Un anno di letture

È la prima volta che pubblico il bilancio di fine anno all'inizio del nuovo. Sembra incredibile, ma nemmeno le vacanze sono bastate a permettermi di tornare con tranquillità al blog e, del resto, la spinta a scrivere nuovi post è diminuita anche perché il successo di questo genere di comunicazione è scemato di pari passo all'emergere di canali internettiani più immediati, ai quali molti blogger e utenti si sono convertiti.
La prima constatazione di fine anno riguarda infatti il calo dell'interesse nei confronti del mondo dei blog: in passato tutti li frequentavamo di più, ci fermavamo a commentare e attendevamo con entusiasmo i nuovi pezzi scritti dai nostri autori preferiti. Nel 2019 il traffico nei piccoli blog è diminuito e, in risposta, si sono abbassate la qualità e la quantità dei pezzi che si leggevano in rete, così si è innescato un loop negativo. Sia chiaro che in questa perdita di vitalità mi inserisco io per prima, con grande rammarico.
Tuttavia il 2019 ha portato, culturalmente parlando, molto di buono: dei bellissimi viaggi a Vienna, in Germania, in Lussemburgo, a Maastricht e Rodi e tante buone letture. Per quanto riguarda i primi, ho riscontrato la piacevole sensazione già provata in Giappone di essere diventata una viaggiatrice molto più attenta e curiosa, aperta anche al versante gastronomico e alle piccole curiosità sul modo di vivere delle popolazioni di altri Paesi e non solo un'inseguitrice di musei, monumenti e scorci paesaggistici.
Anche il bilancio delle letture è del tutto positivo: ho letto meno libri degli anni scorsi, ma molti di essi hanno lasciato impressioni molto positive: le letture da 4 o 5 stelle sono state molte e, tutto sommato, anche le esperienze meno positive non mi hanno quasi mai lasciato l'amarezza di aver perso del tempo né mi hanno portato a rimpiangere di aver anteposto alcuni libri ad altri.
I titoli da inserire nell'Olimpo delle letture del 2019 sono frutto di un'accurata selezione, che mi ha portato ad escludere altri ugualmente meritevoli, ma che non si sono imposti come primi alla mia memoria. Ve li presento seguendo l'ordine di lettura nel corso dell'anno.


Come tessere di un domino di Zigmunds Skujiņš è stata la prima lettura dell'anno e, dato che il buongiorno si vede dal mattino, mi ha dato la sensazione che il 2019 sarebbe stato un anno di buone letture. Del romanzo baltico mi avevano colpito le ambientazioni, l'intreccio di due piani temporali in dialogo a distanza e il tema della ricerca di identità che univa le vicende della baronessa Waltraute, che nel XIX secolo si mette alla ricerca del marito fatto a pezzi dai Turchi e poi forse ricomposto da un ardito chirurgo, e del giovane Janis, che assiste alle drammatiche vicissitudini della Lettonia nel Novecento, divisa fra le mire espansionistiche del Reich e le ambizioni sovietiche.

Stoner di John Williams ha confermato l'ottimo inizio di anno: ho amato la storia mediocre di questo personaggio comune, delle sue lotte contro la grettezza imperante, del suo farsi largo in una vita privata amara e in un'avventura accademica irta di ostacoli e colpi bassi, ritrovandomi nelle ragioni del grande successo internazionale di questo romanzo.

L'annusatrice di libri di Desy Icardi, una storia moderatamente surreale, mi ha colpita per la sua originalità, per il modo non banale con cui si accosta a questioni di bibliofilia e perché fra le pagine scorrono l'una sull'altra la storia di Adelina, giovane scolara alle prese con un professore arcigno e un talento inaspettato, e della zia Amalia, preda dell'incubo della miseria e della solitudine, che la porta a cercare forsennatamente un marito.

Il guardiano della collina dei ciliegi di Franco Faggiani è stato forse la miglior lettura in assoluto: ho letto questo libro in primavera, in occasione della sua pubblicazione, per poi rileggerlo con piacere durante l'estate. La storia in parte reale e in parte romanzata di Shizo Kanakuri mi ha riportata in Giappone e me ne ha fatti vivere la cultura, distinguendosi anche per la scioltezza, la pienezza e la precisione della prosa. Un romanzo che merita di essere letto anche solo per la suggestione delle sue descrizioni e la profondità delle riflessioni.

Volo di paglia di Laura Fusconi mi ha offerto il racconto di fatti storici la cui eco si riverbera nel tempo: fra le pagine di questo libro si viene catapultati nella campagna piacentina, alla scoperta di conflitti, incubi e fantasmi originati dalle tensioni del periodo fascista, che hanno come vittime bambini e ragazzi e che si fanno sentire sulla pelle dei più piccoli anche a distanza di decenni. Il risultato è una singolare storia di fantasmi, nonché un intenso romanzo di esordio.

L'amico ritrovato di Fred Uhlman è un classico, una breve novella che non ha però nulla da invidiare ad alcun tomone: racconta di una grande amicizia nata nella Germania nazista e poi improvvisamente finita, un rapporto destinato a rimanere velato di dubbi, sospetti e di non-detto fino alla fine.

La viaggiatrice leggera di Katharina von Arx mi ha accompagnata in vacanza con il suo brio, la sua originalità e il suo anticonformismo. Un libro che racconta di viaggi è particolarmente adatto durante un viaggio, ma, se ben scritto, può far viaggiare anche un lettore ben ancorato alla poltrona, e questa storia autobiografica è davvero travolgente e fuori dalle righe, innovativa anche per il modo in cui descrive una giovane donna che attraversa il mondo da sola, fatto impensabile negli anni '50, e che si ribella a qualsiasi tentativo degli uomini di esercitare un qualche controllo su di lei.

L'eredità delle dee di Kateřina Tučková (del quale non ho ancora scritto) ha chiuso meravigliosamente l'anno. Il romanzo,uscito lo scorso anno, mi ha incuriosita da subito, ma ne ho rinviato a lungo la lettura, temendo che la grande curiosità si potesse scontrare con una eccessiva complessità è una mole incompatibili con periodi di lavoro intenso. Invece ho divorato questo libro sulle maghe dei Carpazi Bianchi in pochissimi giorni, perché la sua commistione di storia, etnografia, superstizioni popolari e surreale è risultata magnetica.

Questo è stato dunque il mio 2019 in libri: un anno proficuo e pieno di soddisfazioni, al quale spero ne segua uno altrettanto scoppiettante. Nel 2020 spero di tornare ai classici (un ambito che nei mesi scorsi ho messo un po'da parte) e di leggere anche più manga e graphic novel, anche perché Babbo Natale mi ha portato l'intera serie di Sailor Moon. L'anno di letture è iniziato, nel frattempo, con Una principessa in fuga di Elizabeth von Arnim e con l'intenzione di ordinare un bel po'di libri per il primo semestre (anche se sugli scaffali ce ne sono ancora in attesa).
E infine i propositi: probabilmente finirò per disattenderli, ma spero che il nuovo anno porti la voglia e soprattutto il tempo di tornare a scrivere più costantemente, che faccia riapparire gli articoli di approfondimento sulla letteratura che tanto mi piaceva confezionare, ma che richiedono davvero tanto lavoro. Spero anche che le forze scrittorie mi portino anche a qualcos'altro, ad una storia nel cassetto che spinge per uscire, ma che ancora non ha trovato la sua voce.
Quali sono i vostri traguardi più importanti del 2019 e quali i desideri per l'anno appena iniziato?

Buon 2020!

C.M.

Commenti

  1. Ciao, volevo solo dire che ho l'impressione che l'allontanamento dai blog a favore di altre piattaforme sia di molto anteriore al 2019. Per fortuna si trovano ancora bravi blogger in giro, personalmente non mi piacciono le alternative, tipo Facebook e Twitter ^__^
    PS: Gran bel libro L'amico ritrovato, mi fai venire voglia di riprenderlo in mano.

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    1. Io ho cominciato a notare i segni della crisi lo scorso anno, non solo sulla base del mio ritmo di pubblicazione (peraltro già fortemente diminuito l'anno precedente) o delle visite al mio blog, ma anche tenendo conto del numero e del tipo di articoli che mi tiene in memori Feedly, l'applicazione che uso per raccogliere tutti gli aggiornamenti dei miei preferiti. Sicuramente è il punto di arrivo di un processo in corso da tempo, ma anch'io sono dell'idea che nessun social network sia in grado di eguagliare la ricchezza, il coinvolgimento (che non sono i like ma i minuti o le ore passati a leggere o commentare, a volte in lunghi dibattiti) e il grado di personalizzazione di un buon blog. :)

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  2. Indubbiamente ormai Instagram la fa da padrone per quel che concerne le recensioni librarie, visto che tutto il traffico e le sponsorizzazioni partono da lì, ma io preferisco sempre le parole alle immagini e un testo scritto alla voce umana delle stories, anche se le seguo per tenermi aggiornato.
    Quindi Blogger sempre e comunque.
    L'amico Ritrovato è uno dei miei libri preferiti in assoluto.

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    1. Sono d'accordo con te: al mio dispiacere per il calo di attenzione per i blog non corrisponde la convinzione che i social possano sostituirvisi. La chiave è la personalizzazione: un blog ha molto più da offrire in termini di approfondimento e carattere. Poi, per carità, anch'io uso e frequento Facebook, Twitter o Instagram per ricevere velocemente degli aggiornamenti.

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  3. Rientro tra le persone che nel 2019 hanno scritto pochissimo e che non hanno seguito con costanza i blog altrui, ma per motivi personali che esulano dalla mia presenza (asocial) sui social.
    Sono d'accordo con te su tutti i fronti; anche chi scriveva post con un taglio divertente, non necessariamente d'approfondimento ma in grado di farti sfogliare con curiosità un libro sconosciuto, s'è dato alle foto e alle storie che, a mio avviso, lasciano il tempo che trovano.

    Nel 2019 ho letto pochino; qualche titolo notevole, altri dimenticabili.
    Noto con gioia che tra i miei numerosi acquisti in paziente attesa d'esser letti, ci sono sia La viaggiatrice leggera che L'eredità delle dee. Quindi, il 2020 sembra partire col piede giusto 😊

    Buon anno cara Cristina. Prima o poi capiterà d'incrociarci al festival di Mantova.

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    1. Sono due libri memorabili, molto diversi ma entrambi meritevoli di attenzione: mi hanno aperto un mondo e fatto incontrare due autrici davvero brave. Un altro traguardo importante del 2019 è l'aver letto molti più libri di scrittrici (non di proposito, come non pianifico di leggere opere di autori maschi, ma lascio sempre che siano caso è istinto a guidarmi) e di aver spaziato in tradizioni culturali diverse.
      Quanto a Mantova, teniamoci aggiornate per settembre 2020!
      Tanti auguri di un felice e sereno anno nuovo! :)

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  4. Dei libri che citi ho letto solo Stoner, che mi era piaciuto tantissimo.
    LA viaggiatrice leggera mi ispira moltissimo: lo terrò presente per il mio 2020

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    1. Per me è stato una piacevolissima scoperta: mi attirava molto sulla carta, ma alla lettura è stato qualcosa di travolgente! :)

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  5. La crisi dei blog è ormai sedimentata. Mi capita comunque di notare che esistono ancora oasi di tutto rispetto, che siano poche è anche meglio, in questo modo puoi seguirle meglio. Cerco di non farmi toccare da questa crisi e di fare del mio meglio. Il tuo blog è uno dei migliori in circolazione, non perdere l'entusiasmo, anzi ritrovalo, ne abbiamo bisogno. Belle le tue letture, in particolare ricordo L'amico ritrovato per averlo avuto come libro di narrativa in una terza. Lasciò nei ragazzi un'ottima impressione.

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    1. Grazie del supporto e della stima, Luz: come sai lo ricambio dal profondo del cuore. La crisi non mi spaventa, semmai mi amareggia vedere quanto poco basti a far scemare l'interesse per lo scambio culturale, secondo me preziosissimo in un momento storico in cui si tende a sintetizzare tutto, anche le reazioni di fronte a contenuti di svago. Ma noi resistiamo, eccome! :)

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  6. Concordo che ci siano dei cambiamenti anche da parte di come gli stessi motori di ricerca cercano le notizie, poi la stragrande maggioranza di uso del cellulare per leggere forse disimpegna molto, preferendo foto e poche righe di scrittura, (c'è un sito che ha migliaia di visite con una foto, grossi titoloni e quattro o cinque righe di contenuto, con una produzione giornaliera quasi industriale) quando invece secondo le regole SEO di Google il contenuto deve prevalere tutto "Content is king" come dicono. Penso che non bisogna perdersi animo e continuare se si ha la voglia e la disponibilità. Interessante lista di libri dove mi attira molto Come tessere di un domino. :)

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    1. Hai ragione, probabilmente anche i risultati di ricerca sono indirizzati a spazi di contenuto scarso o superficiale, stavo infatti notando in questi giorni che, digitando i titoli di alcuni libri, prima del sito dell'editore (talvolta slittate in seconda o terza pagina) compaiono pagine di altro tipo, quasi tutte caratterizzate da banner e link sponsorizzati di vario tipo. Non so se questo sia in qualche modo collegato a nuovi orientamenti del sistema di ricerca, ma mi ci hai fatto pensare.
      "Come tessere di un domino" è un'ottima lettura: sarà che mi ha ricordato Calvino, ma non posso che consigliarla! :)

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