Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey - Mary Ann Shaffer & Annie Barrows

Quando mi sono decisa a procurarmi Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, il volume mi risultava non ordinabile, esaurito, in attesa di ristampa. Ho iniziato ad aspettarlo con ansia, finché, con mia grande gioia, la scorsa primavera è tornato disponibile. Poi, per varie ragioni, prima fra tutti l'idea che si trattasse di un libro da riservare per i momenti in cui il cervello avesse richiesto un po'di relax, ne ho rimandato la lettura fino a qualche settimana fa. Ne scrivo oggi con enorme ritardo, peraltro avendo appena appreso che da questo romanzo è stato tratto un film distribuito su Netflix, con Lily James come protagonista.
Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey è un romanzo epistolare scritto a quattro mani da Mary Ann Shaffer e da sua nipote Annie Barrows, che è subentrata alla zia dopo la sua malattia, curando la pubblicazione del libro, uscito postumo nel 2008 e immediatamente baciato dal successo, tanto da essere distribuito in trentasette Paesi. In Italia è pubblicato da Astoria, nella traduzione di Giovanna Scocchera ed Eleonora Rinaldi.


Come spesso accade per le storie più appassionanti, Mary Ann Shaffer è approdata a questa narrazione dopo aver vissuto un'esperienza personale: racconta l'autrice (e le note finali sono preziose per conoscere la gestazione dell'avventura) di essersi imbattuta in Guernsey, la maggiore delle isole britanniche nel Canale della Manica, per caso, mentre svolgeva delle ricerche in Inghilterra per un altro libro. Le vicende legate all'occupazione tedesca durante la seconda Guerra mondiale la colpirono così tanto che, dopo anni di lavoro, la Shaffer ha potuto regalare ai suoi lettori questo piccolo gioiello.
Cominciammo a incontrarci, all’inizio per tenere in piedi la menzogna detta al Kommandant, in seguito per piacere nostro. Nessuno di noi aveva esperienze di circoli letterari, perciò ci inventammo le nostre regole: parlavamo a turno di quello che avevamo letto. Dapprincipio cercammo di essere pacati e obiettivi, ma la cos durò poco e lo scopo degli oratori divenne convincere gli ascoltatori a leggere quel libro. Una volta che due membri avessero letto lo stesso titolo, allora avrebbero potuto discuterne, il che era il nostro maggiore diletto. Leggevamo, parlavamo, discutevamo di libri e così diventammo sempre più uniti. Altri isolani chiesero di partecipare e le nostre serate insieme si trasformarono in riunioni allegre e spensierate. Riuscivamo quasi a dimenticare, a volte, il buio che imperava. Ci incontriamo ancora oggi, ogni quindici giorni.
Juliet Ashton è una giovane giornalista inglese alla ricerca di una storia per il suo nuovo libro: ha ottenuto un discreto successo grazie alla raccolta delle avventure di Izzy Bickerstaff, è sempre impegnata a presentare il suo libro e sembra che l'insuccesso della pubblicazione della biografia di Anne Brontë sia ormai alle spalle. La sua attenzione viene però all'improvviso attirata da una singolare lettera che le viene inviata nel gennaio del 1946 da Dawsey Adams, un abitante dell'isola di Guernsey ritrovatosi in possesso di un volume dei Saggi di Elia di Charles Lamb appartenuto in passato a Juliet. Dawsey racconta a Juliet di come si è appassionato alla prosa di Charles Lamb e le chiede una dritta per ordinare a Londra qualche altro suo testo, che Juliet provvede a fargli recapitare in fretta. Ma ciò che colpisce di più la scrittrice, oltre alla combinazione che l'ha portata ad incontrare un corrispondente di lettera e di interessi letterari, è l'allusione di Dawsey Adams ad un club del libro istituito per caso nella comunità di St Martin's Parish, durante l'occupazione nazista dell'isola: da diversivo inventato su due piedi per giustificare la violazione del coprifuoco, il gruppo letterario è diventato un appuntamento irrinunciabile. Juliet vuole saperne sempre di più, così la sua rete di amici di penna si allarga a diversi membri del club e anche ad alcuni detrattori che tentano di convincerla a non mettere il naso nelle faccende di Guernsey. Lettera dopo lettera, Juliet si sente sempre meno legata a Londra, alle presentazioni di libri e al suo facoltoso e presuntuoso corteggiatore e sempre più parte della grande famiglia dei lettori improvvisati di Guernsey, un gruppo coeso, accogliente e protettivo che Juliet decide di incontrare personalmente e dal quale la giornalista avrà un immenso aiuto nell'individuare la sua storia, che sarà prima di tutto la loro.
Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey è stato una lettura coinvolgente, emozionante e curiosa: il romanzo ha il fascino della narrativa che trae forza dalle vicende storiche, che, con la loro durezza, contribuiscono a far risaltare personaggi dal carattere determinato, ha una vicenda semplice ma capace di tenere avvinto il lettore con quel filo di mistero che si intreccia all'ironia e poi si alimenta di una prosa elegante, pulita e delicata. Insomma, Mary Ann Shaffer riesce a far entrare il suo lettore insieme a Juliet nel cuore della comunità di Guernsey, facendogli provare gli stessi sentimenti della protagonista o dei coraggiosi isolani che hanno trovato la forza e lo spirito necessari per fronteggiare i loro aguzzini e per ricavarsi un mondo di rapporti in grado di far loro superare le difficoltà della guerra, della fame e della solitudine.
Ecco ciò che amo della lettura: di un libro ti può interessare un piccolo particolare, e quel piccolo particolare condurrà a un altro libro, e da lì arriverai a un terzo. È una progressione geometrica, di cui non si vede la fine e che ha come puro scopo il piacere.
Dopo aver concluso questa recensione, mi sono lanciata su Netflix alla ricerca del film, uscito nell'estate del 2018. Diretto da Mike Newell, è una trasposizione abbastanza fedele al romanzo, del quale si è limitato a snellire alcune parti che in un racconto filmico sarebbero risultate probabilmente poco efficaci (solo un taglio mi è dispiaciuto, ma non posso rivelare quale, a meno di non trascinarvi in uno spoiler): tutta la prima metà del libro, dedicata agli scambi epistolari fra Juliet e gli abitanti di Guernsey e con alcuni personaggi minor,i è stata ridotta a favore della narrazione dei mesi passati dalla protagonista sull'isola, con diversi flashback che richiamano i pezzi salienti della storia dell'occupazione, nazista della nascita del club del libro e della sua fondatrice, Elizabeth.
Girato in parte sull'isola di Guernsey, il film offre scenari suggestivi e pittoreschi, che rappresenti le scogliere e le baie delle isole celtiche o che si addentri nei cottage, fra tazze di tè e mobilia rustica; le inquadrature, da quelle spettacolari dei paesaggi a quelle intime delle stanze in cui si riuniscono Juliet e i suoi ospiti, restituiscono al lettore l'atmosfera creata da Mary Ann Shaffer.
Il cast strizza l'occhio agli amanti di Downton Abbey, un pubblico che sicuramente apprezerebbe sia il romanzo che il film, infatti, oltre a Lily James, che interpreta Juliet, si ritrovano qui Jessica Brown Findlay (Elizabeth), Matthew Goode (Sidney, amico ed editore di Juliet) e Penelope Wilton (Amelia), ma, in onore all'intero club di Guernsey, vanno ricordati anche Michiel Huisman (Dawsey), Katherine Parkinson (Isola) e Tom Courtenay (Eben).

 

Il film ha una durata importante, nonostante l'alleggerimento di alcune parti del libro, ma non ho avvertito la mancanza di alcuni particolari. L'unica scelta che mi ha lasciata inizialmente un po'tentennante è stato il trattamento del personaggio di Mark Reynolds (il fidanzato di Juliet, interpretato da Glen Powell), che viene messo una luce decisamente migliore rispetto al libro, non tanto per il suo ruolo, quanto per il carattere di Juliet che, in rapporto a lui, si definiva nel romanzo, nel quale, a conti fatti, la protagonista risultava ben più risoluta e intraprendente. Ma, come dicevo, nulla della versione filmica intacca la bellezza, l'intensità e la carica emozionale della storia originale: sia la lettura che la visione hanno la forza di una narrazione coinvolgente, che si presta ad essere riletta e rivista tante volte.

C.M.

Commenti

  1. Purtroppo non ho letto il libro, ho visto il film e confesso che mi è venuta una gran voglia di andare a Guernsey XD

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    1. Anche a me, tantissima! Già il libro mi aveva incuriosita, ma il film, con quei suoi scorci sulla natura e i cottage inglesi mi ha dato il colpo di grazia! *o*

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