Assalti calviniani davanti agli scaffali

Molto spesso, quando devo scegliere una nuova lettura, si scatena nella mia testa un gran traffico: lo sterzo funziona male, il semaforo lampeggia in modo incerto e il vigile che dovrebbe tenere a bada il delirio non sa cosa fare. Il fatto è che, quando si ha una lista di prossime letture molto lunga e a questa si aggiunge non solo il programma (anch'esso sempre più fitto, pare impossibile) delle riletture, ma anche la curiosità per le nuove pubblicazioni di cui vengo a conoscenza attraverso newsletter degli editori, social network e amici blogger. Per non parlare di diversi gruppi di lettura, uno più allettante dell'altro.
Insomma, è come se, in quel momento in cui devo mettere il libro prescelto sul comodino, si scatenasse l'assalto delle categorie calviniane dei libri, cioè quella rasegna di due pagine che, in apertura a Se una notte d'inverno un viaggiatore, descrive tutte le tentazioni di lettura cui è esposto un lettore, dai Libri Che Non Hai Letto ai Libri Già Letti Senza Nemmeno Il Bisogno Di Aprirli In Quanto Appartenenti alla Categoria Del Già Letto Prima Ancora D'Essere Stato Scritto, dai Libri Che Hai Intenzione Di Leggere Ma Prima Ne Dovresti Leggere Degli Altri ai Libri Che Potresti Mettere Da Parte Per Leggerli Magari Quest'Estate. Calvino ambienta la scelta in un negozio, ma il medesimo psicodramma si può estendere agli scaffali di casa, dove non c'è nulla da acquistare ma solo molto tra cui scegliere.

Immagine di Peter Carnavas

Gli assalti (con relativi sensi di colpa) ai quali sono particolarmente sensibile sono quelli della seconda parte della rassegna calviniana e, in particolare, in questo periodo:
  • Libri Che Da Tanto Tempo Hai In Programma Di Leggere (filiazione della categoria già citata Che Hai Intenzione Di Leggere Ma Prima Ne Dovresti Leggere Degli Altri): partendo dai libri corrispondenti alla descrizione che dovrei essermi procurata da tempo ma che sono sempre stati surclassati da altre scelte, il primato va a Una vita e Senilità di Italo Svevo, in programma tipo dalla prima lettura de La coscienza di Zeno al liceo (anni di attesa: 9); seguono il poderoso Mimesis di Erich Auerbach, che sento citare dal liceo ma ha iniziato ad alitarmi sul collo all'università (anni di attesa: circa 8), I Dialoghi con Leucò di Pavese (4 anni), La famosa invasione degli orsi in Sicilia e Barnabo delle montagne di Buzzati (4 anni); in lista di acquisto da almeno 2-3 anni anche Olive Kitteridge di Elizabeth Strout, Stoner di John Williams, Suite francese di Irène Némirovsky, Bartleby lo scrivano di Hermann Melville, Aspettando i barbari di John Maxwell Coetzee e La banalità del male della Arendt. E due grandi assenti per i quali mi vergogno ogni volta, perché sembrano gli amici cui si promette sempre un appuntamento ma non si riesce mai ad onorare l'impegno: Jane Eyre di Charlotte Brontë e L'amico ritrovato di Fred Uhlman. Il sommo imbarazzo deriva però dal fatto che molti dei libri che aspettando di essere letti siano già nella mia libreria: I piccoli maestri di Meneghello (record assoluto di 10 anni di permanenza), Don Camillo di Guareschi (che non supera il precedente solo perché stava fino a qualche tempo fa nella libreria di mia nonna), Lolita di Nabokov, Il rosso e il nero di Stendhal.
  • Libri Che Riguardano Qualcosa Di Cui Ti Occupi In Questo Momento: per la preparazione al concorso leggo spesso interventi di studiosi del calibro di Edgar Morin di cui mi piacerebbe approfondire la conoscenza, ma le tentazioni più forti in questo ambito riguardano, più che la teoria della didattica, gli approfondimenti disciplinari, in particolare quelli sulla narratologia e la critica letteraria (come Morfologia della fiaba di Propp); ma rientra in quest'ambito anche la curiosità per La notte della cometa di Sebastiano Vassalli, perché Dino Campana, protagonista del romanzo, è un autore che conosco molto poco e meriterebbe forse maggiore attenzione, anche dal punto di vista scolastico. Agli interessi del momento si aggiungono però anche i libri di preparazione al Festivaletteratura imminente, soprattutto Il rumore del tempo di Julian Barnes e Il re dell’uvetta e L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, dato che spero di trovare un posticino agli eventi che vedranno questi autori come protagonisti.
  • Libri Che Vuoi Avere Per Tenerli A Portata Di Mano In Ogni Evenienza: ne fanno parte gli innumerevoli classici che ho acquistato approfittando del basso prezzo in quanto allegati ai quotidiani: il De rerum natura di Lucrezio, le Metamorfosi di Ovidio, La guerra del Peloponneso di Tucidide, le Lettere di Epicuro e il Fedro di Platone. E, a scorrere gli scaffali, forse ne troverei molti altri accaparrati e solamente spiluccati.
  • Libri Che Ti Mancano Per Affiancarli Ad Altri Libri Nel Tuo Scaffale: Vi capita mai di guardare uno scaffale e pensare che vi manca proprio quel libro che, avendo letto quell'altro, non può sfuggirvi? Ecco, oltre al caso risolto di Harry Potter e la camera dei segreti (che mi era stato prestato e quindi non ho posseduto finché la vista del 'buco' nella serie è diventata insostenibile), per me la lacuna al momento più pressante è l'assenza di Le streghe di Roald Dahl, una delle più belle letture della mia infanzia.
  • Libri Letti Tanto Tempo Fa Che Sarebbe Ora Di Rileggerli: questo elenco è virtualmente sterminato e comprende libri come Il giardino dei Finzi Contini di Bassani (da rileggere nella speranza di rivalutarlo dopo un trauma scolastico), Per chi suona la campana di Hemingway (letto anni fa e non capito), La fiera della vanità di Thackeray (amatissimo, ma sbiaditissimo nei ricordi), Una barca nel bosco di Paola Mastrocola, Guerra e Pace (IL classico per eccellenza), Cent'anni di solitudine di Gabo, Il grande Gatsby e (stavolta in italiano) Tenera è la notte di Fitzgerald.
Ecco, è tutto. Anzi, no, probabilmente dovrei elencare molti altri titoli, ma credo vi siate già resi conto della mia confusione mentale e di cosa intendessi in apertura al post parlando di traffico. Posso esimermi dal tormento della categoria Libri Che Hai Sempre FattoFinta D'Averli Letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi A Leggerli Davvero perché non ho mai millantato letture non svolte, anche perché, conoscendomi, so che finirei subito sgamata per la Legge di Murphy o qualche altro fenomeno genericamente ascrivibile alla figura barbina. Però sono abbastanza certa che Calvino, se solo vedesse i meravigliosi siti degli editori con tutte quelle anteprime, aggiungerebbe una categoria ad hoc per questo tipo di tentazioni.
Anche voi subite l'assalto di queste torme librose ad ogni entrata in libreria o avvicinamento agli scaffali domestici?

C.M.

NOTA: Le categorie di Calvino sono alle pagine 3 e 4 del file di Se una notte d'inverno un viaggiatore disponibile online.

Commenti

  1. Condivido molti di questi ibri sugli scaffali, molti nelle stesse posizioni, alcuni in scaffali diversi. Vorrei perorare la causa di Stoner, romanzo che secondo me ti piacerebbe molto, e anche di Bartlebu lo scrivano. A proposito di quest'ultimo, mi permetto di suggerire anche un libricino interesantissimo: "Il mare dice no", di Edith de la Héronnière dove attraverso alcune opere letterarie (Antigone, Bartleby, Il barone rampante, Cyrano e altre) si commenta quanto è facile oggi dire di sì, e quanto invece è più difficile, ma anche bello e importante talune volte dire di no. Anhe quest'opera sono sicuro che incontrerebbe il tuo gusto e i tuoi interessi. Un saluto (mi spiace se ho reso più affollato uno dei tuoi scaffali, ma il libricino che ti consiglio occupa poco spazio, non dovrei aver fatto troppo danno ... :-)

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    1. Che si affollino pure questi scaffali: sotto sotto (ma neanche troppo) quello della scelta delle letture è un dolce dilemma! Grazie del suggerimento! :)

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  2. Ti capisco benissimo, purtroppo. Certe volte, pensando a tutta questa roba (i libri che vorrei leggere e che già posseggo, i libri che vorrei leggere e che ancora NON posseggo, i libri che vorrei rileggere, i nuovi acquisti e via discorrendo), mi sale una sorta di angoscia, quasi un senso di claustrofobia che mi opprime il petto e fretta, tanta fretta! Vado quasi in tilt, per un secondoxD Non sono tanto i soldi di cui sento la mancanza (non che sia ricca, però è un momento in cui posso permettermi di comprare qualche libro in più che non in passato), quanto del tempo. Certe volte vorrei solo - si fa per dire - leggere tutto il giorno, tutti i giorni. Credo che sarebbe molto simile alla felicità.

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    1. A chi lo dici! Hai ragione a dire che il problema non sono i soldi (fortunatamente esistono le biblioteche e la mia zona ne è molto fornita, quindi la scusa "non tengo dinero" è deboluccia), ma il tempo... adesso, poi, che riprende la scuola, il tempo per le letture di piacere sarà drasticamente ridotto e spero solo di poter insegnare letteratura per farne almeno alcuna di dovere che però coniughi utile e dilettevole! :)

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  3. Bello il tuo incipit, mi ci ritrovo perfettamente. Mon dieu, mi hai fatto tornare in mente tutti i libri che ho in programma da tempo di leggere e che per un motivo o l’altro non ho ancora iniziato!! ;-) Con Svevo sono nella tua stessa situazione, idem per Guareschi e per la tanto osannata Jane Eyre della Bronte. Lolita, come sai, conto di leggerlo presto, mentre Suite Francese vorrei trovare il tempo per godermelo con calma questo inverno. Ma se Nabokov e Némirovsky ho già avuto modo di apprezzarli con altre letture, sono invece molti gli autori classici che devo ancora esplorare, da Tolstoj fino a Fitzgerald. E del grande Thomas Mann ho letto solo La morte a Venezia, parecchi anni fa, ben sapendo che questo autore potrà regalarmi ulteriori emozioni quando mi accosterò ai suoi più grandi capolavori. Condivido infatti il tuo parere che non c'è nulla di cui vergognarsi nel non aver ancora affrontato un libro letto e citato da tutti. Non è mica una colpa. Anzi, pensa che bello poter avere ancora davanti a sé qualcosa di meraviglioso da scoprire e apprezzare intimamente. Invidio, ad esempio, chi non ha ancora letto Delitto e castigo di Dostoevskij, Il maestro e margherita di Bulgakov e Furore di Steinbeck, perché sono letture che certamente potranno darmi di nuovo delle emozioni quando un giorno le rileggerò, ma il primo impatto è quello che ti rimane dentro e si scolpisce a fondo nel cuore.

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    1. Ecco, hai appena citato uno dei libri che avrei dovuto mettere sullo scaffale Libri Che Da Tanto Tempo Hai In Programma Di Leggere: Furore di Steinbeck mi sta stuzzicando da qualche mese, però ho trovato in casa un altro suo libro (che raccoglie due romanzi) e non so ancora se partire da quello o dal capolavoro.

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    2. Dicono siano bellissimi anche La valle dell’Eden, Al dio sconosciuto e Uomini e topi. Ma se fossi in te mi butterei senza indugio su Furore.

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  4. E' un problema che affligge molti. Virginia Woolf cercava di risolvere questo problema. In una lettera del 1928 scriveva :
    Sto leggendo sei libri contemporaneamente, l’unico modo di leggere; poiché, come converrai, un libro non è che un’unica nota senza accompagnamento, e per ottenere una vera e propria melodia, si ha bisogno di altre dieci note allo stesso tempo.

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    1. Un applauso a Virginia, io credo che sei libri insieme non li reggerei: nei periodi più versatili sono arrivata al massimo a tre e comunque prediligo sempre un rapporto esclusivo...

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  5. Sai che, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Roald Dahl, i suoi libri stanno uscendo in edicola? Io ne sto approfittando per comprare quelli che mi mancano. "Le streghe" è uscito qualche settimana fa, ma secondo me puoi riuscire a recuperarlo.
    Per i libri di Harry Potter, invece, ho perso le speranze: ho aspettato troppo e ora l'edizione vecchia non si trova più...

    Le mie mensole sono piene di libri che aspettano di essere letti, ma purtroppo ho la testa piena di altre preoccupazioni e non riesco a dedicarmici come vorrei.

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    1. Lo so, ma queste uscite in edicola non hanno fatto che aggravare la crisi, perché sono riuscita subito ad accaparrarmi Matilde, mentre Le streghe mi è sfuggito e non sono più riuscita a recuperarlo!

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  6. Quanto ti capisco! Ogni volta che finisco un libro e devo iniziarne un libro nuovo è un dramma, a volte addirittura prima di finirlo. Ogni tanto mi siedo davanti alla libreria osservando con attenzione tutti i titoli per vedere se riesco a uscirne ma no, è impossibile. E non parliamo delle centinaia di libri che ho in wishlist (tra goodreads, ibs, tre diverse liste sull'amazon italiano e due su quello giapponese, e altre che ho segnate in agenda)... Ogni volta che decido di comprare qualcosa di nuovo è una tragedia.

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    1. Io mi riprometto sempre di contenere le nuove entrate per ridurre proporzionalmente il dilemma al momento della scelta dagli scaffali di casa, ma niente, è una tentazione troppo forte...

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  7. Sono più o meno nella tua stessa situazione, con in casa interi scaffali di libri da leggere. Nel mio caso sono sopratutto i classici della letteratura del XIX e XX secolo (Dostoevsky, Stendhal, Joyce, ecc.) a soffrire della concorrenza dei libri di altro tipo e rimanere sempre indietro nella lista d'attesa.

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    1. Ecco, hai nominato Joyce: troverò mai il coraggio di leggerlo? Direi che rientra fra i Libri Che Dovresti Trovare Il Coraggio Di Leggere Perché Sono Pietre Miliari Della Cultura Mondiale (categoria inventata estemporaneamente).

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  8. Questo post è bellissimo e divertentissimo :D Io sono caotica... posso leggere anche più libri contemporaneamente, rileggerne... la sola attenzione è che non siano troppo "simili". Per il resto, eccettuata la categoria dei millantatori di letture in realtà non fatte, mi ritrovo in tutte le altre XD Va da sé che la confusione è la medesima.
    I miei progetti per le letture estive sono naufragati: ho optato per altro tomo (La Baia di Michener, ti invito a farci un pensiero per futura lettura, per adesso ne sono entusiasta!), all'improvviso, dovevo assolutamente averlo e leggerlo XD Ciò che ha comportato ulteriore accumulo, nemmeno a dirsi ;)

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    1. Eh, no, io vi parlo della mia crisi e voi mi riempite di suggerimenti che la fanno diventare ancor più acuta?! Aiuto...!!! XD
      Naturalmente il suggerimento finisce in saccoccia, con buona pace dei miei propositi di moderazione (ma chi ci crede?)! ;)

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  9. Cara Cristina, temo sia una crisi che affligge molti lettori (o almeno la sottoscritta) ^^ Io ho lo scaffale pieno di romanzi che vorrei rileggere o che mi aspettano da secoli e non ho ancora avuto modo di aprirli ^^
    Alcuni li hai citati anche tu nel post ("La banalità del male" e "Stoner") ma ci aggiungo Steinbeck, Miller e Thoreau.
    Il problema è quando ti trovi davanti a quello scaffale pieno zeppo e non riesci a gestire più di due letture (se va bene) contemporaneamente!!!

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    1. Appunto, "se va bene": spesso due letture insieme sono troppo impegnative (ultimamente sto cercando di abituarmici per lavoro), ma anche la sensazione di ottimizzare i tempi e smaltire le liste di attesa leggendo due libri insieme diventa controproducente, perché, come per ogni dipendenza, l'aumento del consumo induce ad accrescere il consumo stesso sempre di più! XD

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