Dante Alighieri è sicuramente l'autore che più rappresenta la
letteratura italiana all'estero: la fortuna della Commedia travalica i
confini nazionali e ispira da secoli i maestri della musica e delle arti figurative. Anche nella cultura giapponese Dante ha fatto la sua
comparsa, grazie a Gō Nagai, il mangaka che ha creato Dante Shinkyoku,
una lettura illustrata dei passi più significativi della Commedia. A
determinare la curiosità di Gō Nagai per l'opera dantesca sono state le
incisioni di Gustave Doré, sulle quali sono state modellate numerose
vignette o intere tavole, e l'autore si è concentrato in particolare
sull'Inferno, infatti il manga è stato inizialmente pubblicato in tre volumi:
i primi due dedicati alla prima cantica, il terzo alle altre due. La
scelta non stupisce, se pensiamo che anche nel nostro percorso di
avvicinamento al poema, a scuola, l'Inferno si ritaglia sempre un posto
particolare e, un po'per il suo fascino e un po'per la maggiore
accessibilità del linguaggio, finisce per essere molto più conosciuta
rispetto al Purgatorio e al Paradiso.
La Commedia di Gō Nagai è un
ammirevole prodotto di narrativa illustrata, che si rivela in grado di
tradurre il capolavoro dantesco in una forma originale, suggestiva e
fedele al contenuto del testo di partenza, con minimi adattamenti che,
se immediatamente evidenti anche a lettori non specializzati ma con una
certa familiarità del poema, non pregiudicano la possibilità di godere
del messaggio originale e di alcuni aspetti importanti della dottrina
che anima l'opera. Certo, la compressione del Paradiso in pochissime
pagine fa sì che i personaggi selezionati siano poco più che apparizioni
e che gli aspetti più complessi della teologia e dell'allegoria vengano
dispersi, ma, prendendo atto che non si tratta di una mera versione
illustrata del poema ma di un suo adattamento ad un'arte di diversa
fruizione, il prodotto di Gō Nagai va riconosciuto come una prova più
che degna della tradizione dantesca.
Pubblicato in Giappone fra
il 1994 e il 1995, La Divina Commedia ha un'edizione italiana J-Pop del
2014 curata da Matteo de Marzo e tradotta da Giovanni Lapis: è un volume
unico di 600 pagine con copertina rigida che può essere ancor più
apprezzato se affiancato alle tavole di Doré (l'edizione Oscar Mondadori
le raccoglie tutte). Il confronto rivela la grande attenzione di Gō
Nagai non solo al testo dantesco ma anche alla visione dell'artista
francese, di cui non si limita a riprodurre le tavole, ma che, anzi,
diventa ispiratore di forme che il mangaka rielabora e ricombina
costruendo il raccordo a fumetti fra le diverse sequenze litografiche.
Misurarsi con Dante Alighieri non è certo impresa facile: rileggere la Commedia in nuove forme letterarie e attraverso le arti visive è un'iniziativa nella quale diversi artisti si sono cimentati (oltre a Doré, ricordiamo William Blake e Salvador Dalì); affidare il poema alla forma artistica e letteraria insieme del manga è sicuramente stata una sfida importante per Gō Nagai, che si è inserito in una tradizione secolare ed è riuscito a rappresentarla, a innovarla e a farle parlare un linguaggio originale, che si spera possa attrarre anche i lettori, giovani e adulti, troppo spaventati dalle terzine, ma che di certo non può mancare ai nerd - anzi agli otaku della letteratura.
Misurarsi con Dante Alighieri non è certo impresa facile: rileggere la Commedia in nuove forme letterarie e attraverso le arti visive è un'iniziativa nella quale diversi artisti si sono cimentati (oltre a Doré, ricordiamo William Blake e Salvador Dalì); affidare il poema alla forma artistica e letteraria insieme del manga è sicuramente stata una sfida importante per Gō Nagai, che si è inserito in una tradizione secolare ed è riuscito a rappresentarla, a innovarla e a farle parlare un linguaggio originale, che si spera possa attrarre anche i lettori, giovani e adulti, troppo spaventati dalle terzine, ma che di certo non può mancare ai nerd - anzi agli otaku della letteratura.
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