La variante di Lüneburg - Paolo Maurensig

Ho la sensazione che il libro di cui vi voglio parlare oggi mi fosse destinato. Anzi, secondo me era proprio volere del fato che lo leggessi in questi ultimi mesi dell'anno e che lo comprassi usato. Sì, perché ero tentata di acquistare La variante di Lüneburg alle bancarelle del libro usato sotto i portici di Piazza Sordello al Festivaletteratura di Mantova, ma ho deciso di aspettare per i troppi libri che già mi aspettavano a casa; eppure un mese più tardi me lo sono ritrovato davanti ad un altro mercatino di libri e ho capito che il venditore aveva tardato a sbaraccare perché quel libro doveva essere mio.

Non so se vi sia mai capitata una cosa del genere, se abbiate mai provato la sensazione che un libro vi stesse aspettando, che vi inseguisse, che vi dicesse «Ma cosa aspetti a comprarmi?».
Penso si possa dedurre che sono stata molto soddisfatta della lettura, al punto da considerare La variante di Lüneburg uno dei migliori libri che hanno transitato sul mio comodino quest'anno. Infatti è un romanzo molto particolare, che unisce ad una trama seducente anche un'ottima prosa, nella quale non si può trovare un solo difetto e che fa immergere il lettore nella storia, nelle sue pieghe, nel pensiero dei personaggi.
Paolo Maurensig racconta in queste pagine una storia di scacchi, una sfida che va ben oltre la tavola quadrettata e nella quale si sacrifica ben più che qualche pedina. C'è infatti un filo che lega il suicidio di Dieter Frisch ad una sfida lanciata ad un torneo di scacchi molto tempo addietro e ad una mossa di gioco che, d'improvviso, si vede portato ad usare in una partita sul treno Monaco-Vienna, ma che suscita il suo disgusto. Durante il tragitto, si infila nel suo scompartimento un giovane vagabondo che, attratto dalla partita di Frisch e del suo compagno di viaggio, racconta la propria storia di ex-giocatore, risalendo fino all'apprendistato presso Tabori, un personaggio surreale che, a detta dei più, ha giocato a scacchi con il diavolo stesso. In un certo senso è così, perché Tabori ha vissuto l'inferno dei campi di concentramento e ha incontrato proprio a Bergen Belsen il suo avversario più spietato.

R.Magritte, L'arte della conversazione (1950)
Ne La variante di Lüneburg si intrecciano diversi piani temporali e le storie di tre personaggi che si rimpallano la focalizzazione, ingannandoci a proposito del reale protagonista della storia: è Frisch, col tormento che lo conduce alla morte, oppure il giovane giunto a tormentarlo? O è forse il maestro Tabori, per non dire il gioco stesso degli scacchi, che fin dalla sua invenzione ha iniziato a mietere vittime? Qualsiasi sia la risposta, il lettore non avverte il peso di questo interrogativo, ma beneficia della sua presenza, lasciandosi trasportare nelle vite dei tre personaggi, alla ricerca del collegamento che esiste fra di esse, alla radice del male che ha dato vita alla partita più violenta e pericolosa di sempre.

Ero agli inizi, l’ho detto, e mi trovavo dunque nella fase più bella di tutte le cose che si intraprendono: quella del puro sogno. Non sapevo allora quale prezzo l’arte debba pagare alla vita, quale esoso tributo l’ideale debba versare alla materia…
C.M.

Commenti

  1. Ne avevo parlato brevemente un anno fa sul blog. Ti copio/incollo qui di seguito un breve estratto di quel post...
    "Curiosa e intelligente è la scelta di Maurensig di alternare l'io narrante nel momento in cui quest'ultimo avrebbe rischiato di rivelare anzitempo particolari troppo importanti per il lettore. Il finale però lascia una vaga sensazione di incompiutezza, difficilmente descrivibile. Dopo aver girato l'ultima pagina mi sono sentito un po', come dire, derubato di qualcosa che mi stava appassionando.
    Paolo Maurensig è ritornato sull'argomento scacchistico in tempi recenti con il suo ultimo lavoro, datato 2013, dal titolo "L'arcangelo degli scacchi: vita segreta di Paul Morphy" (Mondadori), dedicato ad uno dei più grandi talenti che il celebre gioco di strategia abbia mai avuto.
    È facile, aggiungo io, identificare nella figura di Paul Morphy anche uno dei protagonisti de "La variante di Lüneburg", il tenebroso Tabori, un campione di scacchi precipitato nell'inferno dei lager nazisti."

    Dopo oltre un anno dalla lettura di questo libro (che comprai anch'io usato) non sono però più in grado di ricordare quella che ai tempi definii come "sensazione di incompiutezza"...

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    1. Grazie per avermi riportato il tuo contributo (che ora vado a leggermi per intero). A dire la verità, non posso aiutarti a recuperare il ricordo di quella sensazione, perché io sono stata molto soddisfatta del finale... e dire che, di solito, se qualcosa rimane in sospeso in un libro, resto parecchio sconcertata. Con Maurensig non mi è successo: alla fine ho riletto le prime pagine e tutto è andato al proprio posto.

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  2. È uno dei migliori romanzi scacchistici che ho letto da quando sono diventato amante dei romanzi scacchistici, anni fa. Sul finire dei Novanta me lo regalò un amico e l'ho divorato in un attimo: non stupisce che ha lanciato l'autore.
    Sulle stesse tematiche altri hanno scritto, forse con più intensità, ma questo rimane tra i romanzi che più ho amato.

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    1. Non ho letto altri romanzi schacchistici (bellissima definizione, tra l'altro), ma ho in lista La novella degli scacchi di Zweig... l'hai letto?

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    2. A me forse era piaciuto di più "La tavola fiamminga" di Arturo Pérez-Reverte ma, avendolo letta molti anni prima di questo Maurensig, un paragone è quasi impossibile

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    3. Di romanzi scacchistici penso che potrebbe anche piacerti La rivincita di Capablanca di Fabio Stassi.

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    4. Non sapevo che Stassi avesse scritto un romanzo di questo genere: non posso che procurarmelo! Grazie del suggerimento!

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  3. di certo un libro che considero tra i migliori che ho letto, quasi vent'anni fa. e per questo regalato a molti amici. senz'altro il migliore di Maurensig, a mio parere, e per le ragioni che rilevi anche tu:l'atmosfera che Maurensig riesce a dare alla narrazione, l'intreccio delle tre storie con la dose giusta di mistero, ritmo e poche divagazioni. ricordo, però, un certo spaesamento arrivata alla fine. forse un finale un po' incompiuto. o un po' frettoloso? non so, ma so che mi hai fatto venire la voglia di rileggerlo, Cristina

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    1. Ne sono contenta: è un libro così affascinante che ho già messo in preventivo almeno una rilettura e il suo inserimento nella lista delle letture scolastiche. Come scrivevo in risposta al primo commento, il finale mi è parso un coronamento perfetto, magari perché mi sto abituando alle narrazioni aperte o perché ho subito riletto le prime pagine, per chiudere il cerchio...

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  4. Lo avevo letto anch'io più o meno in questo periodo (forse più a ridosso del Natale però) qualche anno fa e ne avevo avuto le stesse impressioni.
    Non so se mi sia capitato che un libro mi inseguisse, almeno dal punto di vista "fisico" (presentandosi in più occasioni come è successo a te), generalmente mi capita che quando rimando la lettura di un libro me lo ritrovo citato in quelli che sto leggendo...

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    1. Diciamo che è un'altra forma, più raffinata, di pedinamento! :)

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  5. Credo tantissimo in ciò che hai scritto all'inizio, la magia dei libri che proprio in un determinato momento quasi ti seguono e vogliono esser letti per forza. Mi è capitato tante volte ed ognuna di quelle volte mi sono stupita di come effettivamente scoprissi una lettura perfetta per quel frangente di vita.
    Questo libro, ad essere onesta, non mi ha mai incuriosita ed il fatto che al centro ci siano partite a scacchi m'invoglia ancora meno... Ma ne hai parlato in maniera talmente entusiasta che mai dire mai!

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    1. In realtà è ben più che un libro sugli scacchi (di cui non sono appassionata): è una storia di rivalità e lotta feroce, cui la tematica scacchistica conferisce un'aura di signorilità e grandezza. Magari Maurensig saprà far breccia nella tua diffidenza! ;)

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  6. Forse il miglior libro di Maurensig, insieme a "Canone Inverso". Peccato che poi quest'autore si sia irrimediabilmente perso nelle opere successive (le ultime sono illeggibili, almeno secondo me...)

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    1. Non ho letto altro di Maurensig, ma questo Canone inverso mi frulla nella mente dai tempi delle medie... dopo questo primo impatto positivo, potrei leggere anche quello.

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  7. Mi ha ricordato "La Novella degli Scacchi" di Zewig, opera magistrale!

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    1. Che ho in lista e non vedo l'ora di leggere (ma prima dovrei procurarmela, piccolo dettaglio)!

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