Ufo 78 - Wu Ming

Sei anni: tanto ha richiesto l'elaborazione dell'ultimo lavoro del collettivo Wu Ming, Ufo 78 (Einaudi). Nato dalla suggestione del paranormale degli anni '70, il romanzo intreccia testimonianze di avvistamenti di oggetti volanti non identificati, le vicende legate al sequestro Moro, il terrorismo degli anni di piombo e i fermenti di uno spiritualismo che intreccia anarchismo, ecologismo e femminismo.
 
L'intreccio del romanzo, come può aspettarsi il lettore di Wu Ming, è complesso e muove in molteplici direzioni, che, tuttavia, convergono sulle colline della Lunigiana, area che, a quanto si dice, è stata più volte visitata dagli alieni e in cui sorge la comune di Thanur, nata a Forravalle grazie ad una generosa donazione, che si dedica allo studio, al lavoro, alla meditazione e alla costruzione di una società equilibrata, di condivisione e di solidarietà. Ma il monte Quarzerone è anche il teatro della misteriosa scomparsa, nell'agosto del 1976, di due giovani scout, Jacopo e Margherita, i cui fantasmi contribuiscono all'alone di mistero che avvolge la zona. Le vicende prendono avvio nel marzo del 1978, quando aspiranti ufolofi e clipeologi si riversano in massa a Roma, dove lo scrittore ed ex partigiano Martin Zanka si prepara a coordinare un convegno sugli incontri ravvicinati del terzo tipo, un evento al quale è atteso addirittura il consulente di cui si è servito Steven Spielberg per il suo celebre film, uscito l'anno precedente; in veste di antropologa, è curiosa di assistere ai dibattiti anche la giovane assistente universitara Milena Cravero, che sta studiando proprio le molteplici congetture degli ufologi, le circostanze degli avvistamenti e il comportamento di chi afferma di esserne stato protagonista. Il convegno, tuttavia, viene annullato quando nella capitale si diffonde la notizia del sequestro Moro e, in conseguenza delle misure emergenziali, gli spostamenti diventano difficoltosi. Andati in fumo i suoi sforzi, Martin Zanka, che sta lavorando ad un nuovo libro sugli Ufo, si trova nella singolare circostanza di avere con Forravalle un legame molto stretto, dato che il figlio Vincenzo vive nella comune di Thanur, nella quale è entrato tossicodipendente ed ha trovato la salvezza. La frequentazione di Villa Malaspina, le storie di avvistamenti che, al tempo stesso, attirano Milena Cravero, riportano alla luce storie e leggende di ogni genere sul Quarzerone, che sembra attirare alieni, esploratori, terroristi e lupi mannari, senza che i confini fra le diverse manifestazioni della sua aura inquietante possano essere chiaramente distinti. Ad un certo punto è proprio la storia di Jacopo e Margherita che fa trovare a Zanka un nuovo stimolo per la sua scrittura e, mentre lo scrittore e l'antropologa seguono piste di indagine e teorie sul paranormale, poco alla volta il Quarzerone comincerà a svelarsi agli occhi dei suoi numerosi frequentatori.
In Ufo 78 si riversano tantissime menifestazioni della cultura degli anni '70, che vanno dalle agitazioni politiche all'emarginazione dei tossicodipendenti, dal terrorismo nero e rosso alle originali frontiere oltrepassate dalla musica, dal gusto della fantascienza alla spiritualità new age. Fra le pagine si alternano le voci della storia documentata e quelle di una miriade di personaggi ispirati, come Zanka, a figure reali, ma costruiti per dare voci alle molteplici facce di questo periodo, sicché, per il tipico effetto della narrativa di Wu Ming, il lettore si cala nel contesto delle vicende e attinge a informazioni curiose, quelle che nei libri di storia non vengono considerate. Il risultato è una narrazione quasi labirintica, ariostesca nella sua impostazione centrifuga, ma la presenza del Quarzerone rimane il costante punto di equilibrio, il perno attorno al quale tutto finisce per ruotare.
Sebbene il collettivo abbia avuto più brio nell'espolorazione delle epoche precedenti (quelle di Q, L'armata dei sonnambuli e L'invisibile ovunque), Ufo 78 ha il pregio di condurre il lettore in un periodo storico poco battuto e di stimolare la curiosità su aspetti che non rientrano nei libri di storia e che attingono alla cultura di massa, in particolare a quella televisiva. Preziosa, fra gli effetti di questa esperienza, è l'opportunità di avvicinarsi alla complessità del fenomeno degli avvistamenti degli Ufo: grazie al racconto si può comprendere come possano radicarsi nella psicologia suggestioni e convinzioni paranormali che si sovrappongono, come una post-verità, a eventi razionalmente spiegabili, entro cui l'azione dell'uomo si presenta ben più minacciosa di quelle attibuite a misteriosi visitatori spaziali.

C.M.

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