che pone tutti davanti alla caducità dell'esistenza. Un caro saluto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi riconosco in questa tua riflessione sulla bipartizione del romanzo e sui sentimenti suscitati da ciascuno dei due momenti. Gli ultimi tre capitoli mi hanno catturata, alla fine è stata dura lasciare le pagine. Un saluto a te! :)

      Elimina

Posta un commento

La tua opinione è importante: condividila!