Addio, 2022!

Eccoci alla conclusione di questo 2022. È tempo, come di consueto, di bilanci. Tornando ai propositi formulati a gennaio a proposito della mia attività di blogger, mi rendo conto di non averli proprio rispettati e mi domando se guardare alle aspettative dell'anno che iniziava sia stata una grande idea.
È vero che ho scritto più dell'anno scorso, ma non sono riuscita a raggiungere la soglia dei 50 post che mi ero prefissata, inoltre mi sono limitata ad interventi sulle mie letture, mettendo ancora in secondo piano i percorsi artistico-letterari che mi piaceva tanto confezionare in passato. Forse anche per la mancanza di varietà, Athenae Noctua ha perso in termine di visite e partecipazione e non potermene prendere cura come vorrei mi procura un gran dispiacere.
Ci sono state però delle esperienze che hanno compensato la mia scarsa motivazione internettiana, sebbene vi abbia parlato solo di una di queste, cioè l'intenso, faticoso e bellissimo viaggio in Sicilia, che spero potrà ripetersi, affinché possa godermi almeno un'altra parte di quell'immensità di bellezze artistiche, archeologiche, urbanistiche e paesaggistiche che non sono riuscita a raggiungere. Ma di questo vi ho già parlato ampiamente.
Non vi ho invece raccontato della fantastica esperienza professionale che mi ha portata a vivere il teatro: a fine maggio, al termine di un anno scolastico di lavoro, la compagnia drammatica del mio istituto, della quale sono stata la coordinatrice, ha portato in scena un adattamento della fiaba di Pinocchio, costruendo lo spettacolo, con l'aiuto di un regista professionista, dal copione al disegno e alla digitalizzazione delle scenografie, dalla selezione dei costumi alla messa in scena vera e propria. Negli ultimi due anni la pandemia ha bloccato tutti i corsi pomeridiani e la possibilità di arrivare effettivamente in teatro è sembrata evanescente fino all'ultimo momento, ma alla fine siamo arrivati sul palcoscenico. È stato emozionante condividere tante ore di attività extrascolastiche con un gruppo affiatato che ha trovato e usato strumenti espressivi nuovi, si è messo in gioco senza riserve e ha abbattuto tutti i limiti emotivi. In circa sette mesi di lavoro ho visto aspiranti attori trovare conferme e superare incertezze e blocchi, acquisire sicurezza e divertirsi, travolgendo poi il pubblico con il loro entusiasmo. Il Pinocchio che questo meraviglioso gruppo mi ha regalato è stato commovente, divertente, profondo e certamente diverso da qualsiasi adattamento ne sia mai stato fatto.
Ma è arrivato il momento del tradizionale bilancio delle letture. Nel 2022, stando al resoconto di Goodreads, ho letto settanta libri, ma in molti casi si è trattato di riletture affrontate per piacere o per lavoro; il computo sale anche grazie ai manga, dato che dodici volumi sono quelli che compongono la serie di Sailor Moon, a lungo attesa, poi rimandata, poi sospesa e infine ripresa (devo confessare che le aspettative sono rimaste deluse, perché dopo tre o quattro volumi ho trovato il tutto molto ripetitivo... infatti non sono proprio riuscita a scriverne).
 
 
Nel complesso mi lascio alle spalle un'annata di buone letture, tuttavia c'è stato qualche flop (di cui non parlerò) e solo i cinque libri hanno lasciato un segno indelebile e, quindi, si guadagnano una menzione speciale in questo post. Questa volta ho deciso di ordinarli per preferenza, per arrivare con l'ultimo a quella che è stata senza dubbio la migliore lettura dell'anno.
  • La morte della Pizia di Friedrich Dürrenmatt, una novella brevissima e magnetica, che, a partire dal notissimo mito di Edipo, ne illumina la natura tragica attraverso la voce dell'anziana profetessa di Delfi: un gioco ironico si rivela una azzeccatissima rappresentazione della concezione antica del Fato.
  • L'Agnese va a morire di Renata Viganò, un romanzo duro, una testimonianza preziosa sulla Resistenza, che fa luce sulle ragioni umane che hanno preceduto e avuto sempre più forza di quelle politiche.
  • Le metamorfosi di Apuleio, un testo che permette di leggere l'antichità attraverso voce irriverente e paradossale, ben diversa dai classici della filosofia, della storiografia o della poesia solenne che occupano la gran parte dei manuali di letteratura latina.
  • La famiglia Karnowski di Israel Joshua Singer, un avvicente romanzo familiare le cui vicende si snodano fra l'Europa e gli Stati Uniti e oscillano fra l'intimità delle mura domestiche e le strade dominate dall'impeto della Storia.
  • L'albero della nostra vita di Joyce Maynard, una storia emozionante, commovente, rabbiosa e tenera insieme, che si sorregge sul contrasto (quello dei sentimenti della protagonista, ma anche del lettore) e che da questo trae la sua forza.
E dunque con quali propositi mi affaccio al nuovo anno?
Sicuramente oltre all'intenzione di affrontare delle buone letture c'è quella di concedermi almeno un viaggio (anche se quest'anno sarò sicuramente impegnata con gli Esami di Stato e non so se nel torrido agosto avrò la forza di dedicarmi alle escursioni culturali che tanto mi piacciono). Voglio senz'altro godermi gli ultimi mesi con le mie due classi quinte, che sono quelle con cui cui finora ho condiviso più anni, e divertirmi ancora, dopo l'immane fatica di organizzare tutto, assieme alla mia compagnia teatrale, con la quale già a gennaio sceglieremo il soggetto della rappresentazione di fine anno scolastico.
Infine un piccolo proposito per il blog, che non voglio far naufragare proprio ora che veleggia verso il decennio di attività. Per quanto sia affezionata a questo spazio nella veste in cui è nato, per quanto ritenga che nessuna forma di comunicazione via web sia superiore a quella che può avvenire attraverso articoli di una certa estensione, redatti in tempi piuttosto lunghi alla scrivania, spesso con una pila di libri accanto per documentarmi su quanto scrivo, nonostante, insomma, io preferisca una pagina di testo a Facebook e compagnia bella, non è possible ignorare che ormai la gran parte dei contenuti e degli scambi hanno luogo nei social network. Il mio impegno, quindi, è quello di frequentare di più questi spazi, dando ad Athenae Noctua un'identità più in linea con le tendenze della rete, senza ovviamente mai abbandonare questo spazio, che rimarrà sempre quello da me privilegiato. 
In attesa di vedere, fra 365 giorni, quanti propositi se ne saranno andati in fumo, rilancio a voi la domanda che mi sono posta io stessa: come è stato il vostro 2022 (in libri, in viaggi, in esperienze varie) e cosa vi augurate per il 2023?
Curiosa di leggervi, auguro a tutti voi un felice anno nuovo!

C.M.

Commenti

  1. Grazie di leggerti. Ammiro la tua costanza e l'impegno che dedichi ai tuoi propositi. Invidio le tue esperienze scolastiche che mi ricordano molto, anche se continuo ad averne in occasione di collaborazioni. La creatività e la freschezza dei ragazzi è impagabile, tuttavia manca, spesso, la disponibilità ad ascoltarli. La prevenzione e il pregiudizio sono tipici degli adulti. Non ho letto molto, se non pagine di filosofia di Edgar Morin. Soprattutto ho riletto. L' Asino d'oro. Con l'età cambia la percezione di sensazioni che si ricevono con la lettura. Ho riletto Annie Ernaux, Les Annees, La place. Poi Vita di Eleonora di Arborea di Bianca Pitzorno, perché sto cercando di costruire un racconto intorno alla giudichessa sarda, ma non è affatto semplice. Per il resto c'è da augurarsi che il nuovo anno sia veramente migliore, perché molto non è andato bene. A te auguro di realizzare i desideri più cari. Marco Bagalini

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    1. Le riletture sono sempre esperienze preziose: come dici tu, a distanza di tempo o semplicemente in circostanze diverse quello che si rilegge o rivive può essere percepito in modo mi loro diverso. Per me quasi sempre una rilettura è una nuova lettura, soprattutto se poi diventa oggetto di un dibattito scolastico, dal quale arrivano sempre nuovi stimoli e nuove interpretazioni. Tanti auguri!

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  2. Ma guarda, allora l'universo sta veramente cercando di dirmi qualcosa. Leggendo le righe della tua esperienza teatrale come coordinatrice di progetto, mi imbatto ancora una volta in Pinocchio. L'idea di produrre un "mio" Pinocchio aleggia nella mia mente da tempo, per lo più però ignorata negli ultimi anni, pandemia in primis fra le cause. Ora che il progetto Magnani va bene e continua a essere promettente, mi veniva in mente di affiancargli un progetto più in linea con un pubblico di bambini e ragazzi, e dal momento che avrei l'interprete perfetta... sto pensando a Pinocchio. Da giorni il burattino mi viene dinanzi in ogni forma possibile. Stamattina una mia ex allieva ha detto di aver dedicato uno dei suoi esami universitari a una fiaba notissima, e si trattava di quella collodiana, ora tu con il riferimento allo spettacolo di successo messo in scena. Ma credimi, sono solo le ultime due coincidenze. Non c'è dubbio: il bambino di legno mi chiama a gran voce. :)
    Buon anno, Cristina, che possa essere proficuo sotto ogni punto di vista: lavoro, viaggi, progetti, scrittura, letture. Un abbraccio!

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    1. La cosa bella del nostro Pinocchio è stato vedere come da un canovaccio impostato dal nostro esperto si sia delineato un copione con il contributo di tutti i ragazzi. L'uso della maschera, inoltre, ci ha permesso di fare al burattino diversi corpi e voci, facendolo interpretare da più studenti e studentesse ed evitando così di avere il primo attore e i comprimari. Ne è uscito un lavoro davvero corale, che mi ha mostrato sfumature della fiaba che mai avrei potuto cogliere altrimenti. Seguirò volentieri il tuo percorso con questa grande storia italiana. Ancora auguri!

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  3. Buon anno! Ti auguro un 2023 ricco di opportunità e pieno di speranza.

    Il manga di Sailor Moon a me piacque, ma comprendo le tue critiche sulla ripetitività. L'ho apprezzato anche e soprattutto perché sono una grandissima fan. Basti pensare che una delle prime cose 'grandi' che ho fatto quando sono venuta in Giappone è stata andare a vedere la mostra di Sailor Moon allestita per celebrare il trentesimo anniversario.

    Il mio 2022 si può dividere esattamente a metà: i primi 6 mesi, trascorsi in Irlanda, i secondi 6 mesi spesi in Giappone. Un anno, quindi, decisamente intenso. A questo punto non so cosa aspettarmi dal 2023 e nemmeno ho fatto dei gran programmi. Pressoché certamente terminerò il mio anno di studio a Tokyo, ma poi? A volte convengo che dovrei incominciare a pensare al dopo, a guardare oltre, ma non so proprio da che parte incominciare ancora. Mi auguro che forza e coraggio continuino a sostenermi e di venire fulminata da un maggiore spirito di iniziativa.

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    1. Il tuo spirito avventuroso è invidiabile: non è da tutti darsi a esperienze così intense e impegnative in giro per il mondo, quindi pazienza se ancora non hai iniziato a "guardare oltre", se nel frattempo quello che fai ti rende appagata e orgogliosa.
      Ti auguro un altro anno ricco di esperienze altrettanto preziose!

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