Il melodramma si mantiene piuttosto fedele alla narrazione di Dumas: cambiano solamente i nomi dei personaggi e pochi particolari dell'intreccio (le circostanze dell'innamoramento fra Violetta e Alfredo Germont, la disfida al gioco e in duello fra il protettore della cortigiana e Alfredo e la riconciliazione fra i due amanti prima della morte di lei). Dopo la dichiarazione di Alfredo a Violetta nel corso del celeberrimo brindisi in casa della donna, infatti, la storia di Violetta si sovrappone quasi totalmente a quella di Margherita, ripercorrendo la nascita dell'amore, il breve periodo di convivenza felice fra gli innamorati, l'improvvisa e sofferta separazione cui la donna è mossa per l'intercessione del signor Germont, padre di Alfredo, e il peggioramento delle condizioni di salute della donna, logorata dalla tisi.
L'atto secondo ospita un radicale cambiamento di scena: non più Parigi, non più le sale affollate delle case cittadine, non più i corteggi di ipocriti, ruffiani e cortigiane, ma il rifugio campagnolo dei due amanti, la cui tranquillità, però, è presto rotta dall'arrivo di Germont, che, facendo appello all'amore di Violetta, la convince ad abbandonare l'amato per non distruggere l'armonia della sua famiglia, che rischia di cadere nella vergogna e nella sofferenza per la cattiva reputazione che la relazione di Alfredo getta sulla purezza della secondogenita, che rischia di essere per questo abbandonata dal promesso sposo.Alfredo:
Libiamo, libiamo ne' lieti calici,
che la bellezza infiora;
e la fuggevol fuggevol'ora
s'inebrii a voluttà.
Libiam ne' dolci fremiti
che suscita l'amore,
poiché quell'occhio al core
Onnipotente va.
Libiamo, amore; amor fra i calici
più caldi baci avrà.
Tutti:
Ah! Libiam, amor fra i calici
Più caldi baci avrà.
Violetta:
Tra voi, tra voi saprò dividere
il tempo mio giocondo;
tutto è follia follia nel mondo
Ciò che non è piacer.
Godiam, fugace e rapido
è il gaudio dell'amore;
è un fior che nasce e muore,
né più si può goder.
Ah! Godiam c'invita c'invita un fervido
accento lusighier.
Tutti:
Ah! Godiamo, la tazza e il cantico
la notte abbella e il riso,
in questo in questo paradiso
ne scopra il nuovo dì.
Violetta:
La vita è nel tripudio...
Alfredo:
Quando non s'ami ancora...
Violetta:
Nol dite a chi l'ignora.
Alfredo:
È il mio destin così...Ah!
Tutti:
Godiamo, la tazza la tazza e il cantico
la notte abbella e il riso,
in questo in questo paradiso
ne scopra il nuovo dì.
Si consuma così, con grande dolore per entrambi, la separazione che Violetta motiva con la falsa notizia del rifiorire del suo amore per il barone Duphol, suo protettore, per non insinuare inquietudini nel rapporto fra padre e figlio Germont e che la donna affida alla nota chiusa del suo serrato dialogo con l'amante:
La seconda metà dell'atto secondo è nuovamente ambientata a Parigi, nei saloni del gioco, dei piaceri e delle feste variopinte del barone Duphol, al quale Alfredo lancia una sfida mortale da cui il protettore di Violetta uscirà vivo, ma ferito. Solo dopo lo spiacevole episodio, Germont si decide a rivelare ad Alfredo i reali sentimenti di Violetta, ma ella, prima che il suo amante arrivi a porgerle l'ultimo, accorato saluto, ha già pronunciato il suo lamento di congedo dalla vita.Violetta:
Ch'ei qui non mi sorprenda...
lascia che m'allontani... tu lo calma...
ai piedi suoi mi getterò... divisi.
Ei più non ne vorrà sarem felici...
perché tu m'ami, Alfredo, non è vero? Alfredo:
O, quanto Perché piangi? Violetta:
Di lagrime avea d'uopo... or son tranquilla,
lo vedi? Ti sorrido...
Sarò là, tra quei fior presso a te sempre...
Amami, Alfredo, quant'io t'amo Addio.
Violetta:
Addio, del passato bei sogni ridenti,
le rose del volto già son pallenti;
l’amore d’Alfredo pur esso mi manca,
conforto, sostegno dell’anima stanca
ah, della traviata sorridi al desio;
a lei, deh, perdona; tu accoglila, o Dio,
or tutto finì.
Le gioie, i dolori tra poco avran fine,
la tomba ai mortali di tutto é confine!
Non lagrima o fiore avrà la mia fossa,
non croce col nome che copra quest’ossa!
Ah, della traviata sorridi al desio;
a lei, deh, perdona; tu accoglila, o Dio.
Or tutto finì!
mi fai rivivere l'emozione dell'Arena! :) Quel posto è magico, non vedo l'ora di ritornarci!
RispondiEliminaE io non vedo l'ora dell'anno prossimo: ho già individuato Madama Butterlfy come opera dell'estate 2014! E poi ci sarà il concerto dei Carmina Burana, mi piacerebbe tanto andarlo a sentire dal vivo! :)
Eliminawow purtroppo non sono mai riuscita ad andare all'opera ma è uno dei miei sogni! sai che è apena uscita "la signore delle camelie" di Dumas (a cui se non sbaglio si ispira la Traviata)nella fantastica edizione della Newton a 0,99 euro??? besos saralinda
RispondiEliminaHo visto! Comunque ho già un'edizione Mondadori riempita di segni e sottolineature perché è stata oggetto di un esame mooolto dettagliato all'università! ;)
EliminaSarà un'emozione unica, divertiti!
RispondiEliminaIo avrei citato anche "Sempre libera", l'aria che Violetta canta quando, rimasta sola dopo il ricevimento di Capodanno, inganna sé stessa raccontandosi quanto ama vivere facendo la mantenuta. La poverina non ha tuttavia fatto i conti con l'amore e le sue riflessioni vengono interrotte dal ricordo delle parole cantate dal suo amato nel corso della serata. La Traviata è infatti una delle prime opere in cui compaiono dei flash back: un primo flash back compare già nell'overture, il cui tema richiama quello della scena della morte, il secondo è questo qui.
http://www.youtube.com/watch?v=QnKuht1ST-I
Si tratta dell'aria cantata da Elisabeth in Frankenstein Junior prima di saggiare lo Svanz Tuka (o come cavolo si scrive...), viene anche cantata da una delle drag queen di "Priscilla regina del deserto".
Ok, potrei scriverci un post io! Come sempre, sei fonte di ispirazione, la civetta sta diventando una musa. bacio
Ottimo suggerimento: l'aspetto del flash-back, in effetti, mette in comunicazione diretta il romanzo di Dumas e l'opera veriana, dato che la narrazione de La signora delle camelie prende le mosse proprio dal racconto post mortem che Armand fa all'autore dopo che questi si è aggiudicato all'asta la copia di Manon Lescaut di Margherita.
EliminaMi fa piacere che dai nostri post nascano di tanto in tanto degli spin-off e collegamenti inattesi! ;)
Già, è bello avere delle persone interessanti con cui commentare i post e creare dei collegamenti.
EliminaTrovo che sia l'aspetto più intrigante del fare blogging! :)
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