tag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post2385472530270695705..comments2024-03-09T21:42:45.231+01:00Comments on Athenae Noctua: Palesemente inadeguati: i docenti o i giornalisti?Cristina Malvezzihttp://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comBlogger13125tag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-9406103576773946262016-08-30T12:53:17.207+02:002016-08-30T12:53:17.207+02:00A chi lo dici, Lucius... a onor del vero, devo dir...A chi lo dici, Lucius... a onor del vero, devo dire che poi qualcuno ha scritto per controbilanciare certe affermazioni (vedi Claudio Giunta prima citato), ma senza avere la stessa eco. Ormai il danno è fatto, il messaggio è passato e il silenzio del MIUR, interrogato da mesi, non fa che radicare certe opinioni distorte, in questo come in tanti altri casi con lo stesso ed altri ministeri.Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-46655848611236243962016-08-30T11:49:31.437+02:002016-08-30T11:49:31.437+02:00Ti leggo solo ora e rimango scandalizzato da quant...Ti leggo solo ora e rimango scandalizzato da quanto scrivi. Il virus della generalizzazione e del sensazionalismo è insito nel mestiere stesso del giornalista, ma è da come lo si combatte che si giudica un bravo professionista. E una volta di più questa categoria si dimostra senza anticorpi.<br />Il servilismo più abissale degli ultimi anni ha trasformato i giornalisti in portavoce, quindi la notizia in sé non conta e non merita di essere approfondita: d'altronde perché farlo? Perché affaticarsi ad indagare, capire e far capire i lettori quando la "verità" è già stata fornita dall'alto?<br />Sono rattristato sempre più per questo Paese...Lucius Etruscushttps://www.blogger.com/profile/17052303211504311655noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-12473136686278555362016-08-28T17:24:27.248+02:002016-08-28T17:24:27.248+02:00Grazie, Renza, hai fatto bene a segnalarlo, io ste...Grazie, Renza, hai fatto bene a segnalarlo, io stessa avrei di qui a poco riportato il link. L'articolo, realizzato anche sulla base di interviste ai concorrenti (e con una sana dose buon senso), è online sul sito dello stesso Giunta e si intitola <i>I cento metri di italiano</i>. Riprende alcune considerazioni da me già esposte nel <a href="http://athenaenoctua2013.blogspot.it/2016/05/lezioni-nel-tempo-di-un-caffe-come-il.html" rel="nofollow">precedente articolo</a> dedicato al concorso e non pecca certo di chiarezza, pur essendo molto conciso. <a href="http://www.claudiogiunta.it/2016/08/i-cento-metri-di-italiano/" rel="nofollow">Questo il link</a>.Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-56735482548284413592016-08-28T15:51:50.953+02:002016-08-28T15:51:50.953+02:00A Cristina e a tutti coloro che hanno commentato q...A Cristina e a tutti coloro che hanno commentato questo post, segnalo sul Domenicale de " Il sole 24 ore" di oggi un articolo di Claudio Giunta ( docente di letteratura italiana all' università di Trento) del tutto concorde con l' analisi qui esposta. Giunta non nomina mai nè Stella nè Tuttoscuola ma dimostra di saper dimostrare ciò che afferma, poichè, prima di impegnarsi, ha voluto conoscere i temi proposti, i tempi richiesti e quant' altro necessario prima di " sparare". Il titolo del suo intervento è " Bocciato chi ha fatto le domande".<br />L' intervento non è in rete, vi è solo una ( brutta) sintesi in Orizzonte scuola. Renzanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-12317294288053384612016-08-27T19:14:39.483+02:002016-08-27T19:14:39.483+02:00Buonasera, Corrado, e grazie della tua attenzione ...Buonasera, Corrado, e grazie della tua attenzione e della tua solidarietà, sei stato molto chiaro e sicuramente più lucido di me, essendo io anche personalmente coinvolta nella questione, quindi incline ad una certa animosità. Grazie anche per il tuo augurio, posso già dirti che il concorso, indipendentemente dai tempi dell'immissione in ruolo, è superato (motivo per cui tenevo più che altro a difendere alcuni miei colleghi che non meritano gli epiteti loro rivolti), ma in ogni passo della realizzazione di un sogno anche un supporto a distanza risulta importante.<br />Buona serata a te!Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-46419790159051518732016-08-27T18:54:25.052+02:002016-08-27T18:54:25.052+02:00Buongiorno Cristina, volevo innanzitutto esprime l...Buongiorno Cristina, volevo innanzitutto esprime la mia solidarietà a te e a tanti tuoi colleghi per tutte le prove, umiliazioni e sacrifici che avete dovuto fare e sopportare, sia che l'obbiettivo fosse trovare un lavoro stabile, sia realizzare una passione o un sogno. Non sono ignaro delle situazioni che descrivi, avendo amici che le stanno vivendo, e posso assicurarti che il tuo messaggio è chiaro, forte e facilmente coglibile da chi non pecchi di presunzione. Se posso permettermi di aggiungere qualcosa ai commenti precedenti vorrei dire che al netto di libertà, diritti o professionalità, dietro la figura di un insegnante (ma anche qualsiasi altro lavoro vogliate citare) si trova comunque un essere umano e non un individuo cristallizzato nel tempo, esseri umani che hanno i propri talenti e predisposizioni, il proprio retroterra culturale, le proprie ansie e paure, i propri bisogni e desideri o i propri problemi e i propri sogni. Tutto il resto sono discorsi su una società dove una parte di essa non adempie più al proprio dovere, e questo vale per insegnanti, giornalisti, operai eccecc.<br />Probabilmente mi sto dilungando senza farmi capire, quindi mi fermo rinnovandoti ancora la mia solidarietà e farti tanti auguri per la strada che hai intrapreso, quella di uno dei lavori più utili e difficili.<br />Buona serata!<br /><br />CorradoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-21360630380023865902016-08-27T14:07:56.328+02:002016-08-27T14:07:56.328+02:00Infatti, Pierpaolo, torno a ribadire che è tutto u...Infatti, Pierpaolo, torno a ribadire che è tutto un discorso di professionalità o non professionalità, l'eroismo non c'entra e non voglio difendere in toto la classe docenti, semmai sto difendendo i precari che in queste ore si sentono dare degli ignoranti gratuitamente da persone che non sanno come funziona la scuola e ignorano deliberatamente le irregolarità del concorso. Però il fatto che i docenti siano "sicuri" del loro posto non significa che sia normale accusarli in maniera generalizzata.<br />Quanto alla scelta dell'informazione, forse mi sono spiegata male, intendevo dire che, mentre opinioni eclatanti come quelle espresse da Stella, si diffondono facilmente sul maggiore quotidiano nazionale anche se errate o raffazzonate e creano di conseguenza opinioni omologate, le voci che approfondiscono la questione rimangono relegate al mondo degli specialisti. Quindi, di fatto, a meno che non si vada a cercare e a filtrare attentamente ogni parte delle informazioni in rete, l'idea che passa è di un solo orientamento, perché i più prendono per buono quello che arriva dalla grande informazione o, peggio, come hai giustamente rilevato, le bufale messe in rete proprio per prendere in giro i creduloni.Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-34853404994524129892016-08-27T12:39:46.722+02:002016-08-27T12:39:46.722+02:00Sul concetto di "autonomia" dell'ins...Sul concetto di "autonomia" dell'insegnante come del magistrato, penso si debba andare oltre la fascinazione immediata della parola. Il principio è sacrosanto (e non è affatto scontato, come sappiamo). Altrettanto pacifico è che i concorsi devono essere regolari e non viziati dagli aspetti che tu hai denunciato nel tuo articolo. Però un sistema nel quale chi supera un concorso si può considerare ormai "arrivato" e sostanzialmente inamovibile può creare danni molto gravi perchè la separazione tra il comportamento virtuoso e quello opportunistico è data esclusivamente dalla coscienza del singolo e questo non è ammissibile quando sono in gioco valori importanti come la liberrtà personale, la salute e l'istruzione. Non so dare soluzioni, però vorrei che un medico, un magistrato o un insegnante non debbano sentirsi degli eroi per fare bene il proprio mestiere. Vorrei che non si sentissero minacciati o asserviti ad alcun inquietante ed oscuro Potere, ma vorrei anche che non dimenticassero che al centro rispettivamente della sanità, della giustizia, della scuola ci devono essere rispettivamente il malato, il cittadino, l'alunno. Questo elementare concetto viene troppo spesso dimenticato dagli addetti ai lavori (e chi non lo dimentica diventa automaticamente "eroico"), con il risultato che per evitare un sistema oppressivo verso gli operatori del settore, se ne crea un altro sostanzialmente oppressivo verso i fruitori dei servizi. Perché prima, molto prima della libertà della libertà di insegnamento dovrebbe venire il diritto all'apprendimento.<br />Infine sull'omologazione della stampa. Oggi non è più così. Non ci sono soltanto i grandi giornali nazionali le le televisioni. Ormai la tecnologia consente di informarsi attraverso mezzi molteplici..Questo però accentua un altro pericolo: quello delle "bufale", delle leggende metropolitane che circolano perchè fanno sensazione, ma nessuno si prende la briga di verificarle. Questo ci riporta al messaggio principale del tuo articolo, che condivido.Paolo Vhttps://www.blogger.com/profile/16366457862137795685noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-28720888943617227752016-08-26T11:29:02.695+02:002016-08-26T11:29:02.695+02:00Ci mancherebbe che mi infastidissi per un simile a...Ci mancherebbe che mi infastidissi per un simile appunto, anzi ringrazio anche te per essere intervenuto. Comprendo la perplessità, ma l'argomento è talmente complesso che essere concisi e, allo stesso tempo, spiegare ogni singolo passaggio, è molto difficile. Del resto i commenti sono fatti anche per chiedere chiarimenti, spero che chi arriva qui per capire meglio la questione non esiti a porre eventuali domande, esprimere dubbi o, come te, a fornire spunti per chiarire alcuni nodi.<br />Ma andiamo al punto fondamentale su cui ti soffermi e sul quale avanzi considerazioni che mi trovano completamente d'accordo. Infatti il rovescio della medaglia del diritto di sparare a zero sugli insegnanti rivendicato da alcuni media è proprio la convinzione di intere masse di genitori di poter a loro volta dare degli incompetenti ai docenti al minimo fastidio. Vero è che non si può garantire sulla professionalità di tutti e che parte delle polemiche può anche essere fondata, ma molto spesso le critiche negative e vere e proprie azioni di mobbing vengono intraprese per piccoli screzi o perché i docenti “non riconoscono la genialità del figlio”, data per scontata da genitori che ritengono di essere l'ufficio del personale e di poter dire chi possa o non possa stare in cattedra e cosa debba fare. <br />Del resto non possiamo dimenticare che la possibilità di un docente (come di un magistrato, riprendendo un altro esempio sopra citato) di essere sicuro nella propria posizione è la garanzia stessa della sua autonomia, una situazione che, al contrario, nella maggior parte delle scuole paritarie non è garantita; infatti agli insegnanti in questi contesti viene spesso chiesto di attenersi a precise linee ideologiche, fatto inammissibile nell'istruzione pubblica (e, a mio avviso, anche nell'istruzione che voglia definirsi "paritaria”). Auspicare che la scuola pubblica diventi come quella privata o, peggio, come la grande distribuzione, e che gli insegnanti siano subordinati alle direttive di altri, magari per far contenti i genitori (trasformati in clienti) non è un segno di progresso e viola l’articolo 33 della Costituzione. <br />Ed è vero anche quanto appunti sulla stampa: non c’è una reale possibilità di scelta nell’informazione, se i maggiori media, quelli più pervasivi, adottano tutti una linea comune.Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-52467421398946652812016-08-26T10:55:57.659+02:002016-08-26T10:55:57.659+02:00Sono figlio di insegnanti, sono figlio del Sud, de...Sono figlio di insegnanti, sono figlio del Sud, dell'altra Italia quella che ha sempre guardato all'Europa e l'ha fecondata anche culturalmente. Ho letto e riletto ( se scrivi di un argomento complesso e lo fai con tutti dovresti essere più concisa, più puntuale e chiarificatrice in alcuni passaggi. Altrimenti la gran parte di chi legge non ti segue e quindi hai parlato a vuoto. ( adesso non seccarti per questo appunto). Il signor Valfrè è stato più incisivo ( mi sto affossando?). La scuola a parte la primaria non può essere per tutti ma quello deve tendere secondo me; l'insegnamento con la scintilla emozionale è un dono, difficile acquisirlo.<br />Tuttavia la figura del docente DEVE assolutamente essere difesa per principio per evitare che passi l'altro principio ...cioè che siano i genitori degli alunni che debbano insegnarti a fare scuola. I genitori dei ragazzi sono viziati nel fondo dalla loro qualità di genitori appunto.<br />A volte ho l'impressione che chi governa la scuola siano tutti genitori di bassa lega. <br />Il giornalismo italiano non è diverso da quello di altri paesi, è molto simile se non peggiore all'informazione virtuale ma per esso vale l'identico discorso fatto per la scuola: bisogna saper scegliere e, soprattutto, saper leggere dopo aver letto altro per conto proprio (Storia, letteratura per es); la scuola e il racconto della vita come il giornalismo sono strettamente connessi.<br />Io sono stato un ragazzo fortunato: genitori insegnanti, grande biblioteca davanti al naso fin dai dieci anni, grande conoscenza di questo paese per averlo attraversato in lungo e in largo...forse qualche dote naturale. La scuola e i suoi personaggi sono stati importantissimi dalle elementari al liceo voglio dirlo, li ricordo tutti con stima e son passati 50 anni. Al signor Valfrè mi permetto di dire che anche il giornalismo omologato e ubiquitariamente diffuso non lo puoi scegliere e che molti insegnanti sono eroi sconosciuti e vessati. Una padella che brucia e una brace che ti consuma pian piano.Nihilhttps://www.blogger.com/profile/13399463324519665748noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-32042074753685087852016-08-25T23:51:30.236+02:002016-08-25T23:51:30.236+02:00Grazie a te per il tuo raro e lucido equilibrioGrazie a te per il tuo raro e lucido equilibrioPaolo Vhttps://www.blogger.com/profile/16366457862137795685noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-15891589267880372372016-08-25T23:08:22.050+02:002016-08-25T23:08:22.050+02:00Ciao, Pierpaolo. Innanzitutto grazie per il tuo in...Ciao, Pierpaolo. Innanzitutto grazie per il tuo intervento e per la delicatezza nell'esprimerti a proposito di questo spinoso argomento. In realtà il mio articolo si apre proprio con una dichiarazione che riguarda l'ingiustizia delle generalizzazioni: la tentazione di usare la stessa arma di far di tutta l'erba un fascio contro chi ha dimostrato di non esitare a farlo per primo è forte, ma ho specificato che distinguo chi fa informazione con senso etico (quelle voci cui alludo anche in chiusura) e chi lo fa con superficialità e senza rispetto dei presupposti minimi di correttezza. Questi ultimi sono i bersagli del mio articolo, naturalmente. <br />In ogni mestiere esiste chi lavora con passione, dedizione e competenza e chi invece non ha alcuna intenzione o alcun talento per la professione scelta. Indubbiamente anche tra i docenti c’è questa separazione, e so benissimo quanto sia dannoso averne di scadenti o svogliati. <br />La mia non è una difesa assoluta della categoria, ma un invito a guardare oltre la notizia, a chiedersi, prima di puntare il dito, se la stortura non sia altrove. Non credo che la colpa della crisi dell’istruzione possa essere scaricata sulle nuove leve, che stanno affrontando selezioni senza precedenti, dovendo dimostrare continuamente di avere le competenze per stare in classe: i nuovi insegnanti non possono aver danneggiato un sistema in cui non sono entrati o in cui hanno fatto poche sortite, quindi non c’è motivo di accusarli, come non li si può accusare gratuitamente di essere i più incompetenti. Con ciò non voglio dire che tutti i docenti attualmente di ruolo siano il tarlo della scuola, sempre perché vanno evitate le generalizzazioni e riconosciuti i meriti di chi fa ogni giorno il proprio mestiere con dedizione. E, ancora, il MIUR motiva forse alla correttezza e alla trasparenza – sacrosante – quei docenti che seleziona con un concorso che grida illegalità e ambiguità da ogni lato? <br />Ecco, credo che questi siano solo due dei tanti reali paradossi che la stampa avrebbe dovuto far emergere, senza generalizzare. Invece i giornalisti che hanno prestato un’autentica attenzione alla realtà della scuola si contano sulle dita di una mano e, comunque, raramente arrivano al tg delle reti principali o sulla prima pagina della testata dei maggiori quotidiani, perché non fanno notizia.<br />La libertà di espressione non è meno importante della libertà di insegnamento, ma entrambe queste libertà richiedono una grande assunzione di responsabilità: non si può dar voce a informazioni infondate o, peggio, false, che arriveranno a chiunque senza filtri, determinando la formazione di giudizi importanti, come non si può salire in cattedra e trasmettere insegnamenti teoricamente o scientificamente infondati, approfittando della propria autorità su un gruppo di studenti. Ogni professione ha un’etica e, in questo caso, l’infrazione dell’etica dell’una ha offeso l’altra.<br />Grazie ancora di essere passato e di esserti soffermato con tanta cura. Spero che potremo presto affrontare di nuovo l'argomento osservando dei miglioramenti.Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-85941269247585256902016-08-25T19:27:38.990+02:002016-08-25T19:27:38.990+02:00Ciao Cristina, ti seguo spesso e ti ammiro molto p...Ciao Cristina, ti seguo spesso e ti ammiro molto per la passione e per la competenza che dimostri in tutti gli argomenti di cui parli. Raramente intervengo, perché i tuoi articoli sono così intensi e professionali, che è molto difficile commentarli per chi, come me, non ha competenze all'altezza delle tue. <br />Questa volta però tocchi due campi (la scuola e il giornalismo) che ritengo tra i più importanti per la società e nei quali anch’io, come tanti, ho qualche esperienza diretta. Posso confermare, ad esempio, che ogni volta che ho avuto modo di conoscere qualche fatto per fonte diretta e poi leggere come è stato riportato sui giornali, sono stato piuttosto sconcertato dalla superficialità e dalla ricerca del sensazionalismo dimostrato dalla stampa. <br />Per quanto riguarda la scuola, le mie esperienze più recenti riguardano le mie figlie di 17 e 14 anni. Pur ritenendomi nel complesso abbastanza fortunato, alla luce della loro esperienza scolastica sono diventato molto più critico verso la classe insegnante rispetto a qualche anno fa (quando non avevo figli in età scolastica ed ero portato ad idealizzare il ruolo dell'insegnante). <br />Cerco di sintetizzare: a mio avviso (senza voler generalizzare, ma facendo testimonianza della mia esperienza diretta,)un'esigua minoranza di insegnanti possiede tutte e tre le doti che sarebbero invece fondamentali per questa professione: la competenza, la passione per il proprio lavoro e la capacità di far appassionare i ragazzi. Si tratta di un pugno di eroi (del quale intuisco fai parte anche tu) ai quali va tutta la mia ammirazione, tenendo anche conto di ciò che devono sopportare dagli alunni e dalle famiglie e della considerazione sociale sempre più bassa (oltre che dello stipendio non adeguato ai loro meriti). <br />Ho trovato poi una vasta maggioranza di onesti impiegati statali, molto attenta prima di tutto ai propri diritti e alle proprie prerogative, nel complesso ben preparata, ma con un atteggiamento verso il proprio lavoro tra il burocratico e lo sconsolato. Non fanno grossi danni, ma non fanno nemmeno nulla che susciti un'emozione, una curiosità, una scintilla. <br />Infine c'è una piccola minoranza che è un vero disastro. Purtroppo, se sei sfortunato, ti può capitare un'intera sequenza di disastri nella stessa materia e a quel punto ti sei precluso irreparabilmente una strada. Ho scoperto sulla mia pelle che non c'è difesa quando capitano questi casi. Sto parlando di scuola pubblica, evidentemente (sulla scuola privata il discorso sarebbe lungo e controverso e comunque non è per tutte le tasche). <br />In conclusione, io credo che in alcuni lavori per i quali si tende a generalizzare (i giornalisti sono servi del potere, gli insegnanti pensano solo alle vacanze) scatta per riflesso condizionato la difesa corporativa, molto forte tra i giornalisti ma anche tra gli insegnanti. Con tutto il rispetto per i casi eccellenti, non credo che complessivamente i nostri giornalisti siano peggiori dei nostri insegnanti.<br />L’economista Albert Hirschman sosteneva che ci sono due fondamentali criteri di regolazione dell’efficienza: la “exit” e la “voice”. Cioè il mercato (se un prodotto, un servizio, un giornale, un professionista non mi piacciono posso abbandonarli e rivolgermi altrove) oppure la protesta, la pressione sociale, l’attenzione dell’opinione pubblica. <br />Poiché la “exit” non è esercitabile nel caso dei magistrati, ad esempio, o degli insegnanti (se rimaniamo al caso della scuola pubblica) e poiché si tratta in entrambi i casi di dipendenti statali cui mancano quasi completamente sia gli incentivi ai comportamenti virtuosi, sia i deterrenti ai comportamenti opportunistici, non c’è da stupirsi dell’attenzione di cui sono oggetto, con le inevitabili generalizzazioni e forzature: superficialità e approssimazione riguardano tutti, compresi i giornalisti e gli insegnanti. Però i giornali si possono scegliere e cambiare, gli insegnanti purtroppo no.<br />Scusa se mi sono dilungato.<br />Con stima,<br />Pierpaolo<br />Paolo Vhttps://www.blogger.com/profile/16366457862137795685noreply@blogger.com