Monologo di Clitemnestra

Agamennone sarà di ritorno tra pochi giorni ed io ho architettato il suo assassinio nei minimi dettagli. Egisto, mio caldo amante, altro non è che un burattino nelle mie mani e mi permetterà di realizzare il mio piano senza fatica e senza che la colpa ricada su di me. D’altronde a chi potrebbe importare dell’incriminazione e dell’esecuzione di un uomo fra tanti? Nessun assassinio o decapitazione potrebbe risultare peggiore di ciò che ha fatto mio marito.
Per quella sua stupida guerra, perché le sue navi partissero con l’aiuto del vento, egli ha sacrificato, ingannandola, la nostra Ifigenia. Povera fanciulla, solo dodicenne... illusa di essere destinata al matrimonio con il grande Achille. Le ancelle l’avevano vestita con l’abito nuziale e le avevano acconciato i morbidi capelli. Tutta l’acropoli risuonava di canti nuziali e petali rosa cospargevano il sentiero che ella avrebbe percorso. 
Un grande sorriso - non potrò mai dimenticarlo - imperava sul suo giovane volto, terso dalla giovinezza e animato di gioia; gli occhi brillavano d’emozione. I suoi piedi leggeri calpestavano il tappeto floreale mentre ella camminava verso l’ara davanti alla quale il sacerdote avrebbe dovuto celebrare la cerimonia, consacrandola ad una vita felice al fianco del più potente e onorevole guerriero che avesse mai marciato nelle fila degli Achei. 
Qualcosa dentro di me urlava. Ma la fiducia in Agamennone non era mai venuta meno fino a quel giorno. Avrei dovuto ucciderlo prima di allora, risparmiando la vita di mia figlia, ma anche la morte e la lontananza di migliaia di uomini dalle loro case e dalle loro mogli per dieci e più anni. 
Compresi quello che stava accadendo un istante prima di tutti gli altri. Fu forse l’istinto materno a risvegliarmi da quella sorta di perverso torpore in cui il re ci aveva avvolti con il suo inganno ben orchestrato. 
Quando la lama scivolò fuori dalla toga del sacerdote, la gaiezza sul volto di Ifigenia si lacerò. In un secondo divenne adulta e vecchia, giungendo alla consapevolezza di essere ormai sull’orlo della vita, chinata in avanti verso l’Ade. Quella coscienza che gli anziani maturano nel tempo e che permette loro di spiegare e accettare ogni cosa le cadde addosso con fragore, trovandola impreparata, ma incapace - non lo voleva, non avrebbe mai disubbidito all’amato padre! - di reagire, di sottrarsi a quel suo atroce destino. 
Fu remissiva come sempre. 
Ma io smetterò di esserlo. 
La sua anima strappata con violenza mi tormenta la notte, chiedendo vendetta. Ella che ha sempre adorato il padre, vedendo in lui prima l’uomo e poi il re - ella sola vi era riuscita tra i viventi - non è mai riuscita ad odiarlo, nemmeno in quei pochi istanti prima del colpo. Agamennone riceverà a sua volta quel bagno di sangue che le sottrasse la speranza di una vita di moglie e madre. 
Forse in questo ella ha avuto fortuna: avrei scambiato con chiunque la mia sorte di sposa costretta a disprezzare il marito e a piangere una figlia cresciuta con amore. 
Ma ora non è più tempo di pensare al passato: c’è spazio solo per il futuro. E quel futuro si chiama vendetta. 
Oreste ed Elettra dormiranno la sera del suo ritorno. 
Dicono che il re rechi con sé una schiava troiana, una certa Cassandra, e che ella porti in grembo suo figlio. Uccisa Ifigenia, Agamennone sperava forse di colmare il suo crimine. 
In ogni caso il mio progetto non conoscerà ostacoli. 
Riesco a sorridere per la prima volta dopo il sacrificio della mia adorata bambina: la scure è salda nelle mie mani.

Pierre-Narcisse Guérin, Clitemnestra e Agamennone (1817)

C.M.

NOTA: Quello che ho qui proposto è un racconto che ho scritto circa quattro cinque anni fa e dovuto alla forte impressione prodotta in me dall'episodio del sacrificio di Ifigenia descritto da Lucrezio nel De rerum natura (Libro I, vv. 80-101). Mentre la versione dell'assassinio da me scelta per il mio adattamento è quella che vede come arma del delitto la scure, il dipinto di Guérin si rifà a quella secondo cui l'omicidio di Agamennone avviene con una spada.

Commenti

  1. woo sono ancora sconvolta, ho la pelle d'oca! non avevo mai visto il sacrificio di Ifigenia dal punto di vista della madre, e poi tu scrivi benissimo! sai avevo sempre pensato che dietro l'assassinio di Agamennone ci fosse solo il desiderio di due amanti e forse la gelosia di Clitemnestra... grazie per avermi dato questo nuovo punto di vista

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    1. Grazie Saralinda, sono felice che ti sia piaciuto: l'opinione dei lettori è sempre importante per chi scrive, ma questo lo sai anche tu. :)
      In effetti gli autori greci tendono a mettere in ombra Clitemnestra, sprattutto per l'inevitabilità che si consumi, secondo la concezione tragica (perchè, principalmente, la vicenda è oggetto di attenzione drammatica), una catena di delitti e vendette familiari. Clitemnestra morirà per mano del figlio Oreste che, legittimamente (questo il parere degli autori), riscatta la sorte del padre (che, nella cultura greca antica, ha un primato rispetto alla genitrice). Eppure, da quando ho letto Lucrezio l'ultimo anno di Liceo, non ho potuto che immedesimarmi nell'ottica di una madre costretta ad onorare l'assassino della figlia e a vivere con lui.

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    2. mi mancano ancora due anni a Lucrezio, immagino.. be io sarò avvantaggiata grazie a te! si in effetti viene sempre messo in risalto il susseguirsi di omicidi a partire da Tantalo addirittura, se non ricordo male. di Clitemnestra, ma anche di Oreste non si parla mai molto, eppure credo che Clitemnestra sia stata la vittima, per così dire, di tutto l'accaduto, perchè è stata lei ad essere tradita dal marito (in più sensi)...

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    3. Dici bene, la catena di sangue e colpa sulla stirpe di Agamennone discende proprio da Tantalo. La grande differenza fra noi moderni e gli autori antichi è il piano di pensiero: ciò che un uomo di V-IV sec. a.C. (come i tre tragediografi Eschilo, Sofocle e Euripide) si attendeva era che Clitemnestra non si lasciasse guidare dall'istinto: ella è additata come una cagna, una donna che ha ceduto all'amante, ma la sua storia di madre ferita non emerge, perché Agamennone, sacrificando Ifigenia, ha risposto ad un ordine divino. Quando Oreste ucciderà la madre, verrà chiaramente detto (nelle Eumenidi di Eschilo, durante il processo al figlio assassino) che egli ha un dovere verso il padre, perché dal genitore maschio, e non dalla donna discende la vita. E' uno degli aspetti che non potremmo mai accettare, e Lucrezio, tutto sommato, parla del sacrificio abominevole di Ifigenia non per discolpare la regina (che non viene neanche nominata nel passo), ma per condannare la cecità degli uomini di fronte agli dèi. Eppure, come per la sorella Elena, in Clitemnestra c'è qualcosa che me la fa apprezzare, nonostante tutto.

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  2. già capisco perfettamente e condivido... mi mette addosso una gran tristezza vedere questi casi di disparità... anche perchè diciamocelo Oreste non ha fatto nulla di diverso dalla madre, a parte essere governato da un senso del dovere, e la differenza con cui vengono giudicati è orrenda... per me almeno.... una domanda: hai fatto il liceo classico??

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    1. Ebbene sì... e, non contenta, ho studiato pure Lettere classiche all'Università! Diciamo che la vicenda di Agamennone, Oreste, Elettra & co l'ho studiata in qualcosa come 3 corsi, eppure io ho sempre parteggiato per Clitemnestra!

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  3. ahah io lo sto facendo!!! per l'università mi manca ancora un bel po'!!!

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    1. Spero che il tuo percorso di studi ti appassioni, ma, a giudicare dal tuo trasporto, mi sembra di capire che è così! :)

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  4. assolutamente si! certo ci sono cose che mi piacciono di più e cose di meno, però questa scuola me la sono scelta per un motivo e devo dire che non sono delusa...

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    1. Ottimo! Qui, come vedi, la letteratura e i classici si incontrano sempre! Mantieni sempre questo entusiasmo! :)

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  5. Bel racconto!
    Anche secondo me la figura di Clitemnestra è positiva, per le stesse ragioni in virtù delle quali gli autori che raccontano la sua storia la dipingono negativamente. Una donna di carattere, che sa volere, sa odiare e sa agire. Clitemnestra aveva le sue ottime ragioni per commettere quel delitto; ragioni ben più forti e solide, dal mio punto di vista, rispetto a quelle di Oreste ed Elettra. E poi, diciamocelo, c'è qualche lettore dell'Iliade a cui Agamennone è risultato simpatico?

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    1. Grazie Giulia! Agamennone è indifendibile su ogni fronte! :P In effetti la psicologia moderna, applicata alle tragedie, ci mette su un terreno di scontro con gli antichi (e gli accademici sostengono che non si debba mai chiamarla in causa): anche per Elettra è psicologicamente innaturale non contemplare una vendetta per l'assassinio della sorella e, invece, incitare il fratello all'uccisione della madre (e con quale veemenza!). Va detto che Oreste è tormentato dalle Erinni di Clitemnestra, ma la risoluzione del conflitto avviene in termini che annichiliscono completamente la figura della regina, mentre, come scrivi, è un personaggio ben definito e chiaramente delineato.

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  6. davvero davvero molto bello!! bravissima!!
    ho letto il sacrificio di Ifigenia nel De Rerum Natura di Lucrezio, ma non gli avevo mai dato molta importanza, ed è interessante vedere la tragedia da questo punto vista.
    Ancora complimenti :)

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    1. Grazie!! La lettura di Lucreio, in effetti, non prende in considerazione la madre, ma io ho un'innata simpatia per Clitemnestra e per la sorella Elena: tutti danno loro addosso per motivi chiaramente riconducibili alla mentalità antica, ma entrambe sono oggetto di pagine di altissima letteratura, oltre ad aver alimentato una gran quantità di riletture moderne!

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    2. dovrò informarmi di più allora!!! :)
      hai scritto altri racconti?

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    3. Confesso di essere più portata per i romanzi, perché, una volta che mi viene un'idea, voglio dispiegarne tutte le possibilità, ma ho postato un altro paio di racconti nei mesi scorsi e, se ti interessa, li trovi qui e qui.
      Quanto ad Elena e Clitemnestra, sicuramente l'anno prossimo scoprirai di loro nuovi aspetti molto interessanti! :)

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    4. perfetto, appena ho un pò di tempo libero di leggo volentieri =)
      scusa non ho capito una cosa, perchè l'anno prossimo? ^_^'

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    5. Perché mi sono fusa il cervello e ho dato a te un'informazione che avrei dovuto dare a Saralinda, che l'anno prossimo, probabilmente, studierà le tragedie greche! :P Perdona il lapsus!

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  7. Complimenti un racconto molto bello:-)! bella la tua idea di leggere la vicenda con lo sguardo di Clitemnestra,una donna forte che sa agire e vendicare la morte della figlia;inoltre Agamennone non mi è mai stato simpatico!

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    1. Grazie anche a te per aver apprezzato il mio breve racconto! Agamennone non gode della simpatia di nessuno, a quanto pare! Volendo uscire dal riferimento lucreziano, avrei dovuto parlare anche dell'uccisione del promesso sposo di Clitemnestra per volere di Agamennone, prima delle loro nozze, ma ho pensato che concentrarmi su Clitemnestra madre anziché sull'amante fosse più adatto a renderle giustizia. Se questi racconti mitologici riscuotono un simile gradimento, ne scriverò altri! Grazie ancora! :)

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  8. APPLAUSI. A te che hai reso così bene la trasformazione del cuore di una donna (qui madre, soprattutto) quando viene ingannato in modo così subdolo. Non c'è furia infernale pari ad una donna adirata, dirà Shakespeare qualche secolo più tardi, e qui ne vediamo le mani ad artiglio su quella scure. Mi è piaciuto moltissimo il particolare della scure salda nelle sue mani, al punto che desidererei avergliela messa io tra le dita.
    Sono sempre stata dalla sua parte, fin dall'inizio: la prima volta che lessi di come uccise Agamennone, risi di cuore. Del resto, un'azione così subdola e perversa, sottrarre una figlia ad una madre per destinarla alla morte, non poteva avere che un effetto altrettanto sanguinario.
    Brava, brava, brava, brava.

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    1. Mille grazie, Loredana! Sono contenta del tuo apprezzamento, soprattutto per il legame che hai detto avere con questo personaggio! Questo racconto scaturì dalla lettura del sacrificio di Ifigenia nel De rerum natura di Lucrezio: un brano che mi ha sempre infuso un forte sentimento di rivolta e di compartecipazione... non potevo non pensare a come potesse aver sofferto una madre. Grazie ancora!

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  9. Il fatto che Clitennestra venga rappresentata come madre, e non come la cagna che ha tradito il marito e che poi l'ha ucciso, dimostra come ogni persona abbia milioni di sfaccettature e di come spesso noi riusciamo a coglierne molte poche!! Complimenti per avermi mostrato l'omicidio di Agamennone con una prospettiva totalmente diversa, che mi fa venire voglia di fare il tifo per Clitennestra... anzi, di andare da Agamennone armata di bazuka!! ;D
    Bravissima!

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    1. Grazie mille, sono lieta di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata con questo racconto, stanca com'ero (e come sono tutt'ora) di vedere tante donne del mito giudicate in modo sommario senza alcuna attenzione alla loro storia. Clitemnestra, Elena, Medea sono solo tre delle figure che ritengo meritevoli di reinterpretazione... chissà che non mi dedichi anche alle altre due, dato il successo inaspettato di questo breve racconto! :)
      Grazie ancora.

      p.s. Mi spiace non sapere a chi attribuire il commento, se ripassi lascia pure un nome o nickname! ;)

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  10. Complimenti! Mi è piaciuto moltissimo il monologo. Mi chiamo Fabio Fabiano e sono un laureando in lettere e uno scrittore. Sarebbe molto bello rivisitare i classici e portarli a teatro. Sono molto attuali. Ancora complimenti!

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    1. Ti ringrazio, Fabio! Il mito, oggi forse come non mai, ha molti risvolti attuali, senza che, per questo, debba essere deformato attraverso la psicanalisi o letture semplicistiche: è una infinita miniera di ispirazione e si presta ad essere comunicato attraverso tante forme d'arte.

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  11. Bellissimo monologo e personaggio femminile! Complesso ed affascinante Clitemnestra sotto il profilo psicologico! Davvero intrigante idea della scure con la quale la protagonista pianifica assassinio del marito traditore, in quanto trasmette appunto volontà di cancellarlo dalla faccia della terra, facendone proprio a pezzi il corpo!

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    1. I miti del ciclo dell'Orestea sono talmente potenti che trovare un personaggio che non sia affascinante è impossibile: tutti giocano un ruolo imprescindibile nel grande disegno del Fato. Grazie di aver manifestato il tuo apprezzamento per la mia versione di questo racconto antico!

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