Cosa leggi in estate?

Con la fine della scuola e della reclusione da pandemia che, a quanto ho letto in giro, ha rappresentato una sorta di ripiegamento improduttivo per molte persone, il blocco del lettore se ne è volato via, per fortuna. La primavera è stata strana, anzi, straniante: nonostante molti di noi siano stati tappati in casa per settimane, prendere un libro e dedicarsi alla lettura con costanza ed entusiasmo è risultato spesso difficile anche per i cosiddetti lettori forti, ed è purtroppo risaputo che il mercato del libro ha avuto una pesante flessione negli ultimi mesi (complice, secondo alcuni, anche la regolamentazione degli sconti entrata in vigore poco prima del lockdown) e di certo le biblioteche non hanno costituito quel centro vitale di scambi e suggerimenti che di solito rappresentano, dato che sono rimaste a lungo chiuse.

Illustrazione di Symon McVilly

L'estate, però, ha riportato la voglia di leggere, un po'perché lo spiaggiamento sotto l'ombrellone continua a costituire uno dei momenti topici per gli sfogliatori di libri, un po'perché anche il divano di casa o la poltroncina in giardino hanno smesso di essere luoghi di seduta forzata e sono tornati a costituire una libera scelta di relax. Prima, con il blocco del lavoro o con il telelavoro, entro le pareti di casa non c'era più un vero e proprio spazio intimo: mancava la chiara distinzione fra il momento dell'occupazione (o del pensiero per l'occupazione sospesa o perduta) e quello dello svago e forse è stata questa percezione di un continuum surreale ad allontanare i lettori dal godimento dei libri. Per me è stato così: anche al di fuori dei frenetici momenti della didattica a distanza e delle riunioni in teleconferenza, il cervello non staccava, ero come incapace di distinguere il momento della pausa e, comunque, i nervi rimanevano tesi, la mente assorta, in uno stato che mi rendeva impossibile immergermi in una storia.
Ma, si diceva, l'estate ha riportato un po'dell'entusiasmo perduto e per me estate significa sempre libri, libri e ancora libri, tanto che non ne ricordo una che non sia iniziata con il rifornimento per il periodo delle vacanze. Quest'anno ho fatto i miei acquisti estivi online, non solo o non tanto per evitare la frequentazione di luoghi affollati (le librerie non lo sono, di solito, ma quelle piccole come quella in cui amo rifornirmi io fan presto ad esser piene), quanto per non dover scarrozzare dal negozio al parcheggio una mole di libri che avrebbe dato il colpo di grazia alla schiena già provata da mesi di stazionamento al pc. Insomma, pur avendo già una notevole scorta di volumi, come al solito non ho potuto resistere all'impulso di acquistarne altri. Qualcuno potrebbe ritenerla ingordigia, ma il fatto è che talvolta i libri in attesa non risultano allettanti in un certo momento o periodo, quindi si è portati a procurarsene altri più adatti ai nostri gusti stagionali o, semplicemente, ad una voglia o un capriccio, sacrosanti diritti del lettore come dei golosi!
Se considero le mie tendenze di lettura in estate, noto che spesso fa capolino il giallo, un genere che per il resto dell'anno non mi attira per niente, forse perché associo il thriller e la suspense proprio alle letture che prediligevo da ragazzina, quando non c'era acqua cristallina che mi potesse schiodare dalla sdraio e dalle pagine. Quattro delle letture affrontate dalla fine di giugno ad oggi sono gialli e un quinto, I Romagnoli ammazzano al mercoledì di Davide Bacchilega, mi sta già aspettando, inoltre ho ad attendermi la monumentale opera omnia di Sherlock Holmes.
Tendo a tenere per l'estate e a voler avere a disposizione per il periodo più caldo i romanzi che hanno in qualche modo a che fare con il mare o con i viaggi, motivo per cui ho dei titoli acquistati subito dopo il rientro dalle vacanze del 2019 o non finiti in quel periodo che sono slittati all'estate 2020, come La vera storia del pirata Long John Silver di Björn Larsson, Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway o Il libro dell'estate di Tov Jansson.
Verso l'estate spingo anche la saggistica e i classici, ma quest'anno ho fatto una scelta classica nel senso originale della parola, dedicandomi all'impresa delle Metamorfosi di Ovidio, mentre di solito i classici su cui mi fiondo sono i tomoni dell'Ottocento o della prima metà del Novecento. Trattandosi in entrambi i casi di libri di un certo peso (anche in senso materiale), li lascio a momenti in cui mi possa concentrare solo su quelli e non li cerco nel resto dell'anno, dato che non sarebbero buoni come trastullo nelle sale d'attesa, fra una lezione e l'altra oppure nei cinque minuti che di norma rappresentano il tempo in cui, in periodo lavorativo, resisto prima di crollare addormentata.
Fanno eccezione i numerosi ebook, alcuni dei quali scaricati approfittando delle numerose produzioni delle case editrici durante il lockdown: anche se ho lì pronto il titolo che farebbe al caso mio, per me rimangono sempre seconde o terze scelte, da un lato perché non riesco a sostituirli pienamente al volume cartaceo (un mio limite che in parte ho già provato a spiegare), dall'altro perché non mi viene proprio spontaneo accendere il dispositivo per sfogliare la libreria, quando ho di fronte quella fisica, già traboccante di romanzi inesplorati o di titoli che, solo a vederli lì, belli in ordine e magari un po'impolverati, invitano alla rilettura. Quest'anno, poi, ho fatto un'indigestione di lettura su schermo e aprire un ebook è proprio uno stimolo che non arriva, quindi leggerli in estate è per me improponibile.
Avere cospicue scorte di libri, che provengano da acquisti, prestiti in libreria o suggerimenti di amici, è sempre una bella sensazione, perché per noi lettori forti è importante confidare nella disponibilità di titoli diversi, così da poter selezionare di volta in volta il romanzo, l'antologia, il saggio più adatti alla situazione. Poi magari ne nascono anche dei dilemmi, perché non sempre il primo libro cui pensiamo la spunta sulle altre opzioni disponibili, ma anche questo è il bello della vacanza: godersi il tempo fra una lettura e l'altra.
A questo proposito, in estate io ho una piccola crisi ogni volta che devo rimandare la lettura di un libro che mi fa estate, perché temo che alla fine di agosto rimanga intonso e finisca per scivolarmi all'anno successivo... cosa che puntualmente avviene sempre, soprattutto per il problema delle abbondanti scorte di cui sopra. Prima di settembre vorrei tornare a Holt con Kent Haruf, in Giappone con Durian Sukegawa, in Austria con Stefan Zweig e in Sardegna con Michela Murgia, solo per nominare alcuni degli autori che sono recentemente entrati o rientrati nella mia libreria. Chissà se ce la farò, se gli esclusi dell'estate resisteranno alla caduta delle foglie e al sopraggiungere della neve o resteranno congelati fino alla prossima estate...
E voi cosa leggete in questo periodo o cosa tendete a leggere (o a non leggere) in estate?

C.M.

Commenti

  1. Io durante le vacanze, in generale, ma estive, in particolare, comincio diversi libri contemporaneamente e leggo tanti manga. Quanto ai libri, alla fine, ne spunta uno che viene terminato per primo e gli altri seguono; i manga, invece, li leggo in velocità e cerco di finire le serie che, quando lavoro, lascio in sospeso.

    Al momento, tra i romanzi:
    House of leaves (Casa di foglie) di Mark Z. Danielewski;
    Marco Visconti di Tommaso Grossi e
    Ten dead comedians di Fred Van Lente

    Tra i manga:
    ho terminato la serie di Master Keaton di Naoki Urasawa, Hokusei Katsushika e Takashi Nagasaki;
    ho terminato la serie Q and A di Mitsuru Adachi e
    finalmente - un sogno che mi porto avanti da anni - ho incominciato la serie di Touch sempre di Mitsuru Adachi, che mi auguro di finire sempre in estate.

    Dovrei fare altro oltre a leggere, ma mi risulta difficile al momento.

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    1. Anch'io in favore della lettura escludo qualsiasi altra attività: ormai non riesco neanche più a guardare dei film, salvo poi continuare a rimproverarmi di non avere una degna cultura cinematografica. Ti invidio questa capacità di leggere tanto tutto insieme: io, al massimo, riesco ad affrontare due libri, purché siano molto diversi; talvolta tento di afiancare ai romanzi qualche manga, ma anche in quel caso dovrei concentrarmi solo su quelli, perché, se mi passa il tempo, inizio a dimenticare qualcosa e a disaffezionarmi... come mi è successo con Sailor Moon, attesissimo ma poi messo in pausa a metà.
      Com'è Casa di foglie? Ci giro intorno da un po', ma mi manca lo stimolo giusto per decidermi a comprarlo e leggerlo...

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    2. Sailor Moon... anche io devo ancora finire di leggerlo.

      Sono ancora all'inizio di Casa di foglie, quindi non mi sono ancora imbattutta in tutti quegli elementi grafici e insoliti nella costruzione del testo di cui tutti parlano. Al momento, in ogni caso, non riesco ad accettare di buon grado il narratore, che ha un suo perché, ma i suoi depistaggi che rallentano la lettura e ti confondono risultano stancanti.

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    3. Stando così le cose, mi sa che lo lascerò da parte, perché questo tipo di scelta metterebbe a disagio anche me. Grazie dell'informazione!

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  2. Sinceramente anch'io prediligo nella stagione estiva tutti quei romanzi ambientati proprio in quest'ultima, forse perché mi sento, così, in simbiosi con la stagione: il mare (o la montagna), il caldo, la spensieratezza... Poi però, come sempre, le letture prendono una strada del tutto diversa ed ecco allora che mi ritrovo in "Emma" della Austen, pur sempre piacevole comunque. ;-)

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    1. Uscire di strada, quando si tratta di letture, è sempre e comunque un'avventura: a volte proprio il libro imprevisto ci regala emozioni e riflessioni memorabili. :)

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