Oggi che, finalmente, il disagio psicologico e la malattia mentale iniziano a uscire dall'ombra dei tabù, di quegli argomenti di cui non si doveva parlare, come se questo potesse negarne l'esistenza, farli cessare, quindi farci stare sereni, sempre di più anche i personaggi più noti esternano situazioni di disagio, parlano pubblicamente di traumi, paure e crisi, contribuendo (laddove non si sia alla ricerca di mera spettacolarizzazione) a comunicare la normalità e l'urgenza della sofferenza psichica.
Tutto chiede salvezza, pubblicato da Mondadori nel 2020, si presenta come un romanzo, ma si ispira in tutto e per tutto al vissuto del suo autore, Daniele Mencarelli, che, infatti, non entra nel libro come semplice io narrante ma è anche il protagonista delle vicende. L'autore ci offre la concretezza di sé, del proprio disagio, della propria esperienza, ricavandone un testo che è, insieme, un monito a considerare come umano, reale e urgente qualcosa che è parte della vita e che spesso cerchiamo di lasciare fuori, e, al tempo stesso , una riflessione sull'immersione totale nella vita, così travolgente e bella come pericolosa e spaventosa.
Con Tutto chiede salvezza Daniele Mencarelli obbliga i suoi lettori, contando sulla forza della letteratura, a considerare ciò che di solito non considerano, ad accettare il disagio e il dolore che, insieme alla bellezza, pervadono l'esistenza, a riconoscere una dignità a quelle richieste di aiuto che appaiono come l'insensato sfogo di un folle, proprio perché siamo tutti abitanti di un'esistenza in cui un senso non esiste o è destinato a sfuggirci sempre.
L'anno scorso Tutto chiede salvezza è diventato anche una serie tv diretta da Francesco Bruni, sceneggiata dallo stesso Mencarelli e distribuita su Netflix (finora ne è stata prodotta una stagione, ma sembra che il progetto sia ancora in corso). Con alcuni adattamenti (sempre più evidenti col proseguire delle puntate) che comportanto l'inserimento di nuovi personaggi o, per meglio dire, la modifica di quelli presenti nel romanzo, i sette episodi seguono i sette capitoli del libro. Il risultato è lontano dall'efficacia e dalla capacità di coinvolgimento del libro, anzi, a tratti la serie risulta spenta, soprattutto laddove si distacca dalla storia originaria, scelta alla quale viene sacrificato l'approfondimento di alcuni personaggi minori, come Giorgio e Madonnina, che tanto contribuva alle riflessioni di Daniele nel romanzo.
Che ci si limiti a leggere il solo romanzo o che si voglia dilatarne la vicenda attraverso il film, Tutto chiede salvezza è uno di quei libri che contribuiscono a modificare almeno in parte la bussola, la visione del mondo, la capacità di guardare agli altri consci del profondo essere dell'umano.
Mi piacerebbe dire a mia madre ciò che mi serve veramente sempre la stessa cosa, da quando ho urlato il prio vagito al mondo. Quello che voglio per tanto tempo non è stato semplice da dire, tentavo di spiegarlo con concetti complicati, ho trascorso questi primi vent'anni di vita a studiare le parole migliori per descriverlo. E di parole ne ho usate tante, troppe, poi ho capito che dovevo procedere in senso contrario, così, di giorno in giorno, ho iniziato a sfilarne una, la meno necessaria, superflua. Un poco alla volta ho accorciato, potato, sino ad arrivare a una parola sola. Una parola per dire quello che voglio veramente, questa cosa che mi porto dalla nascita, prima della nascita, che mi segue come un'ombra, stesa sempre al mio fianco. Salvezza. Questa parola non la dico a nessuno oltre me. Ma la parola eccola, e con lei il suo significato più grande della morte.
Ho scoperto Mencarelli con l'ultimo suo libro, Fame d'aria, e poi sono andata a recuperare Tutto chiede salvezza, di cui vorrò vedere la serie tv. Uno scrittore da scoprire e un'opportunità di guardare a realtà miscononsciute o troppo spesso giudicate da chi non può capire come funzioni nel loro interno.
RispondiEliminaPer lo stesso motivo anch'io voglio leggere Fame d'aria, che si presenta forse ancora più urgente per il tema che affronta.
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