Aria di novità - Carmen Korn

Le saghe letterarie hanno la loro forza nel contatto che stabiliscono col lettore volume dopo volume, creando l'aspettativa del finale e, allo stesso tempo, il timore del disorientamento che inevitabilmente lo seguirà. Anche per i lettori italiani è arrivato il momento dell'epilogo delle storie di Henny, Käthe, Ida e Lina e della loro famiglia sempre più ampia e sempre meno tradizionale: una grande famiglia di amici, in cui non si avverte lo scarto generazionale e che si è accresciuta con la sedimentazione degli anni di un intero secolo.

Aria di novità, l'ultimo volume della Trilogia del secolo di Carmen Korn, tradotto, come i precedenti Figlie di una nuova era e È tempo di ricominciare da Manuela Francescon e edito da Fazi, ci accompagna dall'inizio degli anni '70 al Capodanno che segna l'ingresso nel nuovo millennio, facendoci rincontrare vecchie conoscenze e presentandoci nuovi personaggi.
Henny e Theo sono ancora una coppia affiatata e, nonostante l'età ormai avanzata, rimangono il perno della famiglia e il punto di riferimento per tutte le sue generazioni, Käthe e Rudi sono alle prese con i problemi di Ruth, la ragazza che hanno adottato e che si è unita all'organizzazione terrroristica della Rote Armee Fraktion inseguendo una passione malata, Ida affronta con Thian i disturbi cardiaci che lo mettono di fronte alla decisione di un delicato intervento , mentre Lina deve affrontare la depressione di Louise, che non riesce a convivere con la consapevolezza di invecchiare. I veri protagonisti di questo ultimo volume, tuttavia, sono i loro figli, nipoti e pronipoti: Florentine, che, ancora bellissima, si divide fra la maternità e i servizi fotografici per cui è ancora molto ricercata, Ruth, ricercata per le sue frequentazioni estremiste, i nipoti di Henny Katja, che insegue con la sua macchina fotografica i rivolgimenti della storia e i conflitti più accesi, come quello del Vietnam, e nel frattempo allaccia una relazione con Jon, attore confinato al di là del Muro di Berlino, e Konstantin, avviato alla carriera di medico e pronto a rilevare lo studio della madre non appena specializzato, ma anche pronto a vivere un'altalenante storia sentimentale.
Sono solo alcune delle linee narrative che si intrecciano e si annodano in Aria di novità, un romanzo che, a differenza dei precedenti, fatica a trovare una direzione ad approfondire le vicende dei singoli personaggi, ormai così numerosi da non consentire, anche in un volume di mole considerevole, una vera identificazione con i loro sentimenti, le loro scelte e i loro drammi. Se le storie di Florentine e Katja sono approfondite e riprese nei loro sviluppi anche più piccoli, altre vengono sacrificate e persino Ruth, che inizialmente sembra potersi imporre, una volta sciolti i legami con la RAF tende ad eclissarsi; al di là di una piccola parte della storia, anche Klaus e Alex non sono al centro di avvenimenti fondamentali e li troviamo perlopiù a dialogare sul loro rapporto, sul cambiamento della condizione degli omosessuali fra il secondo Dopoguerra e gli anni '80 e sul sospetto di Alex di essere il padre del primo figlio di Florentine. I capitoli sono composti di brevi flash, con continui passaggi da una coppia o un nucleo familiare all'altro, mentre gli anni si susseguono con la spiacevole ma inevitabile perdita di questo o quell'amico.
Non che questo renda Aria di novità un cattivo libro, anzi, i lettori che si sono affezionati ad Henny e alle altre, che li hanno accolti nelle loro case a condividere i loro affetti, ritrovano la consueta prosa semplice ed elegante, la possibilità di comprendere meglio la storia della Germania contemporanea e di osservare le esistenze di personaggi tanto uniti ma anche diversi fra loro. Tuttavia è un problema comune delle saghe quello di trovare il momento e il modo giusto per il distacco: come accaduto anche con Tutto cambia di Elizabeth Jane Howard (significativa anche l'analogia del titolo con quello del romanzo finale della Korn), ultimo capitolo dell'amatissima saga dei Cazalet, la nota dominante è la malinconia, insieme alla sensazione che fra le nostre dita si sciolga il gomitolo di storie raccolte, ciascuna destinata a proseguire con un filo sempre più sottile che, allontanandosi, scompare alla vista: i sentieri narrativi si separano, si moltiplicano e, inesorabilmente, si fanno meno definiti e riconoscibili.
La Trilogia del secolo rimane, comunque, un'ottima prova narrativa, che ha la forza della coralità e il fascino di un racconto che unisce le vite di tanti personaggi ai grandi momenti storici e alle svolte dell'epoca in cui vivono.
Arrivata a casa, posò sulla scrivania di Jon un frammento del Muro: pian piano lo stavano abbattendo tutto, il mostro eretto in difesa del socialismo. Avrebbero avuto di che riempire diversi negozi di souvenir. Lei per parte sua ne aveva grattato via un pezzetto con la lima per le unghie.
Jon prese un frammento, lo tenne sul palmo della mano.
«Un pezzo del Muro che ci ha divisi per tanti anni», disse.
C.M.

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