Jalna - Mazo de la Roche

In un certo senso, questa, per me, è l'estate delle saghe familiari: alla fine di giugno ho iniziato a guardare la serie tv Downtown Abbey (che ultimerò prima della ripresa della scuola), settembre si fa attendere con la promessa dell'ultimo capitolo de La famiglia Aubrey di Rebecca West e nel frattempo mi sono data ad una nuova serie di romanzi, sempre editi da Fazi. Mi riferisco alla saga di Jalna, di cui l'omonimo romanzo costituisce il primo volume in ordine di pubblicazione; opera della scrittrice canadese Mazo de la Roche (1879-1961), è stato tradotto da Sabina Terziani e apre la strada ad altri quindici romanzi incentrati sulle vicende della famiglia Whiteoak, di origine britannica ma trapiantata in Canada.

I Whiteoak pensavano, sentivano e agivano con un’intensità vittoriana; si gettavano a capofitto nella vita con sincera spontaneità. Non si mettevano a filosofeggiare sulla vita, e non c’era emozione che fosse troppo logora o antiquata da non poterla esprimere e vivere con intensità e abbandono.
Jalna, prima che il nome della tenuta immersa nei boschi dell'Ontario, è il nome della città indiana in cui il patriarca Philip Whiteoak intorno alla metà del XIX secolo ha conosciuto Adeline Court, che all'aprirsi del romanzo è una vedova pungente e oltremodo golosa che sta per compiere il secolo di vita. Nella casa di famiglia vivono con lei i figli Nicholas ed Ernest e i nipoti Meg, Renny, Eden, Piers, Finch e Wakefield, tutti figli di Philip, l'erede designato ma deceduto prima di tutti i fratelli. Ciascuno conduce la propria routine entro la cornice di Jalna, in cui tutto trova un centro di gravità nell'anziana padrona di casa: Wakefield, nonostante la salute malferma, compie una birbonata dietro l'altra, Finch arranca negli studi e insegue il sogno della musica, Piers e Renny si occupano della tenuta, il primo fisicamente, gestendo le stalle e la semina, il secondo come amministratore, Eden compone poesie, mentre Meg non trova una soluzione alla malinconia che la perseguita da quando Maurice, un tempo suo promesso sposo, ha messo al mondo una bambina con un'altra donna. Le cose cambiano e si fanno movimentate, pur senza che le tradizioni di famiglia vengano infrante, quando questa bambina di nome Pheasant, divenuta ormai una giovane donna, viene condotta a Jalna da Piers come sua moglie e, in breve tempo, anche Eden, di ritorno da un viaggio a New York per incontrare il suo editore, conduce a casa Alayne, appassionata collaboratrice della casa editrice rimasta orfana e ammaliata dal giovane poeta. Se Alayne è ben accolta soprattutto per la convinzione che sia una ricca newyorkese che non peserà sulle finanze familiari, Pheasant viene costantemente isolata, rifiutata e umiliata e la situazione inizia a creare delle tensioni, sebbene le due donne, dopo un iniziale distacco, diventino buone amiche. Difficile è per le due donne adattarsi a Jalna, ai suoi rituali, alle messe irrinunciabili, alle rumorose litigate che non lesinano risse e bastonate, alla nonna che pretende di essere imboccata quando, assai spesso, le viene voglia di chicche e zuccherini o che chiede insistentemente un bacio ai nipoti o al fastidioso pappagallo indiano. Pheasant farebbe qualsiasi cosa pur di essere accettata e liberarsi dell'etichetta di bastarda che tutti le hanno attaccato addosso, soprattutto Meg, incapace di rendersi conto che la ragazza non ha colpa di ciò che il padre le ha fatto; Alayne, invece, iinzia ben presto a convivere con il dubbio che l'amore per Eden non sia abbastanza forte da resistere alla sua ingombrante famiglia, nella quale ciascuno reclama attenzione, ad eccezione di Finch, che sembra l'unico ad averne bisogno. Non passa molto tempo prima che entrambe inizino a mettere in discussione i propri sentimenti e i propri desideri e che i numerosi fratelli Whiteoak si contrappongano anche violentemente.

Fin da questo primo capitolo Jalna si rivela un'avventura appassionante e coinvolgente, che alletta con la promessa di dedicare maggiore spazio a ciascuno dei personaggi che qui, inevitabilmente, visto l'affollamento della scena, vengono abbozzati in attesa che di ognuno si sviluppi l'individualità. Invero gli abitanti di Jalna non sono personaggi per cui è facile parteggiare, anzi, alcuni sono piuttosto irritanti, con le loro idee immutabili e gli atteggiamenti cristallizzati in anni e anni di abitudini, eppure questo non ne mina la qualità e la capacità di suscitare interesse. Ognuno ha delle caratteristiche particolari e le scelte di alcuni dei protagonisti creano una certa suspense che rende irrinunciabile proseguire in questa storia canadese. 
L'atmosfera è quella dei mitici anni '20, sospesi fra rigidità vittoriana e voglia di cambiamento, ma a differenziarla dall'ambientazione di altri romanzi (o della stessa Downton Abbey richiamata in apertura, le cui vicende sono contemporanee) c'è lo spazio dell'Ontario, con i suoi boschi ricchi di profumi, rumori e animali che si lasciano scorgere appena o solo immaginare. Questi elementi fanno sì che Jalna, una saga di successo fin dalla sua prima pubblicazione, sia un prodotto narrativo unico, particolare, capace di destare curiosità e di appassionare.
E Jalna cos’era? La casa, lui lo sapeva bene, aveva un’anima. Ne aveva udito i sospiri, i movimenti nella notte. Credeva che a volte gli spiriti di suo padre, delle sue mogli, del nonno e persino quelli dei Whiteoak morti in fasce venissero dal cimitero per radunarsi proprio lì e ristorarsi bevendo l’essenza di Jalna, uno spirito che era tutt’uno con la pioggia fine che cominciava a cadere proprio in quel momento. 
C.M.

Commenti

  1. Ho letto Jalna con vivo interesse e non vedo l'ora di poter continuare la conoscenza con la famiglia Witheoak. Un saluto, leggerti è sempre un piacere :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono molto curiosa anch'io, anche perché il finale lascia la voglia di sapere cosa accadrà. Grazie di avermi fatto visita e a presto! :)

      Elimina
  2. Mi piace questo primo capitolo, non escludo di procurarmi questo romanzo. In particolare, mi incuriosisce il personaggio di Pheasant. E mi fa piacere che tu stia vedendo il bellissimo Downton Abbey, che ho adorato, spero che il film che hanno promesso venga trasmesso presto. Intanto, so che sei in viaggio, quindi buon divertimento. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi manca l'ultima serie (che conto di finire dopo o viaggi) e poi vedrò volentieri il film. Non ho ancora capito (ma non mi sono informata, a dire il vero) se sarà proiettato al cinema o in tv.

      Elimina

Posta un commento

La tua opinione è importante: condividila!