Alla fine il Covid arrivò anche a Pineta. Ebbene sì, la pandemia sta
iniziando a far sentire la sua presenza anche nella narrativa, segno che
ha tristemente scandito un'epoca, generando situazioni di cui i
romanzieri non possono non tener conto. Nell'ultimo libro della serie
del BarLume Marco Malvaldi ha immaginato i suoi vecchietti alle prese
con le restrizioni imposte dalla pandemia, con il barrista Massimo che
lavora per l'asporto e deve far da moderatore nei meeting online della
combriccola di ficcanaso.
Per Ampelio, Aldo, Pilade e Gino, come
per molti anziani italiani, la privazione dei riti quotidiani - una
partita a carte, l'appuntamento al bar, la lettura condivisa di un
giornale - è diventata una prigione, una situazione di grande pericolo
per delle menti che nell'isolamento potrebbero perdere la loro vivacità.
E nemmeno Massimo, che pure ogni tanto vorrebbe il quartetto uretra più
discreto, silenzioso e lontano dal suo luogo di lavoro, riesce a
rimanere indifferente alla loro sofferenza.
Ecco perché, quando Alice si ritrova a indagare su un caso nel mezzo dello svolgimento di un corso di aggiornamento in Calabria, grazie a telefonate e riunioni online Ampelio e compagnia riescono a spettegolare e a sperimentare l'indagine a distanza. Un po'è Massimo a farsi sfuggire delle informazioni, distratto com'è dal ritorno a Pineta di sua madre e dal ricovero in ospedale del nonno; un po'è Alice che, per tenere compagnia ad Ampelio e sentirsi a sua volta meno sola nella sua stanza d'albergo, scambia qualche riflessione con lui. Insomma, la misteriosa morte di due coniugi del mondo della ristorazione, soffocata dalle più impellenti e rilevanti notizie sul dramma del Covid che monopolizzano i media, arriva comunque in Toscana in tempo reale e promette ai vecchietti e allo stesso barrista di dimenticarsi per un po'della pesante situazione epidemiologica, della paura e della snervante attesa di una svolta. Il tutto con il solito retrogusto di comicità maremmana che rende i romanzi di Malvaldi uno straordinario strumento di svago e divertimento, dei quali abbiamo bisogno oggi più che mai.
C.M.
Ecco perché, quando Alice si ritrova a indagare su un caso nel mezzo dello svolgimento di un corso di aggiornamento in Calabria, grazie a telefonate e riunioni online Ampelio e compagnia riescono a spettegolare e a sperimentare l'indagine a distanza. Un po'è Massimo a farsi sfuggire delle informazioni, distratto com'è dal ritorno a Pineta di sua madre e dal ricovero in ospedale del nonno; un po'è Alice che, per tenere compagnia ad Ampelio e sentirsi a sua volta meno sola nella sua stanza d'albergo, scambia qualche riflessione con lui. Insomma, la misteriosa morte di due coniugi del mondo della ristorazione, soffocata dalle più impellenti e rilevanti notizie sul dramma del Covid che monopolizzano i media, arriva comunque in Toscana in tempo reale e promette ai vecchietti e allo stesso barrista di dimenticarsi per un po'della pesante situazione epidemiologica, della paura e della snervante attesa di una svolta. Il tutto con il solito retrogusto di comicità maremmana che rende i romanzi di Malvaldi uno straordinario strumento di svago e divertimento, dei quali abbiamo bisogno oggi più che mai.
C.M.
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