L'estate in giardino: una poltrona, un parasole e, ovviamente, un buon libro!

L'estate è sinonimo di sole, relax e passeggiate: è la stagione in cui si esce all'aria aperta, godendo del risveglio pieno della natura, agenti atmosferici permettendo. Le giornate estive sono luminose, lunghe, il guardaroba si colora, i campi cambiano sfumatura di ora in ora, i giardini rinverdiscono e si popolano di figure gioiose. Potevano i grandi artisti restare immuni dal fascino di questa stagione e dai suoi rituali?

Frederick Carl Frieseke, Digitale purpurea

Offrendo uno sguardo alla pittura fra XIX e XX secolo, non solo ci rendiamo conto che i pittori di tutto il mondo hanno dedicato numerose tele alla rappresentazione dei paesaggi estivi, ma possiamo definire un vero e proprio prontuario sui modi di vivere la stagione più calda dell'anno e sugli oggetti e i passatempo delle lunghe giornate fra giugno e settembre. I giardini borghesi sono particolarmente cari dagli artisti, che amano popolarli di donne e fanciulle ritratte in momenti di tranquillità, talvolta sorprese in un'intimità che si svela a noi grazie ad un pennello e a tanta maestria.

Frederick Carl Frieseke, L'ombrellone in giardino

Frederick Carlo Frieseke, Giardino in giugno

L'artista americano Frederick Carl Frieseke (1874-1939) ha dedicato ai giardini e alle donne numerosissime tele in cui le figure umane, investite della luce o calate nella penombra, sembrano fondersi con la natura: ne risultano caleidoscopi di colori, una pittura fatta di piccoli tocchi e tessere cromatiche in cui sembrano essere messi in comunicazione l'Impressionismo e l'Art Nouveau, come accade in Digitale purpurea, o in Giardino in giugno.

Claude Monet, Sulla canoa (1887)

Frederick Carl Frieseke, Sul fiume (1910)

Claude Monet, Donne in giardino (1866)
Le donne di Frieseke sono immortalate nelle tipiche occupazioni della bella stagione e ritratte sempre sole o con una o due amiche, mentre i loro compagni sono, come possiamo immaginare, occupati in un lavoro svolto fra uffici e documenti, in una dimensione completamente diversa, buia, austera. Il bianco degli abiti non è solo il segno dell'estate che riveste il mondo di luce, ma anche della libertà conquistata, delle braccia che si denudano, della fuga dalle sale dei ricevimenti invernali: mentre gli uomini, impegnati negli affari, vestono ancora le loro giacche scure, queste figure quasi angeliche escono in giardino, guadagnano il loro spazio, vi si immergono.
Queste ninfe moderne hanno dei rituali personalissimi: siedono all'ombra accanto ad un tavolino o in mezzo all'erba, si riparano sotto grandi cappelli e ombrellini, passeggiano tra i fiori, fanno gite in barca, si rincorrono fra le piante e, naturalmente, leggono. Il giardino sembra diventare la preziosa stanza tutta per sé in cui Virginia Woolf ripone le speranze di emancipazione della donna, al punto che la presenza dell'artista e di noi spettatori sembra talvolta stendere un velo di sospetto sugli occhi di queste figure, come a domandarci se condividiamo o meno questa scelta di libertà. Una libertà che diventa assoluta presso le rive lungo le quali queste fanciulle si stendono per riposare e fare il bagno.

Frederick Carl Frieseke, Sulla riva (1914)

Frederick Carl Frieseke, Estate (1914)

C'è una grande distanza fra le tele di Fireseke o di Claude Monet, dove i colori si impastano e confondono, e la descrizione limpida e chiara degli acquerelli dello svedese Carl Larsson (1853-1919): l'estate nella sua Sundborn è tersa, luminosa come può essere solo l'aria delle estate nordiche, non intaccata dall'afa e capace di alterare i colori, rendendoli conformi alla gamma cromatica tanto cara all'artista, che riesce ad accostare senza stridore macchie vivaci e lievi pastelli.

Carl Larsson, Estate a Sundborn (1913)

E poi ci sono le donne modernissime di Henri Matisse e Herman Wessel (artista americano vissuto fra il 1878 e il 1969), completamente immerse nella lettura all'ombra di grandi alberi, a rivendicare silenziosamente ma con determinazione un diritto all'indipendenza e ai propri spazi con un libro, un taglio di capelli e abiti decisamente più confortevoli. Questi dipinti raccolgono l'eredità di un tema entrato in maniera consistente nell'arte a partire dal XVIII secolo assieme al cambiamento del ruolo della donna rispetto alla cultura e si collocano con successo nella scia del successo delle donne lettrici di Berthe Morisot o Mary Cassatt.
L'estate, dunque, è stagione di libertà, il giardino lo spazio in cui realizzarla.

Henri Matisse, Donna che legge con parasole (1921)

Herman Wessel, Tarda estate

C.M.

Commenti

  1. Ciao Cristina,
    questo articolo è molto bello! Mi sono mancati i tuoi sguardi sull'arte :)

    Il tema della bella stagione in giardino è molto utilizzato dai pittori, restando sul pezzo alla Pinacoteca di Brera la scorsa settimana ho visto "Il pergolato" di Silvestro Lega e ne sono rimasta affascinata.

    Un saluto,
    Claudia

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    1. Grazie, Claudia! Purtroppo negli ultimi tempi ho avuto poco tempo per ritagliare dei percorsi tematici: l'arrivo dell'estate mi ha sbloccata!
      Sono stata fino all'ultimo indecisa sull'inserire o meno il dipinto di Lega, per cui il tuo riferimento è un arricchimento graditissimo! :)

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  2. Un argomento quanto mai puntuale con la stagione appena inziata. Mi piace molto la tua selezione, in particolare le ultime due immagini.

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    1. Chissà perché?! ;)
      Devo dire che prima di cercare dipinti per questo post non conoscevo l'ultimo, quello di Wessel, ma ne sono rimasta affascinata!
      Grazie di aver apprezzato il post!

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  3. Stupende queste pitture. Rappresentano alla perfezione la mia idea di estate. E poi hai anche scelto una delle correnti artistiche che preferisco *-*

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  4. Bellissimi dipinti! Li ho trovate magnifici, un po' perché amo l'estate e un po' perché amo l'impressionismo!
    Non conoscevo Frieseke, non lo avevo mai sentito nominare, però mi piace molto il suo stile, grazie per averlo condiviso :)

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    1. Frieseke è stato una piacevole scoperta di qualche mese fa anche per me, da tempo avevo intenzione di condividere i suoi giardini! :)

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  5. Davvero un bell'articolo, Cristina. Pensa che neanche due settimane fa ho pubblicato nel mio blog un articolo su Edward Hopper che si scaglia contro gli americani che si ispirano ai pittori francesi, inquinando la loro americanità.
    Comunque un bravo lo stesso a Frieseke ;D

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    1. Lo leggerò di sicuro, anche perché Hopper è un artista che sto conoscendo meglio in questo periodo, e mi interessa approfondire: grazie di averne parlato! Quanto a Frieseke, potendo difenderlo senza incorrere in questa critica hopperiana, posso dire che le sue tele hanno un che di particolare e si distinguono da quelle degli Impressionisti francesi... e sono comunque affascinanti! ;)

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  6. sembra che l'estate sia la stagione della lettura :)

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  7. I tuoi post dedicati all'arte, sono sono strepitosi! *_*
    Mi ha colpito moltissimo l'acquerello di Carl Larsson, del quale ignoravo l'esistenza! E vedrò di colmare la lacuna al più presto :D

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    1. Grazie, Glò! ^_^
      Sono contenta di averti fatto conoscere Larsson, i suoi lavori mi mettono grande allegria, mi sembrano sospesi nel tempo e li trovo davvero rilassanti nella loro quotidianità! Magari prossimamente dedicherò a queste opere un approfondimento! ;)

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