tag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post1934455397061808034..comments2024-03-09T21:42:45.231+01:00Comments on Athenae Noctua: È ancora possibile la poesia?Cristina Malvezzihttp://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comBlogger34125tag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-68560110069106775542015-03-16T10:25:07.321+01:002015-03-16T10:25:07.321+01:00Bellissima associazione: non conoscevo queste paro...Bellissima associazione: non conoscevo queste parole Dickinson, ma il loro significato è forte e riassume bene questa capacità di illuminazione della poesia...Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-79427846621405002082015-03-16T10:00:37.801+01:002015-03-16T10:00:37.801+01:00Bel post, e interessante riflessione. La poesia no...Bel post, e interessante riflessione. La poesia non è solo un genere letterario: è un'istanza radicata nell'animo umano, e appartiene a tutti, ed è democratica. Tutti siamo poeti in nuce, ma non tutti riusciamo a mettere per iscritto il nostro bisogno di poesia. Allora, come scriveva la Dickinson, intervengono i poeti ad "accendere lampade", illuminando il quotidiano dei non-poeti di istanti di bellezza.Ophelinhahttps://www.blogger.com/profile/14185054497829670324noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-56908949429408547882013-07-25T12:49:50.704+02:002013-07-25T12:49:50.704+02:00Probabilmente nessuno capisce del tutto la differe...Probabilmente nessuno capisce del tutto la differenza, tant'è che libri diversi danno esempi diversi se non contrari...d'altronde, non vedo perché distinguerle: è un'elucubrazione intellettualoide inutile!Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-80121338772075076992013-07-24T23:07:22.308+02:002013-07-24T23:07:22.308+02:00(Io infatti quelle due figure retoriche le confond...(Io infatti quelle due figure retoriche le confondo sempre!)Argonauta Xenohttps://www.blogger.com/profile/05841979248352968701noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-71162026152238422013-07-22T14:59:15.088+02:002013-07-22T14:59:15.088+02:00Non la ritengo una lettura spiacevole (pesantella ...Non la ritengo una lettura spiacevole (pesantella sì, ma non così odiosa), solo che non mi piace l'idea che sia un'opera totalizzante, da conoscere dalla A alla Z quando ad altri autori (gli stessi Scapigliati da te citati e a mio avviso molto interessanti) non si dedica una sola parola... sicuramente i programmi avevano senso fino ad una o due decine di anni fa, mentre oggi andrebbero in gran parte rivisti: ha senso voler ottenere da uno studente la definizione perfetta della differenza fra sineddoche e metonimia e poi non uscire dal tracciato di quei cinque-sei poeti di riferimento?Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-25615063341904479362013-07-21T18:22:40.819+02:002013-07-21T18:22:40.819+02:00Tra medie, ginnasio e liceo ho studiato letteratur...Tra medie, ginnasio e liceo ho studiato letteratura in tre modi diversi. È proprio nel triennio che il programma era incentrato sui soli autori italiani (lambendo appena il Novecento). Forse ha anche senso così, o forse ce l'aveva quando è stato istituito questo sistema. Vero è che senza guardare all'esterno è impossibile comprendere certi autori e certi movimenti, mi vengono in mente la scapigliatura e Tarchetti, il Poe di "noi altri".<br />Io comunque sono uno dei pochi ad aver trovato <i>I Promessi Sposi</i> una lettura piacevole! ;)Argonauta Xenohttps://www.blogger.com/profile/05841979248352968701noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-71485376072822980922013-07-21T12:46:09.841+02:002013-07-21T12:46:09.841+02:00Io sono per una profonda revisione dei programmi a...Io sono per una profonda revisione dei programmi a beneficio delle manifestazioni letterarie (ma anche storiche) più recenti. Sono poi del parere che i generi (in effetti più considerati alle medie e nei bienni delle superiori che entro la conologia della storia letteraria) dovrebbero avere più spazio rispetto alla mera sequenza cronologica: un percorso che va da Omero ad Ariosto e arriva a Tolkien sarebbe molto stimolante (fermo restando che in certi ordini di scuole Omero non può avere la stessa imprtanza di Tolkien), così come degli excursus internazionali su temi poetici anziché monografie su pochi poeti scelti esculsivamente italiani o raffronti fra i sistemi narrativi di letterature diverse in luogo dell'analisi esclusiva dei <i>Promessi Sposi</i>...Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-8283551694623836702013-07-21T11:27:39.486+02:002013-07-21T11:27:39.486+02:00Ah, guarda, io non ci sono neanche arrivato a Pave...Ah, guarda, io non ci sono neanche arrivato a Pavese! Anzi, abbiamo affrontato Saba, Montale e Ungaretti come approfondimento pomeridiano (o "potenziamento") perché non ci stavano nelle ore curricolari! Però mi ricordo l'esistenza di <i>Al cor m'estai</i> di Rambertino Buvalelli!<br />:D<br /><br />(In realtà nell'antologia delle medie ricordo un maggiore interesse ai generi e un po' meno alla storia. Ricordo per esempio che l'Epica andava da Omero ai poemi cavallereschi, e c'era anche il capitolo sulla fantascienza che ero l'unico ad apprezzare!)Argonauta Xenohttps://www.blogger.com/profile/05841979248352968701noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-45340760416915061002013-07-21T10:06:39.248+02:002013-07-21T10:06:39.248+02:00Qualcosa di Tolkien è già entrato nei libri scolas...Qualcosa di Tolkien è già entrato nei libri scolastici, almeno come approfondimento tematico, e penso che anche la Rowling avrà un suo posto nella storia della letteratura per ragazzi. Da molto young-adult e dalla nuova moda dei romanzi erotici ci salverà forse l'eterno ritardo dei programmi scolastici nel recepire le novità (chi mai è arrivato oltre Pavese, se c'è arrivato?) e l'astio dell'ambiente accademico rispetto alla letteratura di genere, disimpegnata. Quindi credo che non faranno storia, anche se resteranno ancora per qualche anno una forte marca di costume letterario!Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-92121059406451537362013-07-20T19:22:57.612+02:002013-07-20T19:22:57.612+02:00Sollevi una giusta obiezione! Mi sono trovato a ri...Sollevi una giusta obiezione! Mi sono trovato a riflettere cosa potrebbe entrare in un ipotetico corso di letteratura (anche se a dire il vero riflettevo sulla musica, ma il discorso è analogo) da qui a... diciamo un secolo, anche mezzo. Ci sarà la moda dei vampiri? Il porno-soft? Se da una parte è chiaro che il professor Tolkien ha influenzato per decenni il fantasy, come considerare la Rowling, che pure ha avuto un successo mai visto prima? L'enorme espansione del mercato editoriale ha reso i circoli elitari immensamente più piccoli.<br />Faccio fatica a immedesimarmi nell'uomo del futuro! :)Argonauta Xenohttps://www.blogger.com/profile/05841979248352968701noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-44674197268196135972013-07-20T09:36:11.532+02:002013-07-20T09:36:11.532+02:00Rispondo subito (ovviamente secondo il mio sentire...Rispondo subito (ovviamente secondo il mio sentire, niente di scientificamente provabile) sulla questione degli attuali potenziali lettori di grandi poeti: la fruizione della poesia è stata sempre piuttosto elitaria, soprattutto prima del Novecento, quando quello poetico era un linguaggio altamente formalizzato, pieno di arcaismi, stilnovismi e termini che per i lettori comuni (quei pochi che al di fuori delle cerchie intellettuali sapevano leggere) avevano spesso un significato diverso da quello inteso dagli autori. Anche oggi, insomma, sarebbero pochi coloro che potrebbero apprezzare un buon poeta (e fra questi mi inserisco io stessa, che, in materia di poesia contemporanea, sono ignorante, ignorantissima, ignoranterrima).<br />Hai ragione, è difficilissimo scrivere poesia, e chi lo fa (non mi riferisco a te, potrei pensare alle mie stesse prove giovanili, in seguito alle quali ho rinunciato a far poesia) spesso spezza le frasi a casaccio (trovo che la tua espressione calzi a pennello) e non si cura minimamente degli aspetti di ritmo, sonorità e della complessa operazione della scelta delle parole e della creazione di un tessuto omogeneo...quando in una poesia piena di formule liriche antiquate mi risuona una parola come <i>déjà-vu</i> o <i>clacson</i> mi schizzano gli occhi fuori dalle orbite!Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-71201477536677333122013-07-19T23:44:12.070+02:002013-07-19T23:44:12.070+02:00Questione mica da ridere! È vero che la poesia è u...Questione mica da ridere! È vero che la poesia è una forma d'arte estremamente democratica, nel senso che a ciascuno di noi è stato fornito, a scuola, un "kit base" per questo tipo di produzione artistica. Si è appena conclusa l'era dell'SMS ed è iniziata quella della <i>twitteratura</i>, non ci siamo ancora affrancati dal televisore e la comunicazione è diventata quella che è. I giovani scribacchiano poesie, pure io lo facevo e qualcosa ho caricato sul blog, ma il più delle volte sono frasi in prosa spezzate a casaccio e senza quel lavoro che la vera poesia richiede. Cioè, è <i>difficilissimo</i> scrivere una poesia! Può sembrare facile buttare giù una o due dozzine di versi anziché tre cartelle in prosa, ma non è affatto vero. È molto più semplice scrivere il testo di una canzone (la musica aiuta e ricorderai meglio di me i tempi in cui la recitazione era accompagnata dagli strumenti) e qualcuno ha già dato del "poeta" ad alcuni autori di testi. Sono poeti? Potrebbe anche darsi, ma non li trovi sullo scaffale "poesia" e questo fa una non trascurabile differenza a mio modo di vedere. Infine, alla tua domanda, se in queste condizioni potrebbe spuntare un nuovo, grande poeta, io mi chiedo chi ci sarebbe a leggerlo.Argonauta Xenohttps://www.blogger.com/profile/05841979248352968701noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-42323336996685266442013-05-15T17:59:39.977+02:002013-05-15T17:59:39.977+02:00Personalmente fatico ad apprezzare la poesia scrit...Personalmente fatico ad apprezzare la poesia scritta oggi, perché credo che molto si leghi al vissuto degli autori e alla conoscenza del contesto in cui vivono, e non ho l'abitudine di prepararmi o documentarmi sugli autori prima o dopo la lettura. Senz'altro è un limite mio, mi fa invece molto piacere che i miei lettori abbiano dei riferimenti più solidi e che mi mettano al corrente di ciò che non conosco! :)Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-25730465232675771012013-05-15T15:08:07.658+02:002013-05-15T15:08:07.658+02:00Personalmente credo che esistano tanti poeti veri,...Personalmente credo che esistano tanti poeti veri, anche oggi. Il discorso di Montale è simile a quello di Benjamin. Sì, li condivido, l'intellettuale deve sempre denunciare il marcio. E fa bene a tutti conoscere il marcio. Ma la poesia c'è, e si vede. Un esempio di poeta oggi è Claudio Damiani. Un altro Stefano Benni (è più famoso per la narrativa, lo so, ma ho letto le sue poesie e, quando mi è capitata l'occasione di farle autografare, mi ha confessato che è stato il libro migliore che ha scritto).Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-85268517571846973162013-04-03T09:37:23.139+02:002013-04-03T09:37:23.139+02:00Lieta di questa convergenza di spunti e opinioni! ...Lieta di questa convergenza di spunti e opinioni! :)Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-25070274559958009312013-04-02T23:09:16.906+02:002013-04-02T23:09:16.906+02:00Pensavo proprio a quello. Ancora una volta, centro...Pensavo proprio a quello. Ancora una volta, centro perfetto!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-75367377539182718332013-04-02T21:53:11.617+02:002013-04-02T21:53:11.617+02:00Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l...Non chiederci la parola che squadri da ogni lato<br />l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco<br />lo dichiari e risplenda come un croco<br />perduto in mezzo a un polveroso prato. <br /><br />Ah l'uomo che se ne va sicuro,<br />agli altri ed a se stesso amico,<br />e l'ombra sua non cura che la canicola<br />stampa sopra uno scalcinato muro!<br /><br />Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,<br />sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.<br />Codesto solo oggi possiamo dirti,<br />ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.<br /><br />E. Montale, Non chiederci la parola (1923)<br /><br />Non so se ti riferissi a questo, ma hai fatto scattare un altro collegamento.Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-6253295174554998802013-04-02T21:18:51.891+02:002013-04-02T21:18:51.891+02:00Ottimo riferimento, pensavo proprio a quello, comp...Ottimo riferimento, pensavo proprio a quello, complimenti! Anch'io adoro la poesia di Pascoli, personalmente mi ci sono formato, eppure riconosco che rappresenta un punto di non ritorno. Proprio Montale, qualche generazione dopo, denuncerà la crisi non reversibile della parola, tant'è vero che le sue ultime produzioni rasenteranno il diario e la prosa. Spero proprio di sbagliarmi, ma tant'è: la poesia per me ha esaurito il suo corso. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-33023391983414676322013-04-02T19:47:14.825+02:002013-04-02T19:47:14.825+02:00Un bell'intervento, Giuseppe, soprattutto per ...Un bell'intervento, Giuseppe, soprattutto per le ultime righe. La poesia, d'altronde, è quella forma di comunicazione che dovrebbe mettere l'uomo in comunicazione con se stesso, con la realtà che lo circonda, con il divino (per la poesia religiosa), con il senso profondo delle cose, con la natura. E, si sa, per ogni buon colloquio, occorrono il silenzio e il raccoglimento. E' importante cogliere il peso e il valore delle parole; per questo motivo amo la poesia di Pascoli, la stretta relazione fra le parole e il loro significato, la simbiosi fra il suono e l'essenza. <br />L'apertura del tuo commento, d'altronde, mi fa venire in mente la sanzione di un altro blocco: quello che Zeno Cosini ravvisa nei confronti della propria esistenza, nell'inettitudine, nell'impossibilità di una comunicazione (quella che si aspetta da lui il Dottor F.) e che ha, appunto, come unica soluzione un annientamento, un'esplosione.Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-82676411111406538332013-04-02T19:35:33.674+02:002013-04-02T19:35:33.674+02:00Hai colto nuovamente molto bene un'altra quest...Hai colto nuovamente molto bene un'altra questione assolutamente cruciale. Secondo me non è più possibile fare poesia, non finché non arriverà un disastro nucleare di tale potenza e portata da annullare ogni cosa, compreso il linguaggio e tutto il codice dei segni che gli si è depositato sopra. Solo allora potremo realmente ricominciare a parlare, e la poesia sarà nuovamente possibile. <br /><br />Il codice semiotico si è talmente arricchito da aver fatto scomparire il significato originale delle parole: ora le parole significano tutto, significano troppo, hanno troppo da dire e non dicono più niente. Il messaggio è talmente roboante che passa sopra al segno, lo precede e lo rende perciò inutile, antiquato: presto o tardi parleremo per cenni, per iniziali, per monosillabi; avremo tutti le stesse cose da dire, le stesse cose da pensare. Il linguaggio imploderà dall'interno, e ci lascerà paurosamente inermi. <br /><br />Per la poesia, no. La poesia ha bisogno innanzitutto di silenzi, hai detto bene tu. La poesia restituisce la verginità alle parole, toglie loro quella patina di sedimenti accumulata dall'uso; dice delle cose nuove con le stesse parole di prima, ed è miracolosa in questo! Tutto questo non è più possibile, purtroppo. L'eredità della poesia è stata raccolta - pensa un po' - dalla pubblicità, dall'uso insistente delle figure retoriche di immagini e di suono: e così quell'esclusiva che era propria dei poeti è andata persa, pure quella. Sai dove comincia la vera poesia, la poesia di oggi? Dal parlare il meno possibile; dire le cose, solamente le più urgenti, esclusivamente quando è il caso di dirle; parlare solo quando è necessario, scrivere lo stesso. Restituire dignità alle parole. Cominciamo intanto a fare un po' di silenzio. La poesia viene dopo; la poesia è una conseguenza. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-67959967456564529252013-03-24T10:46:00.807+01:002013-03-24T10:46:00.807+01:00Non conoscevo questi versi (ho scoperto ora che so...Non conoscevo questi versi (ho scoperto ora che sono di Fernando Pessoa), quindi grazie di averli riportati. Direi che qui non c'è dubbio sulla poesia: concisione, climax, sonorità, e tanta significazione. Il fatto che abbia riportato un brano straniero mi suggerisce un altro "problema" che sorge nella ricezione e nella capacità di godere a pieno della poesia: quello della lingua originale. Io l'ho notato studiando (poco) Shakespeare e (tanto) gli autori classici, soprattutto latini: la pienezza dell'arte poetica si può cogliere solo fruendo i testi in lingua originale; senza questo, possiamo leggere poesie intense, piacevoli, belle, piene di espressività, ma, purtroppo, perdiamo il suono intrinseco... qui, fortunatamente, tutto è salvo!Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-91763372844544576512013-03-24T10:38:22.042+01:002013-03-24T10:38:22.042+01:00Una bella discussione pechè caldamente partecipata...Una bella discussione pechè caldamente partecipata, e ve ne ringrazio! Per il periodo post-pasquale ho già in mente una nuova prospettiva per riparlare di poesia... vi aspetto! :)Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-4193651621515979982013-03-24T10:10:05.797+01:002013-03-24T10:10:05.797+01:00"Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non po..."Non sono niente.<br />Non sarò mai niente.<br />Non posso volere essere niente.<br />A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo".Se una notte d'inverno un lettorehttp://seunanottedinvernounlettore.wordpress.com/noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-33637464361620170182013-03-23T21:53:14.305+01:002013-03-23T21:53:14.305+01:00Sono totalmente d'accordo, Cristina, anche rel...Sono totalmente d'accordo, Cristina, anche relativamente alla sonorità dei versi: la poesia italiana, nasce dalla tradizione provenzale, in cui i trovatori la suonavano e cantavano, eccome. <br />Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono/di quei sospiri... Il grande Petrarca ricorda la tradizione e ce la ricorda proprio nel sonetto introduttivo del Canzoniere! Impossibile immaginare che la poesia non sia sonora! Una bella discussione!<br /> :-Dlaulillahttp://www.laulilla.wordpress.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7571514561409359532.post-23687813515321422802013-03-23T11:24:16.205+01:002013-03-23T11:24:16.205+01:00Era proprio questo il problema emerso: se è vero c...Era proprio questo il problema emerso: se è vero che per giudicare un prodotto artistico non si può tralasciare un aspetto estetico, quali categorie prendiamo come riferimento per temperarlo ed evitare lo strapotere del puro gusto? <br />Come scrivi tu, laulilla, il ritmo e la costruzione sono essenziali, sia quando la poesia segue una forma tradizionale, sia quando si fa sperimentale. Occorre poi un buon tema o nucleo di riflessione, magari molto battuto, ma espresso con toni e immagini originali e iconiche. La cosa che più amo nei versi è la sonorità, che, dunque, citerei come ulteriore caratteristica fondamentale. <br />Nel rispondere all'ultimo commento di Giulia, scrivevo che, forse dovremmo, più che parlare di sopravvivenza della poesia, affrontare il problema della persistenza delle categorie formali che informano la poesia. E mi pare che siamo tutte d'accordo sulla decadenza di questi aspetti.Cristina Malvezzihttps://www.blogger.com/profile/09239002431071930195noreply@blogger.com