Oggi è il 16 settembre e ciò significa che da ieri è in libreria Confusione, il terzo attesissimo capitolo della saga dei Cazalet, pubblicata in Italia da Fazi editore. Dei motivi per amare questa serie di romanzi firmati da Elizabeth Jane Howard (1923-2014) vi ho parlato la settimana scorsa, oggi voglio riportare le mie impressioni su questa nuova avventura della famiglia inglese.
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August Macke, Signora in giacca verde (1913) |
Il titolo Confusione, dunque, spiega una condizione comune a tutti i personaggi della famiglia, alle prese con il difficile compito di decidere come andare avanti, scegliendo di adattarsi a ruoli e aspettative o di infrangerli. È tuttavia innegabile che in questo nuovo capitolo le vere eroine sono le donne più giovani, Louise, Polly, Clary e Zoë, che, con la loro presenza, mettono in ombra tutti gli altri personaggi, facendo emergere una tematica importante e fino a questo momento solo accennata: la condizione della donna nel periodo dei grandi cambiamenti del XX secolo. Per le tre ragazze gli anni della leggerezza (che davano il titolo al primo romanzo) e il tempo dell'attesa sono ormai un ricordo lontano: esse non sono più sospese fra il mondo dei bambini che non devono assistere a certe discussioni e quello degli adulti che vorrebbero potersene astenere ma sono inchiodati dalle responsabilità. Louise, in particolare, prova il rimorso di aver voluto crescere in fretta, finendo in una prigione da cui non sa come evadere; Louise incarna la vicenda biografica della stessa autrice, che chiaramente ha affidato a questa sognatrice reclusa la propria voce. Polly introduce invece nella questione femminile il problema dell'uguaglianza e del rispetto, che la porta a concludere con un'osservazione purtroppo ancora attuale, quando afferma che «Alle donne vengono appioppati i lavori più noiosi, e non sono nemmeno pagate quanto gli uomini». Clary è invece la ragazza cresciuta troppo in fretta, priva di punti di riferimento, sola col suo dolore per la perdita del padre, incapace di essere vicina al fratello Neville ma sempre animata dalle migliori intenzioni. Le fanno da contraltare lo spirito di sacrificio e abnegazione di Nora, che, sposandosi, diventa infermiera del marito, e l'impulsività di Angela, ma anche il desiderio di Zoë di tornare a vivere e uscire dal grembo protettivo di Home Place.
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Henri Lebasque, Nono con una collana gialla |
Mentre leggevo Confusione, che mi ha catturata con la stessa forza dei precedenti volumi, mi sono trovata spesso a mettere a confronto le emozioni della nuova lettura con quelle provate mentre sfogliavo Gli anni della leggerezza e Il tempo dell'attesa. Con Confusione ho avuto l'immediata certezza che i quadretti spensierati che si ritrovavano nel primo romanzo e che già si erano diradati nel secondo erano ormai spariti, segno della crescita dei personaggi e dell'ampliarsi dei loro problemi. Il mondo idilliaco in cui Polly, Clary e Louise giocavano e leggevano, preoccupandosi solo di non essere disturbate dai fratelli e cugini maschi, è definitivamente tramontato, lasciando sorgere le responsabilità della vita adulta. Perfino il rituale rassicurante del tè ha perso importanza. Questo non significa che Confusione non mi sia piaciuto, anzi. La chiara percezione di queste trasformazioni è, a mio avviso, la vera forza delle saghe familiari, che, come accade nella vita reale, vedono nascere e dissolversi gesti e relazioni, velando inevitabilmente il passare del tempo di malinconia. Se per una buona metà del romanzo non sono stata in grado di elevarlo al di sopra dei primi due per gradimento, le ultime cento pagine, da sole, sono bastate per imprimergli quell'azione e quella forza emotiva che mi portano a dire che siamo ancora di fronte ad un miglioramento nella piacevolezza e nell'arte narrativa. A questo punto sono ancor più curiosa di leggere gli ultimi due volumi e di riafferrare i numerosi fili rimasti in sospeso.
C.M.Quando s’incontravano, euforia e contentezza avevano la meglio e per le prime ore erano entrambi totalmente assorbiti dal fatto di essere insieme; in quei momenti il mondo e la guerra sembravano distanti, ma dopo un po’ di tempo succedeva puntualmente qualcosa – il più delle volte erano piccolezze –, qualcosa che apriva una breccia nel loro cerchio magico e li riportava alla tetra e per lei snervante realtà.
I want this book*-* Ma come hai fatto ad averlo già letto?? O sei una macchina o avevi una copia in anteprimaxD La tua recensione mi ha messo ancor più desiderio di rituffarmi fra i Cazalet, anche se ho un po' paura di quale potrà essere il finale di questa saga agrodolce.
RispondiEliminaAnch'io ho paura per il finale: comunque vada, segnerà un distacco definitivo, credo che sarà un piccolo trauma.
EliminaComunque no, non sono una macchina, l'ho letto in anteprima per via della collaborazione con l'editore nel far conoscere la saga della Howard.
Ma l'hai letto in un giorno? 0_0
RispondiEliminaIo andrò a comprarlo domani. Finisco un'altra mega saga familiare (I Buddenbrook) e ritorno in Inghilterra dai Cazalet. A presto ;)
Anch'io devo leggere I Buddenbrook (detto tra noi, spero che arrivi per il compleanno, altrimenti mi farò un regalo da sola)! ;)
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