Il meraviglioso mago di Oz - Lyman Frank Baum

Ancora una volta grazie a MinaLima sono riuscita a colmare una lacuna letteraria: attratta dalle spettacolari edizioni illustrate che seducono il lettore, oltre che con il loro contenuto, anche con la possibilità di impreziosire gli scaffali della libreria, dopo Il giardino segreto e Le avventure di Pinocchio sono approdata a Il meraviglioso mago di Oz di L. Frank Baum.
Della vicenda di Dorothy, prima di avventurarmi nella lettura, sapevo ben poco grazie a qualche pezzo di cartone animato e sul misterioso mago del titolo avevo solo vaghe idee basate sul film Il grande e potente Oz del 2013. In un certo senso, la storia non mi attraeva nemmeno, ma sono contenta che, alla fine, abbia preteso una tale attenzione da farmi attendere la ristampa dell'edizione Ippocampo.
 
 
Le avventure di Dorothy e del suo cagnolino Totò inziano quando un tornado li trasporta con tutta la loro casetta dal Kansas in una terra sconosciuta. Qui la ragazzina incontra i Ghiottoni, che la acclamano come loro liberatrice, perché la casa si è abbattuta proprio sulla malvagia Strega dell'Est che tiranneggiava su di loro; la Strega del Nord, giunta rapidamente alla notizia dell'incredibile evento, suggerisce a Dorothy di recarsi alla Città di Smeraldo per chiedere aiuto al grande e potente mago di Oz, l'unico che, forse, potrà riportarla nel Kansas; inoltre la invita a prendere le scarpette d'argento della Strega dell'Est, già sciolta, per poter affrontare il cammino e servirsi, al bisogno, del misterioso incantesimo di cui sono portatrici, e stampa sulla sua fronte un bacio che le garantirà protezione. Dorothy si mette in cammino seguendo la strada lastricata di mattoni gialli che conduce alla Città di Smeraldo e lungo il percorso incontra coloro che la accompagneranno in tutte le sue peripezie: lo Spaventapasseri, il Taglialegna di Latta e il Leone Codardo, impazienti di chiedere al mago di dotarli, rispettivamente, di un cervello, di un cuore e del coraggio. Sfuggiti ai Tigrorsi e al letale campo dei papaveri, la bislacca compagnia giunge al cospetto del grande e potente mago, che, però, è disposto ad aiutarli all'unica condizione che uccidano la malvagia Strega dell'Ovest. Il viaggio, dunque, riprende, con tutti i pericoli che la Strega è pronta a scagliare sui suoi nemici.
Romanzo di ispirazione fiabesca, Il meraviglioso mago di Oz, pubblicato per la prima volta nel 1900, unisce una materia semplice a temi complessi, trattati nel modo diretto e semplice che li rende accessibili anche ai lettori più giovani. Si inzia con Dorothy che, accolta come una benefattrice dai Ghiottoni, sceglie comunque di tornare alla poverissima vita che conduce nel grigiore del Kansas, perché affezionata agli zii che l'hanno cresciuta, per arrivare alle tenere speranze dello Spaventapasseri, sempre pronto a sacrificarsi per gli amici e capace di trovate ingenose che fanno passare in secondo piano il fatto che sia privo di un cervello e che lo rimpianga tanto; si sono poi il coraggioso Taglialegna di Latta, che, pur privo di cuore, si commuove di fronte alla sofferenza degli animali al punto da rischiare di arrugginirsi e di bloccarsi per sempre, e l'energico Leone di cui scordiamo spesso la mancanza di coraggio: nell'improbabile quartetto che si dirige alla Città di Smeraldo le debolezze di ciascuno passano in secondo piano, superate dalla disponibilità all'aiuto reciproco e al sincero legame che si crea nella piccola comunità, e conducono ognuno dei personaggi al proprio posto nel mondo. È però proprio il grande e potente Oz a suscitare le riflessioni più profonde, col mistero che aleggia intorno alla sua identità, le molteplici forme che assume per i suoi ospiti e la singolare richiesta di essere sostituito nella lotta contro la Strega dell'Ovest.
Straordinarie come già negli altri volumi le illustrazioni di MinaLima, che ricostruiscono il variegato Paese di Oz, i suoi scenari variopinti e multiformi e le sue creature fantastiche: finora, forse proprio per la pregnanza del colore e dei dati visivi all'interno della storia, è finora il libro migliore della collana.

Man mano che procedevano, lo sfavillio si faceva sempre più intenso, e sembrava proprio che fossero ormai vicinissimi alla meta del loro viaggio. Tuttavia, solo nel pomeriggio giunsero finalmente alla grande muraglia che circondava la Città. Era alta, massiccia e di un verde brillante. Di fronte a loro, dove terminava la strada di mattoni gialli, c'era una grande porta, tutta tempestata di smeraldi che luccicavano al sole, al punto da abbagliare con il loro fulgore perfino gli occhi dipinti dello Spaventapasseri.

C.M.

Commenti

  1. Pensa che coincidenza, io ho appena chiuso il mio post sullo spettacolo tratto dal romanzo. Ho citato in ultimo questo post, sarebbe perfetto se leggessero entrambi. Bella storia, e portarla in palcoscenico è stato un'impresa difficile ma appassionante.

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    1. Immagino che abbiate dovuto selezionare: non l'avrei mai detto, visto il numero di pagine, ma ne succedono in pochi capitoli!
      Vengo subito a leggerti!

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