La biblioteca dei sussurri - Desy Icardi

Se avete letto il mio resoconto tardivo delle letture del 2021 sapete già che per il terzo anno consecutivo ho annoverato fra le migliori un romanzo di Desy Icardi: dopo il successo de L'annusatrice di libri (2019) e La ragazza con la macchina da scrivere (2020), l'autrice ha pubblicato con Fazi una nuova avventura fra libri e parole, La biblioteca dei sussurri.
Ci troviamo ancora a Torino, dove, negli anni '70, Dora intraprende il suo singolare percorso di formazione. Desy Icardi ci ha abituati a protagoniste con doti particolari e anche questa volta stuzzica il lettore conferendo un dono al suo personaggio: Dora, come la prozia Dorina che ha raccolto la famiglia nella casa sulla Dora, ha la capacità di avvertire le voci delle presenze che popolano gli edifici, voci di fantasmi, di vite vissute, ma in certi momenti la bambina si sente chiamare anche dal fiume di cui porta il nome e avverte un'inquietudine ancor pù forte quando scorge, seduta sul divano di casa, Catlina, che preannuncia una dolorosa perdita. Se la prozia, Dorina degli Spifferi, ha trasformato il suo dono in una sorta di professione, scegliendo la nipote come sua assistente nelle consulenze ai clienti che chiedono come far cessare i lamenti e i suoni sinistri nelle case infestate, Dora percepisce un altro genere di sussurri: quelli che riempiono la biblioteca civica nella quale si reca quotidianamente con il cugino Fulvio, aspirante maestro e rivoluzionario. Proprio qui i due fanno la conoscenza dell'avvocato Edmondo Ferro (i lettori della Icardi lo conoscono molto bene grazie ai precedenti romanzi e al racconto Il fantasma del lettore passato, che sembra figlio di questa nuova storia), che osserva le scelte di lettura di tutti coloro che frequentano la sala di lettura e, forte dell'esperienza dell'animo umano acquisita in quasi cent'anni di lettura, si propone come guida letteraria dei due cugini, di Dora in particolare: vuole trasformarla in una lettrice in grado di rispondere attraverso i libri alle domande che le frullano dentro, al disagio che ogni età reca con sé, alle paure che ciascuno è costretto a sperimentare a suo modo. Le giornate di Dora trascorrono così, tra il frastuono della casa sulla Dora, le inquietanti apparizioni di Catlina e le letture sempre azzeccate suggerite dall'avvocato Ferro, mentre Fulvio si fa trascinare nelle movimentazione operaie e nutre sempre più il desiderio di imprimere un cambiamento al mondo. I forti legami fra gli abitandi della casa sulla Dora, però, sono destinati a subire pressioni altrettanto gravi, alle quali Dora non può fare altro che adattarsi, mentre il rapporto con il dono che la lega alla prozia si fa conflittuale, sempre più complesso, talvolta insostenibile, sebbene proprio l'eccezionale capacità della bambina riesca a sua volta a portare un conforto nell'esistenza del lettore centenario, Edmondo Ferro.
Se le premesse possono far pensare ad una storia analoga a quella di Adelina e Dalia, entrambe dotate di facoltà straordinarie che introducono nelle loro vicende sfumature surreali, e quindi prospettare una scarsa originalità, l'esito narrativo è però distinto, autonomo, del tutto particolare: questa volta Desy Icardi intreccia il percorso di formazione di Dora alla sua storia familiare, ritagliando ciascuno degli abitandi della casa sulla Dora e attribuendo a tutti una funzione, un cammeo dotato di significato nel complesso narrativo. Assume un forte rilievo la figura della prozia Dorina, matriarca che costituisce il senso della singolare riunione familiare nella casa sulla Dora, ma anche personaggio estremamente dolce, che non si tira indietro quando le si prospetta l'occasione di conoscere l'avvocato Ferro, il quale ammalia in un istante anche lei, che pure lettrice non è. Ma è particolare anche il personaggio dello zio Bruno, padre di Fulvio, che, anche quando assente, imprime inaspettate svolte all'azione, rivelandosi una figura istrionica e demiurgica. Dora appare per diverse pagine il ricettore di decisioni altrui e di eventi che non può controllare, quindi è dominata dalla frustrazione e dalla rabbia, moti che l'avvocato, però, ha previsto e per i quali ha opposto dei rimedi necessari a trasformarla nella protagonista della propria vita.
La biblioteca dei sussurri è dunque una costruzione equilibrata, pur nella sua semplicità. Le pieghe della narrazione e l'approfondimento dei personaggi avrebbero potuto produrre una incontrolata dilatazione dell'intreccio, invece Desy Icardi è riuscita a dominare qualsiasi spinta centrifuga con la capacità di raccontare di cui aveva già dato prova. L'eleganza, la misura e la precisione della sua prosa rendono il racconto scorrevole, elegante e al tempo stesso incisivo. E se questo non basta a spiegare perché, con La biblioteca dei sussurri, abbia chiuso alla grande l'anno di letture, non vi resta che provare di persona.

Questa volta non feci in tempo a voltarmi che al primo sussurro se ne aggiunse un secondo, poi un terzo e un quarto, in un crescendo di echi e riverberi. Mi guardai intorno per identificare la fonte di quel sussurrare, ma i pochi lettori che occupavano i tavoli intorno a me non stavano emettendo neppure un fiato; inoltre l'intrecciarsi di sussurri che udivo non poteva scaturire da quelle poche bocche, che ne volevano il doppio, forse il triplo per ordire una così elaborata tessitura sonora.

C.M.

Commenti

  1. Ancora non ho letto nulla di questa autrice, che a quanto pare sta intessendo una saga che ha il libro come nucleo tematico. Molto bello anche il passaggio citato. Desy Icardi è una persona estremamente alla mano, sarebbe felice di leggere questa recensione. :)

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    1. Il libro e la scrittura sono il comune denominatore di queste storie di crescita e di auto-conoscenza. Sono vicende semplici, per certi aspetti simili, come scrivevo, ma lo stile della narrazione le rende tutte appassionanti e permette di apprezzarne le sfumature. Sono già in attesa di un nuovo appuntamento con Desy Icardi: conto di avere un suo nuovo romanzo nel mio Olimpo del 2022! :)

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  2. Anche io ancora non ho letto alcun lavoro della Icardi, ma questi tuoi post dedicati mi incuriosiscono e intrigano tantissimo.

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    1. Lieta di aver suscitato il tuo interesse! Finora non ho letto o sentito di nessuno che sia rimasto deluso da questi racconti.

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