Ai vv. 388-390 Fedra aveva espresso la convinzione che non esistesse un farmaco capace di cambiare i suoi sentimenti, quindi si deve dedurre che il rimedio della nutrice consista non in un farmaco liberatore che abbia effetto su Fedra attraverso l’estinzione della passione, bensì in un filtro d’amore o in un incantesimo verbale destinato a piegare i sentimenti di Ippolito. Il dato che crea perplessità, tuttavia, è a carico del fruitore del phìltron; se, infatti, la soluzione più semplice e logica, anche in considerazione dell'analogo comportamento di Deianira, è la somministrazione di filtri erotici agli amati, che ci farebbe pensare ad un’assunzione del phàrmakon da parte di Ippolito, P. Oikonomopoulou e W.S. Barrett, sostengono che la pozione debba essere assunta dalla stessa Fedra e non allo scopo di curare il suo mal d'amore, bensì per ricondurre Ippolito da lei come uno schiavo.Ho in casa filtri magici
d’amore (mi è appena venuto in mente)
che senza vergogna e senza danno porranno fine
al tuo male, se non avrai una cattiva disposizione.
Dunque ci occorre qualcosa che appartenga
a colui che brami, una ciocca di capelli o un brandello
di veste: venga da queste due cose un unico beneficio.
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Particolare del sarcofago di Ippolito e Fedra (III sec.), Agrigento, duomo - foto di Athenae Noctua |
Il filtro, dunque, in accompagnamento a epoidaì, e lògoi thelktèrioi
(v. 478, due espressioni che indicano gli incantesimi verbali), agisce
attraverso un meccanismo di magia simpatica, secondo quella legge di
contagio che J. Frazer ha teorizzato come una delle due basi della
fiducia nell’azione magica. Occorrono, pertanto, per la realizzazione
dello scopo prefissato, degli elementi appartenenti ad Ippolito, oggetti
che sono stati a stretto contatto con lui, addirittura addosso al suo
corpo: una ciocca di capelli oppure un brandello di veste, in quanto
considerati diretta rappresentazione del giovane. Questa pratica doveva
essere molto diffusa nel mondo antico, poiché anche Simeta, la maga del
secondo idillio teocriteo, dichiara di aver trovato una frangia del
mantello dell’amato Delfi e la getta nel fuoco sperando di produrre un
riavvicinamento dell’uomo.
Per quanto non si possa rilevare una
netta condanna verso pratiche di agoghè (cattura) cercate da Fedra come
da Deianira, la paura della donna di ricevere onta e danno dal ricorso a
qualche tipo di phàrmakon (v. 510-511) suggerisce che vi sia la
percezione di un'azione moralmente ripugnante. Fedra, infatti, non si
piegherà a questi espedienti magici, ma consumerà il proprio dramma e
quello di Teseo in modo assolutamente umano, ma non meno ingannevole di
un sortilegio: sfrutterà il potere dissimulatore delle parole.
Trovo che questo percorso sia veramente interessante.
RispondiEliminaL'ho letto a tratti, mi sono soffermata su Circe, Deianira e adesso Fedra, dovrò recuperare Medea di cui adoro l'illustrazione che ne fece Alphonse Mucha.
Ti ringrazio: manca ancora una maga per completare il quintetto e chiudere il ciclo (almeno per questa prima parte, sto ancora pensando se proseguirlo con altri aspetti trattati nella mia tesi). Grazie anche per avermi fatto scoprire la Medea di Mucha, sicuramente una raffigurazione molto bella e particolare.
EliminaBellissimo excursus come sempre Cristina.Fedra è un personaggio poco ricordato nella mitologia,ma almeno da parte mia di gran fascino,forse per la sua passione così fuori dal limite...
RispondiEliminaGrazie, Michela. Hai ragione a sottolineare la marginalità di Fedra, personaggio che ha dato immediatamente origine ad una consistente tradizione (penso a Seneca e Racine), ma che, nella percezione comune, rimane la donna che con l'inganno ha causato la morte del figliastro, accusandolo di averla sedotta in quanto non ricambiata; la storia è più complessa e non va dimenticata la centralità nella divinità nel causare il suo delirio amoroso, cosa che, invece, accade spesso. Un po'come Medea, anche Fedra meriterebbe uno sguardo più ampio che sia più rispettoso della mentalità antica e non influenzato dall'ansia di modernizzazione che spesso prevale nella lettura dei miti... e tenterò di farlo anche a proposito dell'ultima protagonista di questa serie.
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