Milioni di milioni - Marco Malvaldi

Che estate sarebbe senza un giallo? E, dunque, che estate sarebbe senza un libro di Marco Malvaldi? Tanto più che questo Milioni di milioni è un volumetto indipendente, slegato dal ciclo (divertentissimo, si intende) del BarLume. Senza nulla togliere al Barrista Massimo, a suo nonno Ampelio e all'allegra combriccola dei pensionati che stazionano nel locale di Pineta, i romanzi dell'autore pisano che ho più gradito sono esterni alla serie: Odore di chiuso e Argento vivo (meno incisivo era stato, invece, Buchi nella sabbia).

Anche con Milioni di milioni ci troviamo in Toscana, precisamente nel paesino di Montesodi Marittimo, che conta più galline (1726) che abitanti (812), peraltro con l'età media di 69 anni (gli abitanti, non le galline) e che si sviluppa attorno ad una strada chiamata La Schiantapetti, più inclinata della più dura salita del Giro d'Italia. In questo piccolissimo paese i personaggi di spicco sono il prete, padre Kene, il sindaco Armando Benvenuti e la maestra Annamaria Zerbi Palla, che porta il cognome della metà dei Montesodani e, comunque, è dell'idea che ben pochi, nel paesello, siano davvero figli dei loro padri putativi. Ma, al di là di questo quadro colorito da gossip e ordinaria amministrazione, quello che i Montesodani hanno di straordinario è il patrimonio genetico: essi appartengono alla popolazione più forte d'Europa e la scienza intende far luce su questo primato. A tal fine giungono a Montesodi il genetista Piergiorgio Pazzi e la filologa Margherita Castelli, il primo con il compito di effettuare dei prelievi utili ad analizzare il DNA e la seconda per redigere un albero genealogico che metta in luce le relazioni fra gli abitanti e con l'esterno. In assenza di alberghi, i due studiosi vengono ospitati da due paesani, Margherita dalla petulante signora Conticini, Piergiorgio proprio dalla maestra Annamaria, la quale ben presto viene trovata morta dal suo ospite, che insinua nel maresciallo Alvise Zandonai il sospetto che l'apparente morte naturale celi in realtà un omicidio, diventando, suo malgrado, il primo sospettato. Di qui il coinvolgimento attivo nelle indagini, con il supporto della scaltra Margherita, che, dagli archivi della parrocchia, ha modo di osservare le abitudini dei Montsodani e di arrivare laddove la scienza non ha elementi di prova.
Un romanzo brevissimo ma originale (tranne, forse, che nel movente dell'omicidio, a mio avviso deboluccio), nel quale si intrecciano, come sempre nei racconti di Malvaldi, curiosità, intrighi ancorati alla vita di tutti i giorni che si trasforma in giallo e, naturalmente, tanto umorismo, che è la cifra caratterizzante la narrativa dello scrittore pisano.
La gente, è vero, son persone. Specialmente in paese, dove sei nato e cresciuto e le persone le conosci una per una. E una di queste è un assassino.
C.M.

Commenti

  1. Sembra simpaticissimo! Come dici giustamente, un giallo ci sta, d'estate, in particolare se leggero e divertente. Per parte mia, mi sono portata in spiaggia Hap e Leonard 2 di Lansdale, il librone che contiene i libri numero 4, 5 e 6 della serie. Non so se li conosci, ma sono un duo di investigatori "informali" del Texas di qualche decennio fa, due amici che riescono sempre a infilarsi nei guai. Divertentissimo, ma con quella punta di noir e di riflessione che piace a me:)

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    1. No, non li conoscevo, quindi grazie di questa nuova informazione letteraria! :)

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  2. Ho notato che su Sky mandano in onda la serie dei delitti del BarLume. Dovrò prima o poi fare conoscenza con questa allegra brigata, attraverso i libri e gli episodi in tv.

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  3. Sai che quando ho saputo della notizia del dna rubato ad alcuni centenari in Sardegna, ho pensato proprio a questo giallo?! :-)

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    1. Ora che me lo ricordi, l'associazione è evidente anche a me! :)

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  4. Concordo, è una lettura davvero piacevole, simpatico e originale :) L'ho letto praticamente in due giorni, complice un lungo viaggio in treno.

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    1. Malvaldi secondo me è perfetto per i viaggi in treno: proprio in questo contesto ho letto i primi capitoli del BarLume. :)

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  5. Bella recensione, Cristina! Sai, non ho mai letto niente di Malvaldi, e dire che mia cognata è appassionata della saga del BarLume e ha praticamente tutti i romanzi ^^ Ho sempre avuto altri libri sottomano quando mi è capitato di vederlo in libreria e non mi ci sono soffermata, ma il bonario umorismo di Malvaldi potrebbe essere adatto per staccare un po'!

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    1. Lo è, te lo assicuro: si stacca a tal punto da ritrovarsi a ridere all'improvviso, suscitando la curiosità (o lo sconcerto) di eventuali presenti che non lo conoscessero... come è capitato a me in una sala d'attesa!

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