La famosa invasione degli orsi in Sicilia - Dino Buzzati

Dino Buzzati è stato uno scrittore versatile, capace di spaziare dalla scrittura giornalistica alle fiabe, dal fantastico-allegorico a racconti di estremo realismo. Si è inoltre distinto come illustratore e fumettista, realizzando i contributi iconografici per i suoi stessi libri, anzi, ha sempre considerato la pittura la sua vera professione e la scrittura un hobby, sebbene si più noto per i suoi racconti verbali che per quelli figurativi.
Una delle opere in cui emerge al meglio questa sua doppia vocazione è La famosa invasione degli orsi in Sicilia, fiaba illustrata pubblicata nel 1945 sul Corriere dei piccoli e successivamente in volume. Si tratta di un racconto fantastico, condotto in forma di prosimetro, con sezioni di canti e dialoghi i versi che si inseriscono nella narrazione e, insieme alle immagini, ne accentuano la freschezza.
 
 
Brevissima e scritta con la semplicità che si addice ad una narrazione per bambini, la storia è tuttavia tutt'altro che banale, ma muove da una premessa molto semplice per caricarsi sempre più di significato, invitando i lettori più e meno giovani ad una riflessione profonda. Ma a questo gli estimatori di Buzzati sono ben avvezzi.
L'invasione cui fa riferimento il titolo è quella del popolo degli orsi sudditi del re Leonzio, che, in un remoto passato in cui la Sicilia era una terra gelida e ben diversa da oggi, scatena il suo popolo giù dalle montagne per far fronte ad una carestia ma anche per cercare il figlio Tonio, rapito, cucciolo, dagli umani. Inizia così una feroce guerra fra gli orsi e l'esercito del Granduca di Sicilia, uno scontro al quale prendono parte, con ruoli e moventi diversi, i cinghiali da guerra del Sire di Molfetta, il mago De Ambrosiis, il terribile Gatto Mammone e molti altri personaggi. Fra battaglie, momenti conviviali ed eroici sacrifici, gli orsi si impadroniscono del granducato e re Leonzio cerca di stabilire una pacifica convivenza fra umani e orsi, tuttavia il mantenimento dell'ordine si rivela più difficile del previsto, perché gli orsi, prima abituati ad una vita semplice, si lasciano condizionare dal lusso, dalle mode e dai comportamenti umani e la loro natura viene progressivamente intaccata e modificata. Con la vittoria sul Granduca, insomma, i problemi di re Leonzio non sono cessati, ma, anzi, sono diventati più profondi e difficili da da contrastare.
Come tutti i racconti di Buzzati, anche La famosa invasione degli orsi in Sicilia dimostra come una brevissima storia possa diventare l'occasione per interrogarci su noi stessi. La scelta degli orsi come protagonisti genera una prospettiva straniata, grazie alla quale abitudini, vizi e debolezze umani vengono proiettati fuori dall'essere umano, che, però, non può evitare di rispecchiarsi nella parabola di un popolo ingenuo e orgoglioso che, una volta raggiunto il proprio obiettivo, lascia che ciò che ha conquistato eserciti su di lui un'influenza negativa, corrompendone lo spirito. L'intreccio di questa morale con la materia fantastica fa esplodere la piacevolezza e l'ironia del racconto, infarcendolo di scene memorabili, fra suini che si gonfiano per magia e spiccano il volo, il serpente marino che minaccia orsi e umani e balletti intorno al falò con i fantasmi.
Disponibile anche nell'edizione illustrata per ragazzi, questo libriccino si presta ad essere la compagnia di lettori giovanissimi, l'ideale regalo per un compleanno o per il Natale (che è sempre il periodo d'oro delle fiabe), un'ottima lettura da condividere a scuola. Ma anche sui più grandi potrà esercitare il suo fascino, ché certi messaggi rimangono universali e un bravo narratore come Buzzati promette sempre a chi lo sceglie un intrattenimento letterario di qualità.

  «Scendiamo al piano. Meglio combattere con gli uomini che morire di fame quassù», dicevano gli orsi più animosi. E al loro re, Leonzio, diciamo la verità, l'idea non dispiacque: sarebbe stata una buona ooccorre cercare il suo figlioletto. I pericoli, se tutto il popolo fosse sceso in massa, sarebbero stati ben minori. Gli uomini ci avrebbero pensato su due volte prima di affrontare un esercito simile.
Ignoravano gli orsi, compreso Re Leonzio, chi fossero veramente gli uomini, quanto cattivi ed astuti, che armi possedessero, che trappole sapessero escogitare per imprigionare le bestie. Gli orsi non sapevano, gli orsi non avevano paura. E decisero di lasciare le montagne per scendere nella pianura.

C.M.

Commenti