L'amico ritrovato - Fred Uhlman

A volte mi meraviglio di aver tralasciato per anni libri che sono nel novero dei classici e che magari si prestano anche alla lettura in giovanissima età e vengono quindi suggeriti da insegnanti e generosamente inclusi nelle antologie scolastiche. È una sensazione provata più volte, l'ultima proprio dopo la lettura della novella L'amico ritrovato di Fred Uhlman, pubblicata nel 1971 (l'editore italiano è Feltrinelli) e rimasta l'unica opera narrativa dell'autore.
Il racconto è celeberrimo, così come lo le tristi vicende che costituiscono lo sfondo storico della vicenda: al Karl Alexander Gymnasium di Stoccarda si incontrano due giovani studenti, Hans Schwartz, che appartiene ad una famiglia ebrea, e Konradin von Hohenfels, rampollo di una prestigiosa dinastia sveva. Hans non ha mai avuto amici, ma desidera legare con il nuovo arrivato, sebbene egli incuta in tutti i compagni di classe una certa soggezione. I due diventano amici e trascorrono diversi pomeriggi insieme a casa di Hans, ma ben presto questi nota che i suoi inviti non vengono ricambiato da Konradin, che gli fa visitare la propria casa solo in assenza dei genitori ed evita che Hans li possa conoscere. Non occorrerà molto tempo perché l'imbarazzo di Konradin diventi palese conseguenza delle idee antisemite e filonaziste della famiglia von Hohenfels; quando Konradin ammette che i genitori non approvano la loro amicizia e arriva a manifestare la propria ammirazione per Hitler, che ritiene l'unica alternativa e difesa nei confronti dello Stalinismo, i rapporti fra i due vanno inevitabilmente logorandosi. Nel frattempo i genitori di Hans, dapprima fiduciosi che nessuno avrebbe danneggiato la famiglia di un uomo che ha difeso la patria nel primo conflitto mondiale, poi amaramente costretti a riconoscere la vanità di tale illusione, decidono di mandare il ragazzo negli Stati Uniti per metterlo al sicuro dalla deriva razzista della Germania. Hans non farà ritorno a Stoccarda, ma in America riceverà inaspettatamente le ultime notizie di Konradin.
Questo libriccino, che si legge tutto d'un fiato, è un concentrato di emozioni e di storia: Fred Uhlman narra una vicenda di formazione che dura diversi anni, perché solo alla fine del romanzo, dopo aver compreso se stesso e realizzato le proprie aspirazioni professionali e familiari, Hans conoscerà davvero Konradin e, nel farlo, coglierà completamente la condizione di entrambi alla luce dei grandi eventi nazionali e mondiali. L'amico ritrovato è una novella incisiva, forte, indimenticabile. In poche parole, una lettura da non farsi mancare.
Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato. Fino al giorno del suo arrivo non avevo avuto amici. Nella mia classe non c'era nessuno che potesse rispondere all'idea romantica che avevo dell'amicizia, nessuno che ammirassi davvero o che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato volentieri la vita.
C.M.

Commenti

  1. Nemmeno io l'ho mai letto, l'ha letto però mio figlio per la scuola e gli è piaciuto molto, l'ho inserito nella mia lista di libri da leggere chissà che sia la volta buona :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bello quando la voglia di leggere un libro scaturisce dall'esperienza di lettura di un figlio: è come uno scambio rispetto a quanto ci si aspetterebbe! :)

      Elimina

Posta un commento

La tua opinione è importante: condividila!