Company Parade - Margaret Storm Jameson

Da qualche anno l'editore Fazi ha deciso di viziarci con alcune saghe capaci di creare dipendenza, ripubblicando romanzi di successo o dandone per la prima volta alle stampe alcuni mai tradotti. Dopo la magnifica avventura dei Cazalet, la trilogia di Carmen Korn (di cui aspettiamo con trepidazione l'ultimo volume), quella, appena avviata, di Jalna e alla conclusione dei tre volumi dedicati alla Famiglia Aubrey, è da poco giunto in libreria Company Parade il primo romanzo della serie Lo specchio nel buio, opera della scrittrice inglese Margaret Storm Jameson (1891-1986).


La protagonista di Company Parade è Hervey Russel, venticinquenne sposata con Penn Vane, un insegnante che, all'indomani dell'armistizio del 1918, non si rassegna al congedo dall'esercito e non si fa carico delle responsabilità famigliari. Hervey, determinata a inseguire i suoi sogni di scrittrice e a trovare al tempo stesso un impiego che le permetta di mantenere se stessa e il figlio Richard, affida quest'ultimo ad una balia a Danesacre e si trasferisce a Londra. Qui viene assunta da un'azienda che si occupa di pubblicità, ma non si sente affatto portata per la creazione di slogan e la comunicazione commerciale. La vita in città, tuttavia, la mette in contatto con esponenti di punta del giornalismo inglese e con personaggi che frequentano i salotti più alla moda, oltre che portarla a riallacciare i rapporti con gli Philip e T.S., che non mancano di corteggiarla. Mentre è sola nella City, si riaffaccia anche un amante americano, portato in Europa dalla guerra, al quale, però, Hervey è decisa a non cedere. La giovane donna si tiene stretta la propria indipendenza e, senza demordere, si dedica al suo romanzo, sebbene la prima pubblicazione sia stata giudicata assai scadente e non manchino coloro che glielo ricordano. Tanto è agguerrita nella scrittura, tanto è però debole di fronte a Penn, che, quando ritorna nella sua vita, si rivela un inetto, un insoddisfatto, un eterno ragazzino che finge di dispiacersi delle sue tresche extraconiugali e che, pure, Hervey non riesce ad abbandonare. Tutt'intorno si agita una società che cerca di ritornare alla normalità, lasciandosi alle spalle la guerra oppure cercando di innescarne un'altra, un mondo che insegue il progresso, il successo mediatico, la cresta dell'onda, ma anche un'umanità che cerca riscatto e che anima i movimenti socialisti.
Tanti sono i nuclei di interesse nella trama del romanzo e nella descrizione dei personaggi e del loro ambiente e altrettanto interessante è la figura dell'autrice. Margaret Storm Jameson, che la traduttrice Nadia Terranova, nella sua introduzione, definisce 'la geniale', ha ottenuto indiscutibili primati professionali, come prima donna laureata a Leeds, come attivista per la pace e come curatrice dell'edizione inglese del Diario di Anna Frank. L'autrice stessa spiega il significato del titolo del suo ciclo narrativo, rivelando che quello specchio riflette, allo stesso tempo, la sua mente, quella del lettore e quella della sua protagonista. E, in effetti, nella vicenda di Hervey si ritrova molto di quella di Margaret Storm Jameson, ma, in un certo senso, si riverbera anche la nostra, considerando la pressante attualità della vicenda di questa eroina.
Company Parade è un romanzo appassionante, soprattutto nella prima parte, quando seguiamo Hervey nel suo districarsi fra difficoltà, maldicenze, dubbi e speranze. Hervey Russell, su cui aleggia lo spettro della nonna, imprenditrice di successo che, però, non ha mai fatto parte della sua vita, è un personaggio moderno, che incarna l'intraprendenza di una donna che cerca di reinventarsi in una società dominata dagli uomini, ma che delle donne non può più fare a meno, un po'perché chi è tornato dalla guerra fatica a ritrovare il proprio posto, un po'perché, anche per effetto del conflitto, le donne rappresentano un'energia fresca, dirompente e ormai irrinunciabile. Questa donna in cerca di successo ma lacerata fra le sue ambizioni, la malinconia per il figlio lontano e un sentimento ambivalente e irrisolto nei confronti del marito, oltre che costantemente impegnata a definirsi anche in rapporto agli uomini che ha intorno, come il collega David Renn o il pomposo William Ridley, rappresenta i mutamenti fortissimi vissuti dall'Inghilterra negli del primo dopoguerra e promette intriganti sviluppi futuri.
E quindi, dopo questa briosa parata, non ci resta che attenderne il seguito.
La certezza del disastro – finirà sicuramente in un disastro – di cui forse in seguito si sarebbe fatta una risata aveva un effetto familiare su di lei, rivelando l’altra Hervey, la Hervey di cui diffidava, Quella Hervey era una creatura appassionata, avventata, avida di esperienze, spinta, inaffidabile, trasgressiva, cinica, crudelmente perspicace. Forse era la più autentica; ma ce n’era un’altra, una giovane donna avveduta e tradizionalista, che la osservava e la teneva a bada e faceva quel che poteva per guadagnare soldi e conquistarsi una vita stabile. In quel momento la seconda Hervey era solo una spettatrice e ascolta con ironia, intervenendo di tanto in tanto.
C.M.

Commenti

  1. Non è per nulla il mio genere.
    Anche se quel piccolo stralcio che hai inserito mi ha colpito: un buon modo di scrivere.
    Ma apprezzo le case editrici (e ne stanno venendo fuori diverse) che operano in questo modo, pubblicando inediti o cose ormai fuori catalogo.

    Moz-

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    1. Margaret Storm Jameson ha davvero uno stile narrativo pulito e affascinante, poi, naturalmente, l'interesse per il tipo di storia varia da lettore a lettore. Condivido la tua opinione su queste operazioni editoriali: Fazi, in particolare, ha fatto conoscere o riscoprire tante autrici, offrendo un contributo importante alla parità di genere anche nel settore letterario.

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  2. Ho letto e apprezzato questo primo capitolo della saga "Lo specchio nel buio" e non vedo l'ora di leggerne il seguito. La Fazi riesce sempre a proporre ai suoi lettori tanti inediti romanzi dandoci la possibilità di conoscere autrice e autori stranieri :)

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    1. Anch'io sono molto curiosa: ora che abbiamo avuto modo di conoscere ampiamente Hervey Russel, possiamo goderci le sue avventure nei successivi volumi. Concordo anche sull'importanza del lavoro editoriale di Fazi: grazie a loro autrici come Margaret Storm Jameson possono imporsi alla nostra attenzione (o tornare a essere lette, per quanto riguarda le riedizioni). :)

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