L'annusatrice di libri - Desy Icardi

Molti appassionati di libri hanno anche una strana patologia che li porta a odorarne le pagine: sanno distinguere l'odore di un libro nuovo da quello di un libro ormai datato, distinguono l'aroma di una pagina sottile da quella di un foglio più spesso, si lasciano inebriare dalle ondate di profumi che esalano dagli scaffali delle librerie o delle biblioteche.

Quest'abitudine così diffusa fa sì che fin dal suo titolo L'annusatrice di libri (Fazi editore) catalizzi l'attenzione dei lettori, eppure non bisogna lasciarsi ingannare: la storia confezionata da Desy Icardi non narra di una comune amante dei libri che si fa tentare dall'odore delle pagine. Adelina, infatti, ha un vero e proprio talento, che le permette di colmare l'enorme difficoltà che prova nell'avvicinarsi al testo scritto. Adelina sa leggere con l'olfatto. Le basta annusare un volume scritto in qualsiasi lingua perché la sua fantasia venga punzecchiata da immagini e pensieri dei personaggi che in esso vivono e, addirittura, se si trova in una biblioteca, rischia di essere assaltata da tutti i protagonisti delle storie in essa raccolte, senza riuscire a concentrarsi su nient'altro. Adelina, però, si rende conto molto presto che, per poterle parlare, i libri devono essere vissuti: un romanzo nuovo non ha odori che possano trasmetterle i suoi contenuti e metterla in comunicazione con uomini e donne che in esso si muovono, mentre testi che sono passati di mano in mano, come la copia dei Promessi sposi in possesso della sua compagna di classe Luisella, sono in grado di catturarla e di comunicarle anche gli aspetti più minuti dei loro contenuti.
Inizia tutto per caso, quando Luisella si offre di aiutare Adelina a prepararsi per la temibile interrogazione del reverendo Kelley, in una prestigiosa scuola torinese. Non occorre molto perché il religioso si renda conto che Adelina è un'annusatrice e che forse è l'unica in grado di penetrare i segreti del manoscritto Voynich, un controverso erbario la cui crittografia sembra indecifrabile. Quando il notaio Vergnano, padre di Luisella e socio di Kelley nell'avventura della decifrazione del codice, viene informato di questo particolare talento della ragazza, i due mettono in piedi la finzione di una singolare punizione per le due ragazze, col pretesto di un cattivo comportamento scolastico: Adelina e Luisella sono costrette a passare i pomeriggi nella biblioteca dell'istituto, senza che nessuna delle due sappia che l'unico scopo del loro noioso lavoro è quella di tenere Adelina a contatto col testo misterioso, anche se, più annusa i volumi, più la giovane si sente affaticata, dolorante, stordita.
Prendendo spunto da uno stimolante interrogativo della storia dei libri (il Manoscritto Voynich esiste realmente e ancora non è stato decifrato), Desy Icardi ci offre una narrazione originale, fresca, profonda e sospesa fra surreale e impietoso realismo. Da un lato abbiamo Adelina, con l'entusiasmo suscitato dalla scoperta di un talento che sembra mettere fine all'odioso limite che mina la comprensione dei testi scolastici ma anche il suo desiderio di lettura, dall'altro il gretto materialismo di Vergnano, disposto a manipolare chiunque pur di raggiungere il proprio scopo. C'è poi l'altra grande storia del romanzo, che si intreccia a più riprese con le vicende di Adelina e che ne spiega alcuni risvolti, quella della zia Amalia, della sua gioventù torinese alla ricerca di un buon partito, della carriera nei teatri di varietà, della prematura vedovanza. Adelina e Amalia rappresentano le due facce di una medaglia costituita dall'insicurezza ed entrambe sono alla ricerca, fra le pagine de L'annusatrice di libri, di un modo per appagare una mancanza e per soddisfare i loro desideri più profondi. Adelina vuole impadronirsi dei segreti dei libri, rientrando con essi nella confidenza di cui godeva in passato, Amalia ha bisogno di avere accanto un uomo che garantisca il suo sostentamento e, a scapito del frettoloso giudizio che se ne potrebbe ricavare, si rivela una persona terrorizzata da una solitudine che evoca lo spettro della miseria dalla quale ha sempre cercato di fuggire, sviluppando una vera e propria forma di ansia.
L'annusatrice di libri è un romanzo per gli amanti della lettura, per gli appassionati di enigmi e anche un po'per coloro che seguono i serial medici in cui si tenta di spiegare l'insorgere di disturbi che sfiorano il paranormale. Le pagine scorrono rapide fra un episodio dell'avventura di Adelina e un tuffo nel passato di Amalia, le occasioni di indagine psicologica si affacciano a più riprese, intriganti almeno quanto il mistero del manoscritto che Vergnano insegue fino a New York.
Con il trascorrere dei giorni si era abituata a quell'aria satura di profumi e fetori che si intrecciavano tra loro; ormai lo stomaco non le si rivoltava nemmeno più e l'unico effetto della commistione di fragranze le provocava un lieve ronzio delle orecchie, peraltro molto simile alla voce del suo professore. Talvolta però, proprio quado cercava con più forza di concentrarsi, una scia odorosa emergeva tra le altre e tentava di attirare la sua attenzione per condurla con sé, lontano nel tempo e nello spazio.
C.M.

Commenti