Segnalibri #5

Nel tentativo di riprendere il ritmo lettura-recensione, ho deciso di condensare in un unico post le riflessioni su alcune delle recenti letture. Dalla metà di aprile, quando ho pubblicato gli ultimi Segnalibri, ho letto molto ma avuto pochissimo tempo per trasferire qui nel blog le mie impressioni. È stato un periodo di letture e riletture e ho deciso di suddividere in due percorsi le mie esperienze; oggi ne condivido la prima parte.
 

Fra la fine di aprile e l'inzio di maggio mi ha tenuto compagnia Shifra Horn con il suo romanzo Quattro madri (Fazi), l'affascinante storia di quattro generazioni di donne di Gerusalemme e della maledizione che da Mazal si trasmette a Sarah, Pnina Mazal e Gheula, per finire con Amal. Le protagoniste che si passano il testimone sono quattro madri accomunate dall'abbandono subito, per ragioni diverse, dopo aver messo al mondo una bambina: Amal, che ha partorito un maschio, ha interrotto una catena. Attraverso l'esperienza di quest'ultima facciamo la conoscenza del personaggio più memorabile del romanzo, sua nonna, la bellissima Sarah dai lunghi capelli biondi e sempre avvolta dal profumo delle rose: la vediamo nascere dalla giovanissima Mazal, mettere al mondo Pnina Mazal e assistere quest'ultima mentre alleva, gestendo da sola la difficile vita di madre e lavoratrice, Gheula. Sullo sfondo di una vicenda che è intrisa di realismo magico si collocano i cambiamenti storici di Gerusalemme, dal dominio ottomano alla guerra, fino alla nascita dello Stato di Israele, proprio l'anno della nascita di Amal. Quattro madri è un romanzo coinvolgente, emozionante, commovente, più che consigliato.
 
Dopo Le otto montagne sono tornata a conoscere Paolo Cognetti con l'ultimo romanzo pubblicato, La felicità del lupo (Einaudi). Ben diverso dalla complessa costruzione della precedente, questa nuova storia ha ancora una volta come sfondo e coprotagonista la montagna: siamo a Fontana Fredda, luogo dell'infanzia di Fausto, che vi è tornato dopo aver lasciato Milano, il suo caos e una relazione finita male; Fausto lavora come cuoco nel ristorante di Babette, un'altra donna in fuga dalla città che a Fontana Fredda ha però un passato molto più radicato; qui avviene l'incontro con Silvia, cameriera alla ricerca della propria strada, sospesa fra il desiderio dei ghiacciai e dell'esplorazione polare e il richiamo alla città, e con Santorso, burbero montanaro che convive a fatica con i cambiamenti che vede intorno a sé e in sé. La felicità del lupo racconta il percorso verso se stessi di Fausto e, a margine, di Silvia, che sono alla ricerca del proprio posto, della possibilità di appagare i propri desideri e di un approdo; molto più sicuro e a proprio agio con la montagna è Fausto, che abbraccia nuovi lavori e nuove occasioni pur di radicarsi a Fontana Fredda, più indecisa e del resto preda dell'indecisione giovanile Silvia. Il problema del romanzo è che questo interessante materiale non ha un vero e proprio sviluppo: rimane come abbozzato, sciolto in quadri di vita montanara e riflessioni sbocconcellate, che non vengono ricucite e, quindi, non approdano a un senso ultimo.

Arriviamo infine ad una rilettura. Era il 2007 e avevo alle spalle il mio esame di Maturità, quando, in vacanza, acquistai Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder (Longanesi); mi piacque molto e da qualche tempo avevo l'idea di riprenderlo, scaturita da un desiderio più generale di tornare alla filosofia e di approfondirne qualche snodo. Sofia Amundsen sta per compiere quindici anni quando nella sua vita irrompe un misterioso maestro di filosofia che inizia a spedirle delle lettere, dapprima chidendole di rispondere a due domande («Chi sei tu?» e «Da dove viene il mondo?»), poi lasciandole dei messaggi di buon compleanno indirizzati ad una certa Hilde Møller Knag. Ai primi messaggi seguono gli appuntamenti con un vero e proprio corso di filosofia, che catapulta la giovane protagonista all'origine dei miti, nell'antica Grecia, nel Vicino Oriente, nell'Europa cristiana, nell'epoca dell'empirismo, fino al Romanticismo, a Darwin e all'Esistenzialismo. Tuttavia, più Sofia si appassiona allo studio che porta il suo stesso nome, più le sorge il sospetto che il maggiore Albert Knag, il padre di Hilde che si intrufola in ogni capitolo del libro con i suoi messaggi alla figlia, abbia in mano la sua vita e quella del suo maestro. Il mondo di Sofia è un'appassionante storia fatta di storie, un viaggio fra i grandi interrogativi che da sempre tengono in ostaggio l'essere umano e fra le innumerevoli risposte che sono state proposte, una provocazione sull'esistenza, sul libero arbitrio, sulla manipolazione della realtà e sulla percezione estetica e razionale. Il mondo di Sofia può essere sia il primo passo in un percorso di studi che contempli la filosofia sia l'ideale conclusione di un corso di filosofia... ma non di un cammino filosofico, destinato, per sua stessa definizione, a rimanere aperto.

Avete letto questi romanzi? Cosa ne pensate?

C.M.

Commenti

  1. Io ancora devo leggere il primo Cognetti, che dopo il successo di premiazione del film a quanto pare è molto ben scritto. Come anche tu evidenzi, questo secondo atteso romanzo è ben diverso. Prenderò Le otto montagne e spero che questo scrittore mi conquisti. Il mondo di Sofia è uno di quei libri che vorrei leggere da un bel pezzo. Avrei voluto scoprirlo negli anni del liceo, quando fui conquistata dalla filosofia.

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    1. Le otto montagne, anche se non molto più lungo de La felicità del lupo, ha un respiro molto più ampio, con una sua progettualità evidente e un approfondimento che manca a questa nuova storia, pur ricca di potenzalità (è proprio il mancato sviluppo che mi irrita); sono curiosa di vedere il film. Quanto alle avventure di Sofia, credo che ti piacerebbero, soprattutto se la filosofia ti appassiona: per me è stata l'occasione di innamorarmi di nuovo della disciplina, per molto tempo messa da parte... essere circondata da adolescenti nel pieno della scoperta di questa materia ha senza dubbio inciso sul desiderio di riprenderlo. Per come ho imparato a conoscerti attraverso i tuoi post e le tue letture, credo che anche Quattro madri potrebbe piacerti.

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  2. Quattro Madri sembra davvero interessante... Me lo segno

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