L'estetismo e Huysmans: Controcorrente

Nella sensibilità decadente, sul finire del XIX secolo, si ritaglia un posto di rilievo l'estetismo, una delle esperienze che contribuiscono alla complessità di quest'epoca e costituiscono un tramite fra l'esaurimento della cultura romantica e l'affermazione del disagio che scaturisce dal relativismo di inizio Novecento.
È con la pubblicazione del romanzo À rebours di Joris Karl Huysmans (1884) che la cultura dell'estetismo si afferma in Europa, sebbene quella dell'esteta (o del dandy) sia una figura rintracciabile anche in opere e personaggi storici precedenti.
 
 
Il romanzo, il cui titolo è comunemente tradotto con Controcorrente, ha in realtà un sostrato filosofico che rende questa espressione italiana inadatta a restituirne la complessità. Come rileva Fabrizio Ascari nell'introduzione all'edizione Mondadori del romanzo, la traduzione inglese Against Nature, cioè Contronatura, restituisce molto più chiaramente il senso della ribellione del protagonista alla creazione naturale e l'affermazione secondo la quale l'essere umano è in grado, nel processo della creazione stessa, di sostituirsi a Dio.
Perfetto rappresentante di quel senso di insoddisfazione e disagio che il Decadentismo etichetta con il termine baudelairiano spleen, il giovane aristocratico Jean des Esseintes rifugge la mediocrità della vita parigina contemporanea e si chiude nella villa di Fontenay, che trasforma in un tempio in cui celebrare il proprio ideale raffinato di vita, circondandosi di arte, di libri di nicchia, di ornamenti preziosi e di incredibili creazioni finalizzate a riprodurre nel mondo ermetico della sua dimora una realtà che si sostituisca a quella naturale, autentica, e che si imponga su di essa come migliore e preferibile. Des Esseintes trascorre le proprie giornate dietro finestre accecate o coperte da fitti tendaggi, in stanze ricavate dentro a stanze più ampie, fra pareti imbottite per non far filtrare suoni e odori; si dedica alla contemplazione di opere d'arte (memorabile la sua ammirazione per la Salomé ritratta in tanti esemplari de L'apparizione di Gustave Moreau), a riflessioni che sfociano nella paranoia, a letture comunemente ritenute minori, lontane dai gusti dei lettori aristocratici e borghesi (il suo autore preferito fra gli antichi è Petronio, fra i moderni Edgar Allan Poe), alla creazione di sofisticati scenari che creino una realtà sostitutiva, conforme alla sensibilità eccezionale di un uomo intenzionato a far della propria vita un'opera d'arte. Ecco, allora, che la sala da pranzo diventa la cabina di un'imbarcazione che può dare l'illusione del viaggio, di gran lunga preferibile al viaggio in sé, con i suoi disagi e i suoi fastidi (e infatti l'unica uscita di Des Esseintes dal suo rifugio si tradurrà in un'esplosione nevrotica); le piante naturali vengono dapprima sostituite con piante finte e queste rimpiazzate successivamente da piante vere, ma tanto selezionate e modificate da risultare più false delle false; il guscio di una tartaruga viene ricoperto di smalti e gemme per sottrarlo alla sua ordinarietà; il mare viene sintetizzato in un acquario popolato di pesci meccanici e riempito con acqua colorata in maniera artificiale, a simulare le diverse colorazioni date dal variare del tempo.
Controcorrente appare come una successione di sequenze descrittivo-riflessive dedicate alla ricerca estetica e sacrale di Des Esseintes, sempre più sciolto dai vincoli con la realtà e avvinto dalla rete dell'artificio. Il protagonista del romanzo si perde nei meandri della sua biblioteca, nella rassegna delle pietre preziose, nell'esplorazione di una intricata galleria botanica e in altre divagazioni che soffocano le possibilità narrative. Fra le pagine succede poco o non succede proprio nulla, e la lettura è senza dubbio un'impresa che si trascina stancamente e che è preferibile infatti centellinare: non c'è in questo romanzo (che è tale solo per i sussulti di un racconto che fa capolino negli spostamenti dell'interesse di Des Esseintes da un oggetto all'altro, dalla sala da pranzo alla biblioteca) lo svolgimento che animerà, in scenari e forme diverse, Il Piacere di Gabriele d'Annunzio e Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, con cui compone la trilogia dell'estetismo europeo. La lettura di Controcorrente, tuttavia, è imprescindibile per chi voglia ricostruire nella sua complessità la sensibilità dell'estetismo, comprendendo pienamente il tentativo di rivolta rappresentato da questa esperienza di fin dé siècle.
 
Gustave Moreau, L'apparizione (1876)

Tutto sta nel saperci fare, nel saper concentrare la mente su un solo punto, nel sapersi astrarre a sufficienza per creare l'allucinazione ed essere in grado di sostituire il sogno della realtà alla realtà.
Del resto, l'artificio sembrava a des Esseintes il segno distintivo del genio umano.
Com'era solito dire, la natura ha fatto il suo tempo; con la stucchevole uniformità dei suoi paesaggi e dei suoi cieli, essa ha irrimediabilmente stancato la paziente attenzione dei raffinati. In fondo, che mediocrità da specialista confinata nel proprio ramo, che piccineria da bottegaia che tiene un solo articolo escludendo tutti gli altri, che monotono magazzino di patri e alberi, che banale agenzia di montagne e di mari!
D'altra parte, nessuna delle sue invenzioni è veramente così raffinata e grandiosa che il genio umano non sappia crearla.

C.M.

Commenti

  1. Letto negli anni del liceo, ma questo tuo post mi fa tornare il desiderio di immergermi in quelle pagine con la maturità di adesso. Saprei apprezzarlo senz'altro di più. Ai quei tempi la traduzione del titolo era "A ritroso", che a quanto pare è ormai tramontata a favore della nuova edizione.

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    1. Sì, è una delle traduzioni a suo tempo proposte anche a me. Bisognerebbe essere forse francofoni per cogliere la pregnanza dell'originale, ma, stando al senso del romanzo, la proposta di copiare la traduzione inglese mi sembra ottima. La lettura affrontata a dicembre è stato il mio secondo tentativo con questo libro, perché l'assenza di trama e le lunghe digressioni la prima volta mi diedero sui nervi. Col tempo si matura anche rispetto alla capacità di tollerare un'opera così particolare, evidentemente.

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