Wittenberg, 31 ottobre 1517

È il 31 ottobre 1517. Wittenberg risuona dei colpi di martello con i quali il frate agostiniano Martin Lutero affigge alla porta della chiesa il suo documento di protesta contro la pratica di vendita delle indulgenze promossa per riempire le casse ecclesiastiche e finanziare la riedificazione della Basilica di San Pietro. A trentaquattro anni, Martin Lutero è pronto a sostenere una guerra che diventerà memorabile e che muterà per sempre il volto della cristianità, inaugurando l'esperienza del Protestantesimo.

Lutero affigge le 95 tesi sulla porta della cattedrale di Wittenberg

Nel 1510 il monaco ha assistito ad una campagna di riscossione di denaro proprio nella capitale del mondo cattolico. Ha visto riporre nelle mani giunte dei penitenti, in cambio di denaro, salvacondotti per le anime del Purgatorio, a beneficio delle quali era promessa l'assoluzione dai peccati o, almeno, una significativa riduzione del tempo di attesa per accedere al paradiso. Al termine del suo viaggio, Lutero ha di Roma l'immagine di un luogo infernale, peccaminoso, peggiore di Sodoma, Gomorra e Babilonia.
La vendita delle indulgenze si fa largo anche in Germania, grazie a Leone X e Alberto di Brandeburgo. Costui infrange il divieto di accumulo di cariche ecclesiastiche, diventando dapprima amministratore della diocesi di Halberstadt e poi, grazie al contributo finanziario dei banchieri Fugger, vescovo di Magdeburgo (ruolo connesso a quello di grande elettore imperiale). Il pontefice non è ignaro delle sue manovre, ma le avvalla in cambio di un consistente aiuto nella promozione della vendita delle indulgenze, che Alberto di Brandeburgo non tarda a fornire, nella persona del predicatore Johann Tetzel. Questi si sposta nei territori tedeschi promettendo che al tintinnare di una moneta nella cassa della Chiesa un'anima spiccherà il volo verso il Paradiso, ottenendo grande seguito da parte del popolo ignorante e timoroso delle pene dell'Inferno.

L. Cranach, Leone X e le indulgenze
Contro questa pratica, che Lutero equipara senza mezzi termini ad una truffa e ad una bestemmia contro le basi stesse della fede cristiana, vengono redatti i 95 argomenti a cui si riconduce la nascita del credo protestante, in seguito differenziatosi con l'espansione e le modifiche delle interpretazioni dei Vangeli e con l'affermazione di nuovi interessi politici e sociali.
Di seguito se ne possono leggere alcuni estratti significativi, intrisi di un'ironia amara e di un astio tonante. Non si fatica a leggere riferimenti polemico a Tetzel, così come non può sfuggire la condanna delle ricchezze dei papi, ben lontani dalla purezza e dalla povertà evangelica e addirittura ricchi quanto Crasso e la contestazione della tendenza a sostituire la predica legata alle Scritture con l'invito ad acquistare i documenti di grazia per le anime del Purgatorio.
27. Predicano da uomini, coloro che dicono che, subito, come il soldino ha tintinnato nella cassa l'anima se ne vola via.

28. Certo è che al tintinnio della moneta nella cesta possono aumentare la petulanza e l'avarizia: invece il suffragio della chiesa è in potere di Dio solo.

35. Non predicano cristianamente quelli che insegnano che non è necessaria la contrizione per chi riscatta le anime o acquista lettere di indulgenza.

36. Qualsiasi cristiano veramente pentito ottiene la remissione plenaria della pena e della colpa che gli è dovuta anche senza lettere di indulgenza.

39. È straordinariamente difficile anche per i teologi più saggi esaltare davanti al popolo ad un tempo la prodigalità delle indulgenze e la verità della contrizione.

43. Si deve insegnare ai cristiani che è meglio dare a un povero o fare un prestito a un bisognoso che non acquistare indulgenze.

50. Si deve insegnare ai cristiani che se il papa conoscesse le esazioni dei predicatori di indulgenze, preferirebbe che la basilica di San Pietro andasse in cenere piuttosto che essere edificata sulla pelle, la carne e le ossa delle sue pecorelle.

53. Nemici di Cristo e del papa sono coloro i quali perché si predichino le indulgenze fanno tacere completamente la parola di Dio in tutte le altre chiese.

86. Ancora: perché il papa le cui ricchezze oggi sono più opulente di quelle degli opulentissimi Crassi, non costruisce una sola basilica di San Pietro con i propri soldi invece che con quelli dei poveri fedeli?
Lutero punta a smascherare gli inganni dei predicatori, mettendo in guardia i cristiani sul vero significato delle opere di carità e dell'indulgenza, che nulla ha a che fare con i beni terreni, ma deve nascere dall'anima, dal pentimento profondo e dalla grazia che soltanto Dio può dispensare, senza alcun bisogno d'oro; lo stesso tempio che si costruisce a Roma è indegno di una missione volta alla gloria di Dio, perché edificato sull'ignoranza e la debolezza del suo Popolo.

La Bibbia tradotta da Lutero stampata ad Augusta nel 1535
(foto tratta da Storiadigitale Zanichelli)

Ben presto, da battaglia contro una pratica ben precisa, la predicazione di Lutero si trasforma in un movimento di riforma religiosa, mirante al recupero dell'ideale di vita evangelico e ad una lettura libera e rigorosa del Nuovo Testamento. Ne derivano l'affermazione della dottrina della Sola Fide, secondo la quale è la fede in Dio a garantire la salvezza, la riduzione dei sacramenti agli unici dispensati da Cristo, cioè il Battesimo e l'Eucarestia, il principio del sacerdozio universale, che rende ogni uomo degno di leggere e interpretare le Scritture; seguiranno l'enunciazione delle dottrine della Sola Scriptura e della Transustanziazione, la negazione dell'obbligo del celibato per i sacerdoti e l'abolizione del culto dei santi e delle reliquie, anch'esso molto redditizio per gli amministratori ecclesiastici.
La Chiesa e il papa (di cui Lutero nega l'infallibilità, contravvenendo al dogma cattolico) ne risultano esautorati e si scatena una forte opposizione al frate, ben presto dichiarato nemico pubblico. Dopo la condanna come eretico da parte di Leone X (1518), l'emanazione della bolla papale Exsurge Domine (1520), che Lutero brucia pubblicamente, e il bando pronunciato dall'imperatore Carlo V di fronte alla Dieta di Worms (1521), Lutero è scomunicato e perseguitato: chiunque lo incontri, può ucciderlo senza pericolo di commettere un crimine.

Hans Brosamer,
Le sette teste di Martin Lutero (1530)
Martin Lutero viene rapito e messo al sicuro dal principe di Sassonia Federico il Saggio, nel cui castello, a Wartburg, si dedica alla traduzione della Bibbia, deciso a porre fine all'esclusiva ecclesiastica nella lettura dei testi sacri. Nel 1522 viene pubblicata la prima edizione in tedesco della Bibbia, per la prima volta accessibile in una lingua parlata dal popolo: è l'inizio di un processo di acculturazione e alfabetizzazione fondamentale per il popolo della Germania.
Negli stessi anni, da questione interna al mondo religioso, la Riforma acquisisce dei tratti politico-sociali e inizia a rivelare episodi di strumentalizzazione e qualche ombra. I principi tedeschi, infatti, approfittano del successo della Riforma per abbracciare le idee di Lutero, con un atto ufficiale nella Dieta di Spira, dal cui motto «Protestamur» (una formula di giuramento solenne), prenderà il nome il movimento stesso del Protestantesimo. Il loro scopo, tuttavia, è principalmente economico e politico, dal momento che essi, sentendosi ormai liberi dalla ceca obbedienza alla Chiesa, iniziano ad incamerare i beni del clero nei loro territori e sperano di strappare maggiori autonomie a Carlo V, strenuo difensore dell'unità religiosa dell'Impero. La Lega di Smalcalda (questo il nome dell'alleanza fra i principi tedeschi fondata nel 1531) diventa uno dei principali problemi di Carlo V, che tenterà di contrastarla invano fino al 1555, anno in cui la Pace di Augusta, ponendo fine ad una guerra sanguinosissima, stabilirà il principio di libertà religiosa di ogni principe imperiale e l'obbligo dei sudditi di ciascuno ad abbracciare la fede del proprio principe («Cuius regio, eius religio»).
Un altro forte moto di rivolta si alza nel 1522 fra i contadini, che, a loro volta, vedono nella Riforma l'opportunità di svincolarsi dalla sottomissione ai potenti (sostenuta, fra gli altri, dal teologo Andrea Carlostadio) e seguono il rivoluzionario Thomas Müntzer. Lutero, però, condanna fermamente questa ribellione, sostenendo che i cristiani devono astenersi dalle rivolte e dalle violenze e affidarsi alla guida dei principi, poiché la libertà spirituale non va confusa dallo scioglimento dall'obbligo di obbedienza politica; le rivolte contadine verranno così duramente represse e Müntzer, catturato nella battaglia di Frankenhausen, verrà decapitato.

L. Cranach, Giuditta con la testa di Oloferne
Ma una grande rivoluzione avviene anche nel campo della comunicazione: la predicazione di Lutero, la denigrazione della pratica delle indulgenze e il contrasto al Protestantesimo generano anche un acceso dibattito che passa, oltre che nelle sedi delle facoltà di teologia e negli ambienti ecclesiastici, nel mondo della neonata stampa. Nascono le vignette satiriche, prodotte da entrambi gli schieramenti, con i cattolici che mettono in circolazione incisioni raffiguranti un Lutero multiforme e diabolico e i protestanti che immortalano l'atto rivoluzionario del frate che brucia pubblicamente la bolla papale. Fra gli artisti che prestano la loro esperienza al Luteranesimo si distingue Lucas Cranach il Vecchio, che, oltre a rapresentare Leone X nell'atto di vendere le indulgenze, crea un'incisione rappresentante La vera e la falsa Chiesa: sul lato sinistro sta la Chiesa di Lutero, che predica una visione serena e pura della fede, sul lato destro la Chiesa cattolica, accecata dall'incubo delle fiamme infernali e dall'avidità, guidata da predicatori consigliati dal demonio appollaiato sulla loro spalla. Ed è sempre Cranach a rappresentare come Giuditta che regge la testa di Oloferne (1530) la lotta fra i principi protestanti contro Carlo V, trasformando un conflitto biblico e il suo straordinario successo in un vessillo politico.
Il 31 ottobre 1517 segna dunque un passaggio epocale: le numerose guerre di religione, la nascita e la scomparsa di movimenti di protesta religiosa e sociale e le continue battaglie contro gli eretici saranno la prova che la pubblicazione delle 95 tesi ha innescato un processo di frammentazione religiosa ben più traumatico di quello scattato con lo Scisma d'Oriente del 1054 e la nascita della Chiesa ortodossa. Nonostante i tentativi di correzione della dottrina delle indulgenze e di moralizzazione del clero e il lancio di un processo di Controriforma che avrà il suo fulcro del Concilio di Trento (1545-1563) e nel potenziamento dell'Inquisizione, il cammino del Protestantesimo è destinato a proseguire e a differenziarsi in esperienze diverse: la predicazione di Ulrich Zwingli a Zurigo, l'Anabattismo di Felix Manz a Münster, la dottrina della Predestinazione di Giovanni Calvino a Ginevra, la nascita della Chiesa anglicana in seguito all'Atto di Supremazia (1534) sono solo alcune delle tappe di un processo di distacco dalla Chiesa e di revisione del suo ruolo cultuale e politico. Un processo costellato di violenze, conflitti civili, rivolte e guerre, ma certamente frutto del battito di quel martello sulla porta della cattedrale di Wittenberg.

Luchas Cranach il Vecchio, La vera e la falsa chiesa (1545)

Per questo da alcuni storici il 1517 è considerato il vero inizio dell'Età moderna, il punto di non ritorno che pone fine all'unità cattolica e alla fiducia assoluta nella Chiesa che ha contraddistinto il Medioevo. In tal senso, andrebbe rivista anche la data di inizio del Medioevo, se intesa come era della Chiesa cattolica unita (senza per questo negare le esperienze evangeliche del Duecento, molte delle quali bollate come eretiche): se è l'avvento del Protestantesimo ad aprire l'Età moderna, a chiudere quella antica dovrebbe essere l'Editto di Milano del 313, con il quale il Cristianesimo divenne religione tollerata, il 325, anno in cui il Concilio di Nicea rifiutò l'Arianesimo, definendo il dogma fondante della Trinità, o il 380, quando Teodosio, con l'Editto di Tessalonica, rese il Cristianesimo religione di Stato, condannando la professione di qualsiasi altro culto. In ogni caso, le 95 tesi hanno rappresentato l'affermazione di un approccio alla fede del tutto nuovo, frutto dell'affermazione dello spirito umanistico che ha portato Lorenzo Valla a mettere in discussione anche la validità di un documento importante come la Donazione di Costantino e un uomo come Martin Lutero a desiderare per tutti i credenti la possibilità di leggere direttamente i Vangeli, senza il filtro di commenti preconfezionati dai vescovi e dai sacerdoti. La vera novità dell'Età moderna è quella di riporre fiducia nelle capacità dell'uomo, nel suo protagonismo, nella capacità di ridefinire il mondo in un modo del tutto diverso rispetto a quello dell'epoca precedente: è il passaggio dalla vita contemplativa e dall'osservazione ceca dei dogmi e dei loro estensori alla vita attiva del fedele che legge i testi sacri della propria religione e critica ciò che nell'amministrazione del culto contrasta con essi e si lancia oltre i confini posti dall'autorità con la stessa forza che ha spinto gli esploratori a sfidare le superstizioni sulla piattezza della Terra e allargare gli orizzonti dell'esistenza e della cultura. Questo anche a costo di pesanti conseguenze, alla pari di quelle prodotte dalla Conquista dei Nuovi mondi, perché molto rapidamente le grandi esplosioni dell'estro, dell'indipendenza e della ragione umana tendono a corrompersi in interessi materiali. Ma anche questo è, malgrado tutto, il segno di un cambiamento epocale.

C.M.

Commenti

  1. Un magnifico, poderoso post su una delle vicende più importanti della Storia. Decisamente da utilizzare a scuola. Davvero complimenti.
    Attorno al grande evento della "rivoluzione luterana" come mi capita di definirla in cattedra, mi sono chiesta se Lutero fosse stato pienamente consapevole di stare effettuando una rivoluzione, appunto, fino a essere il fondatore di una nuova dottrina, che fu un balsamo per quei secoli martirizzati da tanta egemonia cattolica.

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    1. La mia curiosità per Lutero risale alla quinta elementare (fu l'argomento della mia ricerca d'esame) e in questi ultimi anni, grazie al rimaneggiamento per le lezioni, è ulteriormente cresciuto.
      Personalmente, non credo che la sua intenzione fosse così rivoluzionaria: credo che mirasse a ottenere una moralizzazione del clero, come molti movimenti del Duecento, ma, a differenza di questi, ha avuto un forte seguito politico nei principi tedeschi e una forte motivazione alla discussione teologica. Inoltre è scaturito dal clima umanistico nel cuore dell'impero "su cui non tramontava mai il sole", in un clima di mutamento paragonabile a quello che ha permesso l'affermazione del cristianesimo dell'impero romano oltre un millennio prima.
      Naturalmente è solo un'opinione, mi piacerebbe conoscerne altre.
      Grazie di essere passata e di aver espresso il tuo apprezzamento.

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  2. Meraviglioso articolo, peccato per l'omissione dei conflitti contadini e dei cadetti germanici, soprattutto sudoccidentali tedeschi, capeggiati da nobili condottieri quali Müntzer e von Mansfeld. La guerra dei contadini degli anni '20 del '500 fu inoltre caratterizzata dalla politica contadina pauperistica ed epicurea dei 10 articoli, cui ebbe forte impulso l'anabattismo müntzeriano e cui seguì la celebre opera di protesta (questa volta contro i luterani stessi) di Lutero, ovvero il "Contro le bande dei contadini che assassinano e rubano" del 1525. Il 7 maggio dello stesso anno fu noto l'appello della comunità di Frankenhausen, occupata dai tiranni müntzeriani fino al 25-27 maggio, giorni di massacro e decapitazione di Müntzer e Pfeiffer, perdurando fino al 30 maggio. Negli anni '20-'30 vennero istituite le Landeskirche come risultato effettivo della vittoria luterana legittimistica.


    Inevitabile commentare la notevole importanza storica di Lutero e della sua Rivoluzione, fondamentale alla riflessione, ancora attuale, dello spiritualismo cristiano cattolico e dei grandi ed ingenti influssi che provocò durante l'Età della Controriforma post Riforma cattolica, fino ai limiti della Chiesa di Roma in Età Barocca.

    P.S. Il mio articolo preferito rimarrà sempre l'86 :3

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    1. I fatti delle rivolte non sono stati omessi, infatti di Müntzer, della condanna di Lutero e della battaglia di Frankenhausen si parla, anche se non con l'ampiezza di informazioni che ci hai fornito e di cui ti ringrazio: qualsiasi occasione di approfondimento è gradita.

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