Tradite - Reine Arcache Melvin

Incontrato per caso in libreria - il bello di poter, ogni tanto, aggirarsi fisicamente fra gli scaffali! - Tradite di Reine Arcache Melvin (edizioni e/o, traduzione di Paola d'Accardi) si aggiudica il primo posto fra le letture dell'anno e strapparglielo sarà veramente difficile, sebbene abbia molte aspettative sui titoli tenuti in serbo per l'estate. Questo romanzo è il primo dell'autrice, ma anche il primo che mi ha fatto conoscere la storia e i drammi del suo Paese d'origine, le Filippine.
Reine Arcache Melvin, infatti, vive e lavora negli Stati Uniti, ma è nata a Manila e in Tradite racconta la storia di due sorelle, Lali e Pilar, legate a doppio filo ad un uomo, Arturo, e, con lui, alle turbolente vicende politiche del Paese durante e dopo la dittatura di Ferdinand Marcos e la Rivoluzione del Rosario che ne ha determinato la fuga nel 1986. Lali e Pilar sono cresciute a San Francisco, dove il padre, Gregorio, un oppositore del regime, ha trasferito la famiglia; qui, con grande contrarietà di Pilar, Lali ha stretto una relazione col figlioccio del dittatore, Arturo, che, dopo l'assassinio di Gregorio e la caduta del regime, rende possibile il rientro delle due sorelle e della madre, accolte in patria come figlie di un eroe. Arturo è nel pieno di una campagna elettorale quando Lali rimane incinta e, durante la gravidanza della moglie, si avvicina a Pilar, che, pur avendo sempre manifestato ostilità verso Lali per la frivolezza e l'opportunismo che l'aveva spinta verso un sostenitore della dittatura, si ritrova suo malgrado vittima del fascino di Arturo. La reazione di Lali alla scoperta della loro relazione è inaspettata; dopo il parto lascia Manila per intraprendere, a seguito di un fotografo americano, un viaggio nei villaggi delle haciendas dove i lavoratori sono vessati e perseguitati come presunti sostenitori dei comunisti. Qui Lali, che in realtà è alla ricerca di notizie sul suo primo innamorato, di cui ha creduto più volte di vedere il fantasma, diventa testimone di una durezza e di una violenza che ha sempre cercato di non vedere e che, a detta di molti, il matrimonio con Arturo l'ha convinta a nascondere a se stessa. Nel frattempo anche Pilar, che rappresenta l'eredità di Gregorio preziosa per l'elezione di Arturo, si confronta con le contradizioni di un Paese che sono anche le contraddizioni della sua stessa famiglia, rispetto alla quale si troverà ad affrontare nuove pesanti verità.
 
 
Tradite si è rivelato un romanzo coinvolgente, attento tanto alla costruzione di vicende verosimili incastrate a quelle storicamente documentate (per comprendere le quali, però, il lettore medio avrebbe bisogno di qualche nota) quanto nella definizione del carattere delle due sorelle protagoniste, oltre che di Arturo. I tre personaggi principali non sono soltanto i vertici di un triangolo sentimentale ma anche la rappresentazione di tre atteggiamenti diversi di fronte ai conflitti determinati dalle vicende politiche e civili di un Paese lacerato, che, ad ogni tentativo di andare avanti e di affermare la democrazia, viene sospinto di nuovo verso la tensione, il compromesso che rischia di sfociare in una alleanza immorale, il golpe, la paura. Tradite, allora, diventa un titolo che richiama qualcosa di più complesso di ciò che appare alla superficie, spingendoci a reinterpretare le relazioni fra Lali e Pilar in una maniera sorprendente, inattesa, da scoprire solo leggendo.

Erano tante le cose che aveva smesso di fare. Aveva rinchiuso sottochiave il dolore per la morte del padre, il vuoto che una parola come dolore non avrebbe mai potuto contenere. Non puoi smettere di provare dei sentimenti in una parte di te ed essere viva nel resto. Era anche questa una cosa che le aveva detto suo padre?

C.M.

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